UNIONE EUROPEA: CI FANNO MALE GLI ORGANI.

di Campagna “Lettera No al Patto dellʼEuro, per unʼEuropa dei Beni Comuni” - 30/03/2012
Liberacittadinanza aderisce alla "Campagna “Lettera No al Patto dellʼEuro, per unʼEuropa dei Beni Comuni”

Caro e/lettore,

negli ultimi anni, diciamo 15 anni, pensi di avere avuto a disposizione informazioni sufficienti sul funzionamento dellʼUnione Europea, sui suoi organi, sulle procedure di delibera? In Italia, la risposta è quasi sempre no. Persino i testi scolastici riportano sul tema informazioni false. In molti paesi dellʼUnione Europea, le modifiche al funzionamento dellʼUE, 2009-212, sono state segnate da discussioni e referendum popolari, che negavano la volontà di quelle modifiche e che poi rimasero inattuati, ma almeno lʼinformazione circolò. In Italia siamo di fronte a un vero oscuramento su tutta lʼarea tematica. La nostra opinione è che il silenzio sia funzionale a nascondere il destino di colonizzazione ritagliato per lʼItalia allʼinterno dellʼUE.

Informazioni sugli organi. La norma che disciplina il funzionamento dellʼUE è il Trattato di Funzionamento dellʼUE che viene via via modificato dal succedersi dei Trattati, quali il Lisbona 2009, o il Fiscal Compact e MES 2012. Si nota come lʼUE fu organizzata fin dallʼinizio senza rispettare il principio di separazione dei tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario), principio che fu conquista democratica delle scienze politiche del ʻ700. Infatti negli organi dellʼUE si sovrappongono le funzioni esecutive e legislative. Le funzioni legislative sono frantumate in diverse competenze attribuite in modo scomposto tra organi elettivi e non elettivi. Il principio di delibera è in certi casi quello della contrattazione tra gli organi coinvolti, molto più del voto a maggioranza. Le procedure non sono fissate con precisione e possono essere realizzate strumentalmente per volontà degli organi non elettivi. Nei testi specialistici si parla di “deficit di democrazia”. Forse la definizione è troppo rassicurante, per unʼistituzione che è in grado di fatto di imporsi oggi sui tribunali nazionali e sui parlamenti. Della gerarchia delle leggi tra UE e Stati nazionali si parlerà in successiva trattazione. Ciò che bisogna qui tenere presente è che, negli ultimi anni, a causa dellʼinterpretazione data allʼArt. 11 della nostra Costituzione, le leggi dellʼUE risultano spesso di rango superiore perfino alle nostre leggi costituzionali.

Banca Centrale Europea. Lʼerosione del diritto al controllo pubblico dei cittadini sullʼoperato degli organi dellʼUE inizia con la Banca Centrale Europa. Essa, pur avendo una funzione pubblica basilare (crea banconote e denaro elettronico per tutta la realtà della zona Euro, stabilisce il costo del denaro, ne possiede di fatto la titolarità insieme alle altre banche centrali), non è il braccio bancario degli stati. Anzi, la sua indipendenza da qualsiasi controllo pubblico, da qualsiasi organo europeo o nazionale, viene ripetuta sia nei Trattati che nel suo statuto. La BCE ha natura giuridica con scopo di lucro, è composta da 17 banche centrali che sono a loro volta di soci prevalentemente privati. Con il Trattato Fiscal Compact, gli è confermata la possibilità di firmare accordi finanziari e coordinamenti con istituti privati terzi, ad esempio con il Fondo Monetario internazionale.

Parlamento Europeo. Il Parlamento Europeo è lʼunico organo elettivo europeo, ma ha poteri irrisori. Gli eletti hanno lʼobbligo di organizzarsi in gruppi interni composti da più partiti e questo limita la possibilità di azione autonoma di partiti piccoli. Il potere del Parlamento europeo non comprende la possibilità di iniziare un iter legislativo. Questa è competenza esclusiva di un altro organo europeo, la Commissione Europea (non elettiva), a meno che i Trattati non prevedano di mano in mano delle modifiche. Tuttavia si nota che la direzione di lavoro dellʼUnione procede verso lʼesclusione progressiva del Parlamento. Il Trattato MES del 2012, ad esempio, prevede che nelle delibere di scelte macroeconomiche di zona euro, il Parlamento “possa essere invitato ad assistere”, ma a discrezione di altri organi. Dunque sulle scelte macro-economiche, i cittadini di Euro-zona hanno perso il diritto di rappresentanza, di informazione, di delibera. Il Parlamento Europeo, così come i cittadini europei, può formulare proposte di legge, ma la Commissione Europea non ha lʼobbligo di prenderle in considerazione. Il Parlamento Europeo soffre di un altro limite: deve agire in consenso con un altro organo, il Consiglio. Il Consiglio è un organo non elettivo formato da nominati facenti parte dei livelli ministeriali dei governi nazionali. Si tratta cioè di persone non elette, ma parte del potere esecutivo dei governi. Nelle loro delibere il Parlamento Europeo e il Consiglio devono agire per ontrattazione di un punto di mediazione. Se il Parlamento vuole respingere una proposta della Commissione, lo dichiara, ma il rifiuto non porta alla cassazione della proposta. Si entra invece in fase di mediazione in una speciale commissione insieme al Consiglio. Insomma il Parlamento Europeo può rispondere solo con un “riparliamone”. Nella revisione dei Trattati, il Parlamento ha solo un ruolo consultivo, in quanto le sue decisioni sono subordinate allʼapprovazione del Consiglio.

Consiglio. Abbiamo già detto che si compone dei livelli ministeriali degli stati UE. Ne abbiamo visto il ruolo nella funzione deliberativa. Un ulteriore aggravamento del deficit democratico è creato dal fatto che il Consiglio svolge anche un ruolo esecutivo nellʼUE, in particolare nellʼattuazione dei Trattati Europei, dunque difficilmente sarà cooperativo con il Parlamento in eventuali tentativi di revisione degli stessi.

Commissione Europea. La Commissione Europea ha funzione mista di iniziativa per un nuovo atto di legge, ma anche esecutiva e di verifica. La Commissione Europea è composta da persone non elette. La prima fase di nomina è in mano ai Capi di Stato, che eleggono il Presidente della ommissione Europea. Costui a sua volta stilerà la lista completa di Commissari, uno per ogni stato dellʼUE. Tuttavia è già stabilito per legge che entro il 2014, il numero dei Commissari debba scendere ai 2/3 del numero degli stati membro. In altre parole, è già previsto che alcuni stati perderanno la loro rappresentanza simbolica in Commissione. Del resto è questa la direzione del Trattato Fiscal Compact del 31 gennaio 2012 (alla cui ratifica ci opponiamo) che esclude dal diritto di voto gli stati di euro-zona che non rispetteranno lʼobbligo al pareggio di bilancio, cioè quegli stati che decidessero di continuare a immettere il denaro necessario, in circolazione tra i cittadini, nonostante i divieti. Eʼ facile dunque immaginare che lʼesclusione dalla Commissione riguarderà di fatto i paesi di Eurozona disobbedienti. Le osservazioni e i richiami della Commissione Europea da non vincolanti, con il Fiscal Compact 2012 diventano vincolanti. Anzi sarà proprio la Commissione Europea a stilare i Bilanci correttivi per gli euro-paesi disubbidienti, entro un range tra pareggio e avanzo di bilancio, sottraendo agli stati di Euro-zona un competenza fondamentale. Anche la Commissione Europea agisce dichiaratamente al di sopra di qualsiasi organo pubblico. La direzione di lavoro, pare si stia sempre più delineando a svantaggio degli stati di Euro-zona.

Consiglio Europeo. Non ha funzione legislativa, ma un ruolo di indirizzo politico di molto peso. Esso è in grado di emanare Direttive, norme in grado di fare obbligo o divieto a individui o organi di comportamenti o assunzione di incarichi, come è stato il caso cruciale della Direttiva Consiglio Europeo del 25 marzo 2011, madre negata del Pareggio di Bilancio, con la quale si fece obbligo ai Capi di Stato di essere garanti dellʼinserimento in Costituzione nazionale del Pareggio di Bilancio. Il Consiglio Europeo è composto dai Capi di Stato o di Governo degli stati UE a seconda degli esecutivi nazionali. Per le delibere vale principalmente il metodo del consenso. In caso di politica estera o di revisione dei Trattati, si procede ancora con il positivo principio di unanimità.

Conclusioni. Il progetto di perdita di sovranità si sta già concretamente realizzando per lo

stato Italia allʼinterno dellʼUnione Europea. Con quale vantaggio?

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