Lettera aperta a Papa Francesco

di Stefania Sarsini - 20/05/2016
ALLA GENTILE ATTENZIONE DI PAPA FRANCESCO

Papa Francesco,

nella sua Enciclica "Laudato Si'" leggiamo quanto segue :

  ........" ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature. Egli entrava in comunicazione con tutto il creato, e predicava persino ai fiori e «li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione».

La sua reazione era molto più che un apprezzamento intellettuale o un calcolo economico, perché per lui qualsiasi creatura era una sorella, unita a lui con vincoli di affetto. Per questo si sentiva chiamato a  prendersi cura  di tutto ciò che esiste. Il suo discepolo san Bonaventura narrava che lui, «considerando che tutte le cose hanno un’origine comune,  si sentiva ricolmo di pietà ancora maggiore e chiamava le creature, per quanto piccole, con il nome di fratello o sorella».

Questa convinzione non può essere disprezzata come un romanticismo irrazionale, perché influisce sulle scelte che determinano il nostro comportamento.

Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste,  la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea.

La povertà e l’austerità di san Francesco non erano un ascetismo solamente esteriore, ma qualcosa di più radicale:

una rinuncia a fare della realtà un mero oggetto di uso e di dominio."

Ma come definirebbe allora allevare ed uccidere , gli animali, creature di Dio ,esseri senzienti , per essere mangiati  se non un intollerabile dominio da parte dell'uomo sugli animali, un assoggettamento degli stessi al proprio uso e consumo , riducendoli da soggetti di diritti ad oggetti, merce di consumo?

 Se non giungono da Papa Francesco , parole di accusa contro il profitto sporco di sangue di creature viventi, quale è allora l'insegnamento di S. Francesco,  di cui lei ha scelto di portare il suo nome?

Sorprende , che scelto un nome così significativo nella considerazione dell'amore per tutte le creature viventi,  non affronti mai la questione ETICA DEGLI ANIMALI IN VISTA DI UNA TEOLOGIA NON ATROPOCENTRICA , come è già stato rilevato dal teologo Prof. Paolo De Benedetti in "Teologia degli animali" e non tenga conto dell'allenza tra Dio e gli uomini ,(Genesi 9).

Le immagini che le alleghiamo nascono da un'urgente bisogno  di colmare non solo il suo silenzio,  ma per assolverlo da   un " peccato":

come può   un Papa  non tenere  in grande   considerazione l'amore per gli animali di milioni di animalisti nel mondo, un popolo crescente  di cattolici e cristiani ,non unirsi  alle  loro voci, in difesa  di  coloro che" voce non hanno" ,  ma addirittura  usare   contro di  noi parole di critica  contro la nostra  misericordia per la sofferenza , l'orrore, le violenze che queste indifese creature subiscono ogni giorno?

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Stefania Sarsini

Blog "I Diritti Degli Animali"

www.liberacittadinanza.it

stefaniasarsini@hotmail.it