La
stampa asservita dei politicanti italiani, bolla con il termine
“antipolitica”, la denuncia fondata alla politica del sistema di potere
imperante, fatta di manchevolezze, corruzione, mercimonio perpetrato
nel ruolo istituzionale di governo al quale cittadini li aveva chiamati.
Il “corriere della sera”, ma non solo, è il capo fila della vulgata che
la presenza in massa “dell’antipolitica”, nel futuro parlamento,
renderà non governabile il paese.
Con lo spauracchio dello spread voglio
chiudere definitivamente gli spazi di democrazia rappresentativa. La
loro informazione asservita ai poteri delle banche speculative, ci ha
imposto il caimano per diciotto anni. Le macerie istituzionale,
economica e sociale, sono le conseguenze delle loro ricette
neo-liberiste, imposte senza nessuna esitazione, con forzature alla
carta Costituzionale.
Ci hanno imposto e ottenuto il rafforzamento del
potere esecutivo, hanno cavalcato e imposto la caricaturale sovranità
del potere legislativo dei nominati rappresentanti del popolo, hanno
attaccato un giorno si e l’altro pure, l’autonomia del potere
giudiziario.
Il restringimento della democrazia imposta con la
manipolazione dell’informazione, prometteva al popolino, l’arricchimento
di massa. Il disastro delle loro ricette è sotto gli occhi di tutti. In
un paese normale avremmo visto dibattere la condizione miserabile che
vive il Paese. Avremmo visto dibattere quella condizione in partiti
organizzati, che alla condizione drammatica che vive il Paese, avrebbero
immediatamente convocato congressi straordinari pubblici in cui
l’informazione non asservita avrebbe dato conto delle varie ricette e
sensibilità nel dibattito che avrebbe dovuto avere al centro l’interesse
generale del paese. Nulla di tutto questo! Il Paese discute i suoi
problemi nelle primarie. Sic!
La costituzione repubblicana italiana
recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in
partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica
nazionale”. Mentono al paese offrendo una democrazia caricaturale
variante del :“cambiare tutto per non cambiare nulla”. I leader
candidato alle primarie, parla di tutto, scopiazzando idee senza
strutto. Nessuna vera elaborazione. I marpioni responsabili di danno
sociali che fanno rabbrividire, ignorano le statistiche
incontrovertibili della condizione miserabile imposta al popolo.
Il
capitalismo, straccione speculativo italico, del pensiero unico,
degenerato, ha determinando condizioni di degrado sociale economico, con
condizioni di patimento che sono atti criminali. L’accumulazione
finanziaria ha desertificato il paese. Il lavoro scomparso. Il 50% della
ricchezza è detenuta dal 10% della popolazione. La disoccupazione della
donna e dei giovani a livelli record. Il capo della polizia di questo
scalcinato paese riceve un compenso che è tre volte la retribuzione del
presidente del paese più potente. I manutengoli gestiscono le casse
dello Stato come un privato bancomat.
Ogni volta che incappa in qualche
giudice di Berlino di passaggio in Italia, il potere, strilla di lesa
maestà: “rappresento il popolo”. La indignazione della pubblica opinione
è palpabile. Il defauld della politica è un dato incontrovertibile non
visibile al dibattito fuorviato di partiti non partiti che fondano la
loro esistenza sul carisma di politicanti che si dichiarano estranei
alla politica. In un paese normale avremmo visto dibattere, il modello
istituzionale che si vuole per l’Italia e per quale Europa.
La canaglia
di potere ha reticolato lo Stato, manipolato istituzionalmente. Il
sistema di potere mantiene in ostaggio lo Stato. Il sistema impedisce la
formazione dello Stato democratico. I manutengoli, affidano la loro
in-credibilità alle primarie in cui milioni di elettori debbono
scegliere il nuovo capo. Le primarie certificano l’incapacità di questa
politica ad assumere le proprie responsabilità.
Il corruttore impunito
della scesa in campo, resta proprietario del partito non partito, che ha
portato al defauld il Paese. La mistificazione dei partiti personali
negano il dibattito vero sul sistema che vede accomunati, partiti
centristi di destra e di sinistra, nel mantenere in ostaggio la
politica. Il cittadino da venti anni vede la politica affidata a
politicanti, replicanti primattori, di centro centrodestra e
centrosinistra, portatori del nulla, che hanno deciso di presentarsi
alla prossima stagione come diversi, legittimati dal voto preliminare di
milioni di inconsapevoli elettori della democrazia del nulla.
Il
giovanilismo imperante, dimostrerà che l’incapacità o le disonestà non
hanno età. L’Italia priva di una autentica classe dirigente, rinvia
costantemente scelte di governo improrogabili. La grande mistificazione
allarmata del rischio che nel 2013, la nuova politica tacciata di
“antipolitica”, possa diventare protagonista della messa in campo
un’idea di Paese convincente e avvincente alternativa al sistema di
potere imperante. Se questa è la unica alternativa che ci resta, ebbene
viva l’antipolitica!
Dalla Sicilia arriva l’uragano. Il messaggio è
chiaro. I cittadini che non si sono recati alle urne, sommati al
movimento 5stelle, primo partito in assoluto, rappresenta il 70% del
corpo elettorale. Per ribaltare questo dato incontrovertibile non
basteranno i proclami.
Per il sistema di potere autoreferenziale che definisce se stesso, “politico”, suona la campana a morto. Il movimento anti-sistema, combatte il sistema della politica e dei partiti non partiti interpretata fino ad oggi.
Questi Partiti non partiti, escono
drammaticamente sconfitti. La lettura del risultato elettorale allarma
questa politica. Il tam tam terroristico degli editoriali
dell’informazione politicante a asservita, tenta di allarmare l’opinione
pubblica sul rischio far-west, chiede in zona cesarini la modifica del
sistema di rappresentanza.
Attendiamoci colpi di coda. Il sistema si appresta a studiare modifiche per garantire la sua sopravvivenza. Viviamo un momento istituzionale drammatico di vera emergenza democratica. I veri democratici devono esercitare in questo momento massima vigilanza!