La meglio gioventù

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 17/03/2019
I giovani scendono in piazza per la tutela del pianeta

Venerdì 15 marzo, migliaia di giovani, in tutto il mondo, hanno dato vita a una giornata straordinaria di lotta contro l’inquinamento della Terra. Erano davvero molti anni che non si vedevano in piazza tanti ragazzi a manifestare per un obiettivo comune. Forse era dagli anni della guerra nel Vietnam, ma in quel caso c’era una discriminante politica fondamentale, che non portava in piazza tutti i giovani. Dunque dobbiamo tornare ancora più indietro, magari di oltre 800 anni, al 1212, quando i giovani di tutta Europa si unirono per formare quella che fu chiamata “la Crociata dei fanciulli”. Visto che gli adulti non erano più interessati a “liberare” il Santo Sepolcro e anzi si massacravano fra loro, cristiani contro cristiani, come era successo nella IV crociata, ci pensarono i ragazzi. Un certo Stefano, pastorello francese di dodici anni e un ragazzo tedesco certo Nicolaus, che, indipendentemente l’uno dall’altro, radunarono folle di fanciulli e le trascinarono attraverso i loro paesi, per andare a imbarcarsi per la Terra Santa. Sembra che da questo avvenimento, avvolto in un alone leggendario, sia nata l’oscura e inquietante favola del pifferaio di Hamelin.

Anche adesso è bastato che una ragazza di 16 anni, la svedese Greta Thumberg, abbia cominciato a manifestare contro l’inquinamento del pianeta e soprattutto contro l’indifferenza dei governi e degli adulti in genere, perché a lei si unissero tantissimi giovani, in tutto il mondo: si parla di 130 paesi coinvolti. Oggi c’è internet, i social, i cellulari, e le notizie si spargono veloci in ogni angolo del globo e del resto quello che sta succedendo al nostro clima è sotto gli occhi di ciascuno di noi ed è spaventoso, quindi non stupisce che i giovani si organizzino con tanta rapidità dovunque. E sono state soprattutto le ragazze a guidare le fila di questa manifestazione mondiale: Alexandria Villasenor negli USA, Luisa Neubauer in Germania,  Anuna de Wever e Kyra Gantois in Belgio.

Quali sarenno le conseguenze?   Cosa cambierà? Secondo voi i signori del petrolio, della plastica, delle armi, della finanza, del liberismo sfrenato, i mafiosi trafficanti di rifiuti, insomma tutti gli inquinatori dell’ambiente, davanti a questi ragazzi si metteranno una mano sulla coscienza? Purtroppo non siamo in un film della Disney e per convincere questa gente a cambiare rotta ci vuole altro! Direi che sono più vicini all’opinione di quel camorrista – ho già citato l’episodio, ma repetita iuvant – che a chi gli diceva che coi liquami della spazzatura avevano inquinato le falde acquifere, rispondeva “tanto noi beviamo l’acqua in bottiglia!”

Forse non ci saranno conseguenze immediate, ma la cosa importante è che il problema sia stato posto davanti a tutto il mondo, in modo che non ci sia chi possa dire un domani che non lo sapeva. E soprattutto è essenziale che sempre più gente e soprattutto i giovani che erediterrano la Terra, stiano in guardia e non si lascino turlupinare, come hanno fatto con la nostra generazione e con i fanciulli della Crociata, che arrivati un po’ a Marsiglia e un po’ a Genova, scoprirono che ci volevano un sacco di soldi per pagarsi un passaggio in nave per la Terra Santa, e quelli che credettero a furbi nocchieri, falsamente generosi, finirono venduti come schiavi nei mercati di mezzo Mediterraneo.

Anche allora, come oggi – dicevamo - è sempre la “meglio gioventù” che si spende e si batte per un ideale, per un principio, per un obiettivo, per un bene non personale, ma comune. Ed eccola qui, in piazza, questa nuova “meglio gioventù”, piena di entusiasmo e di buoni propositi. L’unica pecca che ha è l’ingenuità, il fidarsi degli adulti, che da parte loro in fondo non la stimano abbastanza per prestare attenzione a quello che dice e al significato di quello che dice. E pensano solo spocchiosamente che alla loro età erano molto più maturi e facevano delle lotte davvero importanti ed epocali. E che questi ragazzini sono in fondo un po’ frilli e stanno sempre attaccati al loro smartphon a postare scemenze sui social. E sono gli stessi adulti che non hanno mai davvero fatto una seria politica antinquinamento, il che ci ha portato a questo punto disperato. E non hanno mai dato troppo spazio al clima e alle risorse del mare e della terra, forse perché ricordava loro la filosofia degli hippies, i ragazzi tutti “peace and love”, capaci solo di fumare e di vestirsi in modo imbarazzante. Già…

Siamo stati ciechi e stupidi, quando credevamo di essere tanto intelligenti, e colti, e svegli e smaliziati, tanto che nessuno ci poteva fregare. Come no! E questo clima impazzito è testimone, più di qualsiasi altra débacle, del nostro fallimento epocale. Stiamo consegnando a questi ragazzi una terra inquinata e sporca, in cui intere specie ogni giorno spariscono, in cui i fiumi si seccano, i ghiacciai si sciolgono, i mari salgono, mangiandosi coste e spiagge. Sento il vento fortissimo, che ormai soffia da quattro giorni, far tremare gli infissi, come il mostro della cattiva coscienza che bussi ai vetri delle finestre e ci chieda conto di ciò che abbiamo fatto davvero, di come abbiamo speso il tempo che ci era stato dato per cambiare in meglio questo nostro mondo. Di fare un bilancio, insomma, fra ciò che ci eravamo proposti di fare e ciò che davvero è stato realizzato. E mi pare che nella nostra lista delle priorità la salute del globo non fosse proprio ai primi posti.

E questo è adesso il mondo che abbiamo. Quello che abbiamo trovato e stiamo consegnando anche in uno stato peggiore di come lo abbiamo avuto, un mondo in cui le differenze sociali, economiche, razziali e di genere esistono ancora, in cui l’ egotismo regna ancora sovrano e continua a vigere la legge immorale del “mors tua vita mea”. Solo che la morte di una parte, in questo caso, significa la fine di tutto il genere umano.

Barbara Fois

Sciopero studenti clima milano

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