COSMICIZZAZIONE DELLE COSCIENZE-LA SIMBIOSI BASE DELL'EVOLUZIONE DELLA VITA

di Stefania Sarsini - 15/04/2016

La visione dell’evoluzione  della vita  come competizione cruenta e cronica fra individui a cui assistiamo da millenni  ,  consolidata  da un pensiero scientifico,  che trovava  nel darwinismo il suo principale teorico,  è da decenni  messa in crisi  dalla fisica quantistica, dalla  biofisica  , dalla epigenetica, dalle scienze cognitive.,per citare solo alcuni quadri concettuali ,da definirla   da  alciuni scienziati , come il Prof Massimo Piattelli Palmerini, biofisico e scienziato cognitivo, con grande probabilità ,sbagliata, (”Gli errori di Darwin””) .

  Che i viventi si evolvono è cosa certa ,  ma   cambiano i concetti che stanno alla base della nostra evoluzione  .

La competizione , la causa dunque  di tutte le discriminazioni  cruente  che nella storia ,  tutte le creature viventi hanno subito ,in termini di torture, violenze e uccisioni, siano essi  uomini, o donne,  neri o bianchi, animali umani o non umani , cristiani o mussulmani ,trovava  una giustificazione nel  pensierto scientifico     darwiniano  che si basava  sulla sopravvivenza  del più idoneo, del più forte..

Ma, è importante  sapere che   per 3 miliardi e mezzo  di anni ,cioè da quando la vita  è presente sulla terra, l’intera storia dell’umanità rappresenta meno dell’1% della storia della vita che per i primi 2 miliardi di anni fu rappresentata esclusivamente da microorganismi batterici..

I batteri e la loro evoluzione è così ricca di significato che la divisione fondamentale tra le forme di vita sulla terra  non è tra umani e non umani, tra tra piante e animali come si suppone comunemente  ma tra procarioti, organismi composti di cellule prive di  nucleo ben definito , cioè i batteri, e eurcarioti. cioè tutte le altre forme di vita.

Nei primi due miliardi di anni sulla terra i procarioti  continuarono a trasformare  la superfice terrestre e l’atmosfera., Inventarono tutti i sistemi chimici miniaturizzati essenziali per la loro esistenza :un’impresa che ancora  l’umanità non è riuscita a realizzare.

Da ciò la definizione della biologa Lynn Margulis ,Professoressa  alla Boston University del Massachusetts, autrice indiscussa della teoria “simbiotica” dell’origine degli organismi superiori che nel suo libro “MICROCOSMO”  definisce  la simbiosi  ,  la fusione  di organismi viventi  in nuove collettività, come  la forma di mutamento e non la lotta del più ideneo, di darwiniana memoria, 

  La scienziata Margulis non  ha dubbi e si chiede come sia stato possibile che generazioni di biologi siano state imbevute acriticamente di una teoria così fuorviante come quello del neo-darwinismo,meccanica, campanilistica e repressiva.  

 Lynn Magulis scrive   con  certezza  che “ tutti gli organismi visibili si siano evoluti per simbiosi,cioè vivendo insieme in una combinazione  di reciproco beneficio mediante la condivisione  permanente di cellule e corpo.concorrendo  al principio che l’evoluzione si può operare per simbiosi....... e che Il processo simbiotico avanza incessantemente . 

  Si deve considerare ogni creatura vivente  come se fosse un microcosmo,un piccolo  universo formato da una schiera di organismi che si autopropagano, tanto piccoli da non poterli quasi concepire e numerosi quanto le stelle in cielo.”

 . (Lynn Margulis , Dorion Sagan ,MICROCOSMO” pag 8/9).

 Dai primi batteri ai batteri attuali, miliardi di organismi formatesi per simbiosi sono vissuti e sono morti, Ma il comune denominatore  rimane immutato. 

“Il nostro DNA deriva, lungo una sequenza ininterrotta,dalle stesse molecole  che erano presenti nelle cellule primordiali, formatosi ai bordi dei primi oceani caldi e poco profondi.

I nostri corpi, come quelli di tutti gli esseri viventi, conservano in se l’ambiente di una Terra passata..

Coesistiamo con i batteri di oggi ed ospitiamo in noi vestigia di altri batteri, inclusi simbioticamente  nelle nostre cellule,.

In questo modo il microcosmo vive in noi e noi in esso..”

Scrive la professoressa  Margulis:” Alcuni potrebbero trovare quest’idea allarmante , sconvolgente.

Oltre a far scoppiare quel pallone gonfiato che è la  nostra presunzione di sovranità su tutto il resto della natura, essa lancia  la sfida  anche alle nostre concezioni  di individualità,di unicità, di indipendenza.......

 ... La più piccola unità vivente,per esempio una cellula batterica, è un monumento di organizzazione e di funzionalità, che non trova pari nell’universo quale noi  lo conosciamo.

 Nulla prova che gli  esseri umani   siano i sommi amministratori della vita su questo pianeta ,nè la discendenza svilita  di un’entità extraterrestre superintelligente.

 C’è la prova invece  ,che siamo il frutto della ricombinazione di potenti comunità batteriche, con una storia di molti miliardi si anni.”

 (idem pag 10/11)  

 Tutt’oggi  è  luogo comune   di una cultura autoriferenziale  predominante l’idea  che l’umanità sia al centro del mondo, l’antropocentrismo appunto, ma la realtà è ben diversa., come  la scienza ci insegna.

Siamo discendenti degli stessi genitori  di ogni altro essere vivente intorno a noi. Abbiamo bisnonni in comune con le farfalle  e con i  larici.

Se fino a pochi decenni di anni fa si poteva pensare  che l’uomo rapresentasse  il vertice della natura, le recenti ricerche scientifiche non possono che farci sorridere  di questa bizzarra idea.  

“ C’è  così tanto spazio lassù, è puerile pensare che in quest’angolo periferico di una galassia delle più banali ci sia qualcosa di speciale.

La vita sulla Terra non è che un assaggio di cosa può succedere nell’universo”.

  (  Carlo Rovell,” Sette brevi lezioni di fisica” pag 81) .

Il pensiero per una rinnovata vivisone del mondo , penso che debba essere arricchito da una visione cosmologica, da una coscienza  appunto cosmicizzata, che non può che rendere intollerante, indignare è troppo poco,la barbarie  inflitta dall’uomo agli animali , creature viventi come tutti noi,  in nome di una supremazia di specie , assolutamente inesistente  , come la scienza da decenni ci insegna.

 Nessuno può più continuare seriamente a negare che gli uomini  fanno tutto ciò che possono per nascondere ,per nascondersi questa crudeltà, per organizzare su scala mondiale l’oblio e il disconoscimento di tale violenza  che qualcuno potrebbe paragonare ai peggiori genocidi.