I FATTI. Ieri sono sparite da YouTube le clip
del mio ultimo documentario, Bandiera Viola, che racconta la
manifestazione del 5 dicembre 2009, No Berlusconi Day. Uno dei video
riprende l’intervento di Borsellino alla manifestazione, in cui lui
parla dei rapporti Mafia-Berlusconi.
Altri due stavano anche sulla home page del mio sito www.bandieraviola.it.
C’era quello in cui si vede la contromanifestazione convocata da
Berlusconi in piazza San Giovanni per rispondere al No B Day, in cui
Silvio si diverte usare i toni del dittatore da cabaret, apostrofando
la folla con una serie di mussoliniani “Volete Voi?!....” . Nell’altra
clip si vede un gioco altrettanto divertente: siamo alla manifestazione
No Berlusconi Day 2, quella convocata dal Popolo Viola lo scarso 2
ottobre. In Piazza San Giovanni, gremita a perdita d’occhio, viene
proiettata la clip del mio film, appunto quella in cui Silvio
gigioneggia littorio, e poi c’è un mio intervento (sono stato invitato
a parlare di controinformazione).
Bene, le clip sono sparite da YouTube. Se ci cliccate sopra appare
la scritta: “Questo video non è più disponibile perché l’autore del
caricamento ha chiuso il suo account YouTube”. Cosa che io non mi sono
mai sognato di fare. Quindi qualcuno, “a mia insaputa”, m’ ha cacciato
da YouTube.
Mi informo. I miei consulenti dicono che questo non è possibile.
Un video può essere cancellato se viola la normativa YouTube (ma non è
questo il caso) e comunque non può essere cancellato l’account. Mi
dicono anche che esiste un sito dove vengono riportati tutti i video
che, per ragioni inerenti il copyright, vengono cancellati da YouTube.
Vado a vedere il sito, youtomb.mit.edu/
, e faccio una scoperta: digitando “Berlusconi” nella finestrella
delle ricerche vengono fuori paginate di video cancellati da YouTube
che non violano alcun diritto ma hanno un grave difetto: non sono
teneri nei confronti del presidente del Consiglio. Spesso si tratta di
interventi televisivi, come quelli di Marco Travaglio, ma a volte si
tratta degli interventi dello stesso premier, che magari in quel
momento la sta sparando grossa e poi, ripensandoci, preferisce non
apparire.
LE DOMANDE. Dobbiamo chiederci: con quale diritto qualcuno
cancella questi materiali giornalistici da YouTube? C’è qualcuno
all’interno di YouTube che viene pagato per fare questo? Perché nessuno
denuncia questa prassi illecita che sta imbavagliando una delle poche
fonti d’informazione che credevamo fuori dal controllo di Silvio
Berlusconi?
Poi ci sono altre cose, che non trovano spiegazione. Prima del No B
Day del 2 ottobre, a partire dal 27 settembre, ci sono state una
quarantina di proiezioni di Bandiera Viola in tutta Italia (anche a
Parigi e a Londra). Le ho organizzate per alimentare il dibattito e
scaldare i motori della manifestazione. Bene, proprio in quei giorni,
quando lo sforzo organizzativo era al massimo, cellulare e indirizzo di
posta elettronica hanno smesso di funzionare. Ho consultato i miei
tecnici: non era colpa del telefono, non era colpa degli operatori
(oltretutto i due servizi sono erogati da operatori diversi). Abbiamo
fatto tutti i possibili controlli: tecnicamente era tutto a posto, ma
non si riusciva a comunicare: la linea telefonica cadeva, la posta
tornava indietro.
Adesso che non serve più, tutto si rimesso magicamente a funzionare.
“C’è qualcuno, ai livelli alti”, mi ha spiegato il tecnico informatico,
“che si sta occupando di te”. Quindi anche i tecnici, che di solito
fanno ragionamenti quadrati, possono entrare in paranoia.
I PRECEDENTI. Purtroppo quando uno è paranoico va cercando
conferme alle proprie paranoie. E così vado ricordando che il 15 aprile
2008, pochi giorni dopo l’uscita di Nazirock, un mio documentario che
racconta tra l’altro lo sdoganamento politico dei nazifascisti operato
in Italia da Silvio Berlusconi, qualcuno è riuscito a cancellare il
sito di Nazirock e il mio blog, che aveva raccolto centinaia
d’interventi a partire dall’uscita di Camicie Verdi, il mio film sulla
Lega Nord. Un attacco hacker in piena regola che ha fatto sparire due
anni di lavoro.
LE CONCLUSIONI. Voi che ne dite? Mi devo preoccupare?
Speriamo di no. Vedrai che sono solo cattivi pensieri. Ma fosse tutto
vero, a pensarci bene, la paranoia ha una sua utilità: ti segnala che
quello che stai facendo forse dà fastidio a qualcuno. Quindi ti
conferma, in qualche modo, che non stai solo perdendo il tuo tempo.