LETTERA APERTA AL MINISTRO DEGLI INTERNI, SENATORE MARCO MINNITI

di Aurelia del Vecchio - 14/03/2017

Gentile Sig. Ministro,

La importuno a proposito degli incidenti di Napoli, verificatisi l’11 marzo. Leggo su “Il Mattino”, di oggi, 13 marzo, una Sua dichiarazione: “Ho garantito la democrazia”. Bene, quando ci sono da sostenere e celebrare eventi di democrazia. Meno bene, però, quando ciò può avvenire tramite la mancanza di rispetto verso altre regole e prerogative come quelle nelle disponibilità di un sindaco, eletto con libero arbitrio dalla maggioranza dei cittadini. E quello che vado citando mi sembra proprio il caso di Napoli, con l’esproprio governativo di una parte di città.

C’è un episodio accaduto a Bologna 10 mesi fa, sempre riguardante il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, a cui il sindaco PD della città, Valerio Merola, ha negato la piazza per evitare gravi disordini. Uguale situazione nella mia città, dove sia il sindaco de Magistris, che il presidente della X Municipalità Bagnoli – Fuorigrotta, Diego Civitillo, hanno allertato la Prefettura su eventuali disordini nell’insistere nel far svolgere la manifestazione leghista alla Mostra D’Oltremare, per le stesse motivazioni mosse dal sindaco Merola, ovvero la eventualità di incidenti. Inascoltati!

Tra l’altro, nessuno voleva impedire il comizio di Salvini, ma che esso non si svolgesse in una struttura di proprietà del comune. Se ben comprendo, a lume della sequenza degli avvenimenti, Merola, a Bologna, può negare la piazza a Salvini, a Napoli de Magistris non lo può fare. Purtroppo, mettendo a confronto due identiche evenienze e visto le diverse evoluzioni verificatesi, come cittadina, sono portata a pensare che Napoli, sia stata usata esclusivamente come arma di lotta politica, accompagnata da un incredibile frastuono mediatico, fuorviante e precostituito (si può ben affermare).

Napoli, i suoi amministratori, i suoi abitanti sbattuti sempre come mostro in prima pagina. La città sempre buco nero dove, poi, alla fine, si vorrebbe riversare tutto il malvissuto d’Italia, a mò di grande catarsi generale. Il tentativo è continuo, ma fino ad adesso i napoletani hanno dimostrato di non essere del tutto malleabili o arrendevoli. Certo è che questi metodi, questa manomissione politica incongrua per fini di interesse di fazione, non corrispondenti in alcun modo al significato originario della parola politica, porta il cittadino comune al ripudio totale della politica politicante. Né aiutano i gravi scandali e le compromissioni che ultimamente riguardano appieno il suo partito, il PD e si sono verificati a Napoli, particolarmente inquietanti ed in altre parti del paese.

Per quel che mi riguarda, faccio mia la sfiducia intorno alla succitata politica politicante. Vorrei concludere questa mia con un auspicio e cioè quello di vedere lo stesso spiegamento di forze dell’ordine nella mia città, come per la venuta di Salvini, a combattere contro le organizzazioni malavitose. Anche tale battaglia contro il malaffare “garantisce la democrazia” per i cittadini, Non solo ascoltare forzatamente lo xenofobo Salvini, che con i suoi proclami sta rendendo il nostro paese più fragile e nel contempo più feroce.

Distinti saluti

Aurelia  del Vecchio     Napoli

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