E babbo orso disse a mamma orsa: chi ha pagato la mia casa?

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 05/05/2010
Ormai siamo oltre le bugie, siamo arrivati alle favole della buona notte: il ministro Scajola, accusato di aver preso soldi da Anemone sotto forma di assegni circolari per comprare una casa, si difende nel modo più demenziale, dicendo che se qualcuno gli ha pagato la casa lui non ne sapeva niente

Io non c’ero e se c’ero dormivo. Questa in soldoni è la linea di difesa assunta dal ministro Scajola, rassegnando le sue dimissioni, ormai attese da tutti. Francamente ci aspettavamo qualcosa di più e di meglio da uno che non è certo un pivellino della politica e davanti poi a prove così schiaccianti come 80 assegni per complessivi 900mila euro, coi quali il costruttore Anemone - deus ex machina delle allegre speculazioni edilizie del G8 – pare gli abbia pagato una casa da nababbi. Dire che se è successo lui non ne sapeva niente è davvero un’ inscusabile offesa all’intelligenza dell’opinione pubblica. Davvero ci credono un paese di cretini, se possono trovare scuse così miserabili.

La cosa è ancora più grave se si pensa che l’episodio non risale a poco tempo fa, ma al 2004 cioè al tempo in cui Scajola era ministro dell’Interno, ministero che usualmente non si avvale di appalti pubblici ma di trattative private e dunque si può bene immaginare la libertà di manovra che hanno i ministri di quel dicastero, se vogliono favorire amici e amici degli amici.

Ma c’è di più: il fatto che al centro della vicenda ci sia lo stesso Anemone che è stato coinvolto nello scandalo degli appalti del G8 – e questa è storia di oggi – vuol dire che questo signore e la sua cricca stanno mangiando alle nostre spalle da anni e anni. Pensate che pacchia sarebbe per tutta questa gente se passasse il dl che vieta di fatto le intercettazioni telefoniche! Ci mangerebbero vivi!

Intanto il cavaliere e i suoi lacchè straparlano di scandali mediatici e di coraggio del ministro. Ma quale coraggio?? Quello di sparare delle balle così grosse!Perchè per dire cavolate del genere ci vuole davvero del fegato.

Ma vediamo chi è questo signor ministro Claudio Scajola.

La sua vicenda politica ha radici lontane nel tempo. Quanto i suoi guai con la giustizia. Nel 1983, quando era sindaco democristiano di Imperia, finì in galera per 70 giorni con l’accusa di tentata concussione aggravata, perché presente a un incontro relativo all’appalto per la gestione del Casinò di Sanremo con uno dei concorrenti. Nell’88 fu poi prosciolto dall’accusa perché ritenuto estraneo alla vicenda, pur essendo presente alla riunione.

Alle elezioni del 1996 fu eletto deputato di Forza Italia e poi rieletto nel 2001 e nominato ministro dell’Interno. Fu sotto il suo Ministero che accaddero i gravissimi fatti del G8 di Genova e lui rilasciò un’intervista nella quale ammetteva di aver detto alla polizia di sparare sui manifestanti se fossero entrati nella cosiddetta zona rossa. Poi ritrattò, dicendo che avevano male interpretato le sue dichiarazioni (ma và?!), ma intanto la cosa aveva sollevato scandalo e polemiche anche fuori d’Italia. Ma come ministro dell’Interno ha fatto di più: parlando del povero Marco Biagi, assassinato perchè lasciato senza scorta, lo definì “un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza”. Per queste affermazioni vergognose dovette dare le dimissioni, chieste a gran voce da tutti, il 30 giugno 2002. Ma tanto l’anno dopo il cavaliere gli affidò un altro ministero: quello per l’Attuazione del Programma... già...

Perché evidentemente è uno che conta, è un uomo potente, la riprova è che per lui è stata perfino creata una linea aerea Fiumicino- Albenga (centro a due passi da casa sua a Imperia), coinvolgendo prima l’Alitalia e poi AirOne. La cosa paradossale e grottesca è che questa linea, pur avendo registrato come punta massima solo 18 passeggeri, viene attivata o soppressa ogni volta che lui diventa ministro o che lascia l’incarico. Non serve ai cittadini, dunque, ma naturalmente è a carico di tutti noi contribuenti. Chissà se adesso la tratta verrà soppressa...

Ma ora c’è una domanda più importante da farsi, e cioè: chi sostituirà il ministro dimissionario? Ehhh, questo sì che è un bel problema. Sarà un forzista? Sarà un leghista? Dovrà piacere a Tremonti, come insinua qualcuno? Di certo non sarà un finiano. Vedremo. Intanto si è aperta la lotta alla successione: mancava solo questo alla già scalcinata compagine del PdL! Beh, in fondo possono permettersi tranquillamente di andare in pezzi, tanto la sinistra è in una crisi di identità tale che non potrà approfittarsene. Peccato, perché l’occasione è proprio offerta su un piatto d’argento: il partito dell’amore è pieno di odio e il governo si fa sempre più impopolare con la sua mancanza di una politica sul lavoro, con lo sfascio della scuola pubblica e della sanità, sotto una vera e propria pioggia di nuove leggi per proteggere privilegi assurdi: si son fatti perfino una legge che impedisce che agli autisti dei politici vengano tolti punti alla patente! Siamo alla follia, al delirio di onnipotenza. E al disprezzo di ogni cosa che riguardi la Nazione, lo Stato, la collettività dei cittadini, tanto da mostrarsi perfino contrari ai festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e dimostrando così che ha ragione Fini a sostenere che Berlusconi si fa dettare l’agenda dalla Lega.

Stanno sfasciando tutto, distruggendo tutto, dilapidando tutto. Perfino il patrimonio culturale, affidato a uno come Bondi, che adesso si è inventato una legge che sta massacrando anche gli enti Lirici di tutta Italia. Ma tanto non è il solo ministro che dimostra chiaramente di non essere all’altezza del posto che occupa. Non si capisce perché glielo abbiano affidato. Forse perché è considerato un intellettuale, visto che scrive poesie... ah, non lo sapevate? Già, è un governo estroso: Scajola racconta fiabe e Bondi scrive poesie... La prima volta che le ho lette pensavo fosse uno scherzo... ve ne allego in coda un assaggio, giusto perché, my friends, non si può sempre piangere!


Barbara Fois


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