FESTA ANTISPECISTA A MILANO 15/17 SETTEMBRE :VACCHE RIBELLI E ANIMALI IN RIVOLTA

di Stefania Sarsini - 12/09/2017

Resistenzanimale.noblogs.org

sarà alla

Festa Antispecista (ex Veganch’io)

15-16-17 settembre

Macao, Milano, viale Molise 68

Tre giorni di incontri, dibattiti, conferenze, proiezioni, concerti e performances sulla liberazione animale.

www.festa-antispecista.org

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Vi segnaliamo in particolare l’incontro di domenica 17, in cui proietteremo il documentarioVacche Ribelli e presenteremo “Animali in Rivolta”, di Sarat Colling, il primo libro in italiano sulla resistenza animale.

 

Domenica 17 settembre – ore 16.00

Vacche Ribelli” – proiezione a cura di resistenzanimale.noblogs.org, con Ornella Jurinovich ed Emilio Maggio e presentazione di “Animali in rivolta” (Sarat Colling)

Vacche ribelli è un cortometraggio sulla storia della mandria di vacche selvagge che vagano libere tra i Comuni liguri di Mele e Masone, in modo molto simile ai loro antichi progenitori selvatici, si dividono in più gruppi, si muovono agili e vagano principalmente di notte. Dal 2011 ad oggi, il numero di individui della mandria appare stabile (dati ufficiosi): alcuni esemplari sono stati abbattuti (legalmente dalla Polizia Provinciale) e altri esemplari sono “venuti alla luce” (partoriti in libertà). Tutti i tentativi degli organi competenti di porre fine alla riproduzione della mandria, per i soliti aberranti motivi di pubblica sicurezza, sino ad oggi sembrano in gran parte falliti e le vacche continuano a vivere libere.

Ci troviamo tra le montagne liguri alle spalle di Genova. Qui sino a dieci anni fa esisteva un allevamento di 66 mucche, realizzato grazie a finanziamenti europei e gestito impropriamente da un insolito imprenditore agricolo. Nel settembre del 2010, a seguito di numerose denunce, la magistratura ordina il sequestro e le vacche sono trasferite in un altro allevamento. Nel corso dell’operazione però sette tra mucche e tori scappano e si disperdono nel bosco. Nel giro di pochi mesi le fuggitive si adattano alla vita selvatica, trascorrendo le giornate sulle montagne e facendo visita, di tanto in tanto, agli abitanti della zona, in cerca di acqua e cibo. Nel corso dei mesi la vista di questi animali, ora inselvatichiti, spaventa e inorridisce le persone che abitano quei luoghi. I primi danni cominciano a manifestarsi: campi di cavoli calpestati, recinti divelti, specchietti delle macchine piegati. Il disagio è sempre più diffuso, le proteste e le segnalazioni si moltiplicano, una decina di famiglie si unisce e porta avanti una denuncia supportata da un avvocato. È il 7 maggio 2012 quando il magistrato decide di intervenire emanando un decreto di eliminazione. A distanza di cinque anni però le mucche continuano a godere della loro libertà. Gli abbattimenti si sono rivelati complicati: i tori hanno acquisito vigore e sono refrattari anche ai più potenti sedativi, mentre le mucche hanno ormai un’agilità pari a quella dei caprioli. L’audio documentario a cura di RSI (Svizzera) raccoglie le voci degli abitanti di Mele e Masone, delle istituzioni, della polizia provinciale e di chi in questi anni si è occupato di questo caso, per poi concludersi con le parole di un neurologo, Massimo Filippi. Da sempre attento al rapporto tra gli uomini e gli animali, Filippi ribalta il ragionamento e apre nuove finestre di riflessione: “Spesso non vediamo che esiste una violenza enorme, istituzionalizzata, mentre ci concentriamo su aspetti minori. Se vogliamo uscire dal degrado globale in cui ci troviamo, dobbiamo provare a ricostruire una nuova architettura sociale. È necessario realizzare un passaggio di frontiere”.

“Animali in rivolta. Confini, resistenza e solidarietà umana”, di Sarat Colling, a cura di feminoska e Marco Reggio (traduzione di Les Bitches, mimesis edizioni), è il primo libro in italiano sulla resistenza animale, e verrà presentato in anteprima. Nel 2000, mentre veniva condotta al mattatoio di Brooklyn, una mucca scappò per salvarsi la vita. La fuga andò a buon fine. Anche se era previsto che Queenie, come fu poi ribattezzata, dovesse essere riportata al macello, lo sdegno sollevato attorno al caso prevalse, risparmiando alla bestia un terribile destino. Sarat Colling prende in esame le vicende degli animali fuggiti dai macelli e analizza l’impatto che queste storie hanno avuto sull’opinione pubblica. Obiettivo della ricerca è quello di comprendere le forme di resistenza degli animali e il ruolo delle loro storie nella messa in discussione delle modalità con cui gli umani, e in particolare i consumatori, prendono le distanze dalla violenza delle imprese zootecniche. Nel volume sono riportate sei storie che consentono di esaminare in maniera approfondita i casi di fuga animale occorsi nello stato di New York. L’indagine si colloca nel campo interdisciplinare dei critical animal studies e attinge alle più recenti teorie elaborate dalla geografia animale, dai femminismi transnazionali e dall’analisi critica del discorso. Questo contributo affronta nello specifico la resistenza degli animali allevati e mette a confronto le esperienze e le rappresentazioni di tale resistenza sia da una “prospettiva dal basso”, acquisita tramite chi si prende cura degli animali, sia da una “prospettiva dall’alto”, che traspare dalle raffigurazioni presenti nei principali mass media influenzati dalle multinazionali.

Ornella Jurinovich fa parte dell’associazione antispecista “Oltre la Specie” e del collettivo “resistenzanimale.noblogs.org”. Si interessa di intersezioni, cinema e antipsichiatria.


Resistenzanimale.noblogs.org è un progetto di documentazione e solidarietà agli animali che si ribellano alla schiavitù. Il blog raccoglie le notizie di evasioni, ribellioni, rivolte messe in atto quotidianamente nei mattatoi, negli allevamenti, negli zoo, nei circhi e altrove da parte dei non umani, provando a contrastare le narrazioni folkloristiche dei giornali e le visioni paternalistiche secondo le quali gli animali sarebbero “senza voce”, incapaci di esprimere la propria opposizione alla violenza istituzionalizzata.