Io, Monica e tu

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 09/05/2010
Clamorosa gaffe di Bertolaso, che si paragona a Bill Clinton. Il governo costernato fa le scuse all’ex presidente

Che alla conferenza a Palazzo Chigi Bertolaso fosse completamente a disagio era visibile, sia nella voce incrinata che nel suo bere acqua in continuazione da un bicchiere di plastica: fauci secche. Succede, quando si è al colmo dell’emozione e del disagio. Ma perché fare una conferenza stampa? Che fretta c’era? Perché insomma infilarsi volontariamente in quella prova? Perché un cronista del “Il Giornale” lo ha chiamato chiedendogli conferma della fattura pagata alla moglie dal costruttore Diego Anemone. “A quel punto dopo essersi consultato con i suoi “consulenti” (e con Silvio Berlusconi, come lui stesso ha svelato) ha deciso che la via migliore era quella di rivelare, lui per primo, la notizia. Anticipando, appunto, la pubblicazione sui giornali, del fatto che i carabinieri avevano ritrovato, casualmente, un assegno un bonifico intestato alla moglie Gloria Piermarini. E così ha convocato la conferenza stampa.”

La signora Bertolaso, ovvero l’architetto Gloria Piermarini, ha incassato l’assegno di Diego Anemone ( e siamo nel 2007) per la progettazione del verde di quella stessa struttura, il “ Salaria Sport Village”, dove Bertolaso andava a farsi massaggiare da una certa Francesca e da una certa Monica. Chissà se lo sapeva, la signora Piermarini... Piermarini??Ma sì, proprio la sorella di quel Francesco Piermarini che ha avuto l’appalto dei lavori al G8 di La Maddalena, in Sardegna. Ma guarda a volte le coincidenze!

Ma torniamo alla conferenza stampa: Bertolaso deve aver pensato che fosse una furbata mettere le mani avanti e parlarne per primo. Ma gli è andata malissimo lo stesso: non solo non ha convinto nessuno, ma è incorso in alcuni “incidenti” di percorso davvero evitabili, se solo fosse stato un po’ più lucido. Due errori dovuti al voler strafare, all’esagerare, per cercare di coprirsi e tanto più miserevoli sia nel tentativo che nel risultato. Il primo è stato dire che non solo Anemone non gli aveva mai dato soldi, ma addirittura era stato lui a pagarlo per dei “lavoretti” di ristrutturazione fatti in casa sua.

Ma questo Anemone è un benefattore! Paga la casa di Scajola e non glielo dice, perché si sa: le buone azioni si fanno in silenzio, e poi con vera umiltà lui che incassa miliardi con appalti giganteschi, si da da fare per poche migliaia di euro in casa di un amico... deve essere proprio una brava persona!

Il secondo errore è stato coinvolgere nelle sue storie poco pulite il nome di Bill Clinton. Sentite cosa ha avuto il coraggio di dire "Quando ho visto Clinton alla fine di marzo mi era venuta voglia di fargli una battuta che poi non ho fatto: gli volevo dire che lui ed io abbiamo un problema che si chiama Monica, poi ho evitato di farla perché mentre io non credo di avere avuto problemi reali con questa Monica, lui probabilmente invece qualche problemuccio lo ha avuto" . Una battuta di una volgarità, di una rozzezza, di un cattivo gusto inauditi. Tanto che il ministro degli esteri Frattini si è scapicollato a prendere le distanze del governo da quelle frasi cafone e si è scusato col presidente Clinton. E’ la seconda volta nel giro di pochi mesi che Frattini si deve scusare coi Clinton per colpa sua: la scorsa volta lo ha fatto con Hillary, per le esternazioni offensive sulle misure anticrisi nella tragedia di Haiti del governo Obama, a cui si era abbandonato con spocchia il Bertolaso.

L’uomo sta perdendo il contatto con la realtà: vivere nel privilegio e nel lusso, con un potere quasi assoluto gli ha fatto credere di essere onnipotente, tanto da indire una conferenza a Palazzo Chigi come se ne avesse diritto. Non è l’unico nel governo Berlusconi a credersi intoccabile e a pensare che chiunque esprima una critica in merito sia un nemico non loro, ma addirittura della patria. In questi giorni, tanto per fare un esempio, domani è a Cannes “Draquila” il film di Sabina Guzzanti sul disastro, le bugie, le speculazioni e le manipolazioni intorno alla tragedia de L’Aquila, un po’ nel filone inaugurato da “Biùtiful cauntri” l’ironico e amaro documentario sull’emergenza rifiuti a Napoli, che praticamente qui in Italia non ha visto quasi nessuno, perché è stato boicottato e non distribuito. Mi sa che sarà difficile vedere anche quello della Guzzanti, intanto Bondi, il vate- ministro, ha detto che non andrà a Cannes ( e sai che perdita!) per protesta, perché la Guzzanti a svelare questi retroscena infama l’Italia.

E così anche la miracolata Micaela Brambilla, ministro per grazia ricevuta dal cavaliere, si permette di minacciare “Mi riservo di dare mandato all’avvocatura dello stato per i danni che queste immagini potrebbero arrecare al nostro paese. Queste immagini mi indignano e mi offendono ancor prima come cittadino che come ministro. E’ ora di finirla di gettare discredito sil nostro paese. La sinistra da mesi critica e cerca di buttare fango sulla nostra Italia.”Capito? La colpa è della sinistra e della Guzzanti se il governo del cavaliere è pieno di gente marcia e corrotta che sta mangiandoci vivi, se questo paese è diventato una cloaca, piena di cinici speculatori, di gente capace di fregarsi le mani e ridere sulle disgrazie altrui, pensando a quanto ci potrà guadagnare. Così come la colpa è di Saviano se la mafia ammazza i giudici e i galantuomini che la combattono. La colpa è di chi grida la verità, non di quelli che cercano di nasconderla, di insabbiarla. Questa è la logica della gentaglia che ci governa: quella che vuole mettere un bavaglio alla stampa e alla magistratura, quella che si costruisce leggi che la rendano impunibile, per poter fare con più agio i suoi porci comodi.

Questa gente va cacciata via a calci nel sedere, va cacciata via con ignominia e messa al bando perché non torni mai più. Questo è l’obiettivo prioritario che dobbiamo porci, se davvero vogliamo cambiare il futuro del nostro paese.

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