Di squillo in squillo

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 29/01/2011
Ormai le telefonate che piovono a metà delle trasmissioni televisive sono continue. Fra telefonate e video conferenze Berlusconi sta invadendo ogni spazio televisivo possibile, sottraendosi sempre e comunque a domande e confronti. Adesso cominciano a telefonare anche i suoi supporters e davvero non se ne può più

E’ stato il cavaliere a inaugurare la stagione delle “comparsate telefoniche”, già dal lontano 2006 quando chiamò ad Annozero e Santoro minacciò di chiudere la telefonata. Poi è stato a Porta a Porta per insultare la Bindi, quindi ha fatto diverse incursioni a Ballarò, l’ultima delle quali andata buca, perché Floris non ha risposto alla telefonata.

Noi ce lo possiamo immaginare il cavaliere, seduto su una poltrona che ascolta le trasmissioni TV e se c’è qualcosa che non gli piace, prende il telefono e chiama. Urla, insulta, fa comizi e poi chiude la comunicazione. Non è interessato a conoscere l’opinione altrui, o quello che hanno da replicare ai suoi insulti e ai suoi anatemi, perché non gliene frega niente di quello che pensano gli altri, tutti gli altri, nessuno escluso. Soprattutto poi se la pensano diversamente da lui. Perché non si devono proprio permettere di pensare diversamente: lui pensa per tutti “ ghe pensa lù”.

Ormai non fa nemmeno niente per nascondere il fastidio di un pensiero dissociato: sbatte giù la cornetta in faccia a tutti i partecipanti alla trasmissione! L’ultima volta che gli ha risposto a Ballarò Floris aveva del resto stigmatizzato questo comportamento dicendo ironicamente: “non si può chiamare, insultare e attaccare il telefono, lo facevo quando ero ragazzino, a casa con gli amici“.

Forse nella sua egotistica protervia il cavaliere non ci pensa nemmeno che quando sbatte giù la cornetta lo fa anche alla faccia di tutto il pubblico a casa e a chi guarda la TV potrebbe non fare un bell’effetto la sua maleducazione. Ma forse sa bene che il popolo bue che lo vota ormai ha perso da tempo non solo la capacità di indignarsi, ma anche quella di pensare.

 

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Ma per quelli di noi che invece non l’hanno persa affatto la capacità di pensare e di indignarsi, queste continue ingerenze sono diventate davvero un fastidio intollerabile. Anche perché quello che il cavaliere ha da dire è sempre lo stesso: un cumulo di falsità e di improperi, che siamo davvero stufi di sentire. Così come siamo stufi delle sue storie di escort e minorenni e dei suoi problemi con la giustizia, ma ormai è chiaro a tutti che finchè in qualche modo non se ne andrà, noi non potremo occuparci d’altro e dovremo sopportare i suoi squilli telefonici e le sue squillo scodinzolanti.

Ora però che la rete dello scandalo si infittisce di dati e si stringe attorno al premier, lui comincia a saltare e contorcersi come un pesce fuor d’acqua in preda al panico e così le telefonate alle trasmissioni e alle riunioni di partito non gli bastano più e come un fiume in piena ha cominciato a mandare lunghissimi videomessaggi: sono già quattro nel giro di circa una settimana. E naturalmente i TG li mandano in onda per intero e senza nessun contraddittorio. Meno male che il TG de “la7” invece l’ultimo lo ha riassunto, come fosse una conferenza stampa, anche se di quelle che piacciono a lui: senza domande vere.

L’uomo è arrabbiato ed anche spaventato: sente che la fine è vicina, ma non ci pensa a farsi da parte, anzi è disposto a distruggere tutto, anche mettendo a ferro e fuoco il paese, pur di prolungare anche di poco la sua agonia politica. Ma non vuol morire solo: gli piacciono le ammucchiate, così raccoglie intorno a sè i suoi e li lancia all’assalto, li manda allo sbaraglio: giornalisti, ministri, deputati, e quelli come mastini addestrati a mordere attaccano tutto e tutti, in modo acritico. E intanto ripetono pedissequamente le cose che lui sostiene, mentono, insultano, urlano come tanti replicanti. Per difenderlo? Anche, ma soprattutto per difendere sé stessi e i loro lucrosi e comodi posti. Perché come ha detto la Minetti “ se cade lui cadiamo anche noi...”. Ed ora sentono che la capitolazione è vicina e hanno perso ogni senso della misura e del pudore, ogni distacco, ogni dignità personale. La parola d’ordine è colpire senza regole, “do cojo cojo”, dove fa più male e non importa che si dicano menzogne e si rovinino reputazioni, camminando con le scarpe chiodate sugli altri, senza un pensiero. Il cinismo e la spregiudicatezza, l’inganno e la corruzione sono all’ordine del giorno. E si vedono cose che in altri paesi sarebbero impensabili.

Compreso un ministro della giustizia che fa riunioni con gli avvocati di Berlusconi per creare una strategia non solo politica, ma anche giuridica e salvarlo dai processi, anche andando contro la stessa magistratura. Ma che razza di ministro è? Quale autonomia ha? E’ solo una pedina nella tattica del cavaliere, uno che fa quello che lui gli dice di fare, come tutti gli altri, del resto. Come Frattini che scrive a Santa Lucia per sapere della casa a Montecarlo e cercare di far fuori Fini. Tutti mobilitati nella guerra personale del cavaliere contro il resto del mondo. Questo fa sì che nessuno di costoro abbia una figura distinta, una statura autorevole e credibile. Sono solo suoi clientes, creature sue senza autonomia di giudizio. E adesso appaiono in questo squallore politico, in questo contesto degradato, corrotto e privo di valori, in tutta la loro desolante pochezza.

Non era mai successo, nemmeno negli anni più bui di questa repubblica. Perché i ministri non dipendevano da un uomo solo, ma rendevano conto tutt’al più al partito in cui militavano e agli elettori che avevano contribuito col voto alla loro elezione.

Ma questo partito unico che occupa quasi tutto il potere al governo è una sorta di setta, di cui il santone è proprietario, guida e padrone e può decidere anche il suicidio collettivo. E forse siamo davanti a uno di quei casi. Ma non c’è niente di eroico in questo, c’è solo la paura di perdere il potere, il denaro, la posizione e questa ansia di possesso è più forte della dignità, del decoro e perfino della ragione, dell’opportunità e del buon senso, scatenando azioni e reazioni scomposte, grottesche e controproducenti.

Un esempio è quello di ieri sera: Masi, direttore generale della Rai nominato dal cavaliere, ha chiamato Santoro ad Annozero, per dissociarsi e dissociare l’azienda dalla linea della trasmissione, che non era nemmeno incominciata. Santoro glielo ha fatto notare, così Masi è scivolato in una serie di contraddizioni, per cui la sua dissociazione è diventata comicamente “preventiva”... una cosa mai vista, fra il patetico e il grottesco.

E si vedeva chiaramente che dietro a quella telefonata così infelicemente ridicola c’era il pungolo del padrone, accecato dall’odio e dalla rabbia. Il padrone con la bava alla bocca contro quelli che lo criticano, lo sbugiardano e lo mostrano per quello che è, ma soprattutto contro i magistrati che lo sbatteranno in galera, prima o poi, e lui lo sa. E per questo la sua corsa contro il tempo, per imbavagliare, indebolire e annientare la magistratura è diventata irrimandabile, essenziale, vitale. Nel frattempo è necessario zittire ogni voce contraria, distruggere ogni forma alternativa di informazione, magari scaricandole addosso fango, liquami e bugie. Perché questo governo si porta dietro una scia di fango e melma mefitica che sarà difficle cancellare, come se tutto il resto non bastasse.

 

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Adesso il cavaliere ha deciso che il 13 febbraio porterà in piazza un po’ di gente contro la magistratura. Non si se lo farà davvero: La Russa non sembrava che prendesse la cosa troppo sul serio, mentre Bossi è sembrato del tutto contrario. Ed è comprensibile: diventerebbe una conta delle presenze, non si sa quanto favorevole al cavaliere, nonostante le comparse prezzolate.

Per il 13 è fissata anche una manifestazione delle donne contro lo svilimento del ruolo femminile, una contro-manifestazione di Di Pietro al cavaliere e quella di Santoro per la libertà di informazione e a supporto della magistratura. Tre iniziative tutte nello stesso giorno. La sinistra non si smentisce mai: sempre dispersiva e contraddittoria, proprio nei momenti in cui dovrebbe essere solidale e compatta.

Del resto l’abbiamo già detto mille volte: senza questa sinistra inetta, imprevidente, superficiale, divisa e addormentata non avremmo mai avuto un Berlusconi al governo, o comunque non sarebbe durato a lungo.

C’è solo da sperare che tutti questi squilli riescano a svegliarla...

 


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Barbara Fois

 

Approfondimenti

Per chi volesse vedere i filmati di tutte le “incursioni” del cavaliere nelle trasmissioni TV:

http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150090220109756

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