Una giornata particolare

di Barbara Fois - Liberacittadinanza.it - 30/01/2022
Salvini, kingmaker pasticcione, brucia nomi a tutto spiano, ma poi arriva Mattarella e rimette tutto a posto. L’Italia ringrazia, ma la politica dovrà fare i conti con questo smacco

Facciamo un po’ la cronaca di queste ultime 24 ore frenetiche. Il CD che si definiva graniticamente unito, si sfarina davanti agli errori evidenti di Salvini nella sua veste abborracciata di kingmaker, tanto che FI dichiara che non si servirà più di lui come portavoce, ma farà da sé. La Meloni dice irritata che loro sono stati leali, nelle votazioni si sono attenuti ai patti, ma che ora basta con le sorprese. E c’è la base del CD che non ne può più di altalene e dietro-front e minaccia un “liberi tutti” che li lasci votare come gli pare. Salvini, che aveva rivendicato al CD il suo turno nell’indicare il nuovo presidente della Repubblica, ha bruciato, con una leggerezza imperdonabile, un sacco di nomi di personaggi di primo piano, senza concordarli con nessuno e così ha sepolto la Casellati – che si era esposta anche andando di persona all’incetta di voti – sotto una umiliazione grande come un macigno, che l’ha spogliata di ogni autorità e credibilità.

Non pago di aver messo alla berlina la seconda carica dello Stato, ha rivolto il suo interesse su un’altra carica importante e ha fatto il nome della Belloni, per vedersela bocciare, in primis da Renzi, irritando la Meloni che l’aveva proposta e che si è dunque smarcata da un portavoce così imbarazzante, dicendo che loro, FdI, a questo punto sceglievano di votare per Carlo Nordio a oltranza. Ha scritto infatti in un twitt di stamattina, ma sembra sia passata una settimana: "In risposta all’indecorosa immagine che il Parlamento sta dando in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica, Fratelli d’Italia voterà Carlo Nordio" e specifica: "L’ex magistrato è una figura di altissimo profilo e persona di riconosciuta onestà, competenza e imparzialità. Manterremo il voto su Nordio finché le altre forze politiche non convergeranno su questa scelta o finché non dovesse emergere una alternativa migliore" e prosegue la nota "Fratelli d’Italia non ha i numeri per essere determinante in questo importante passaggio politico, ma abbiamo le idee molto chiare: vogliamo arrivare a una soluzione nel minor tempo possibile e ci batteremo con ancora maggiore forza per far scegliere la prossima volta direttamente agli italiani il Capo dello Stato e non assistere più al triste spettacolo che il Palazzo sta dando in questi giorni".

Queste parole sono di fatto l’epitaffio della coalizione del CD, mi pare.

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A questo punto la palla avrebbe dovuto passare al CS, che però non era pronto neanch’esso a fare un nome condiviso. E così il nome di Mattarella è diventato l’ultima spiaggia, anche sotto il pressing fatto dalle basi dei vari partiti ai loro leaders, assegnando 387 voti a sorpresa, nella settima votazione, all’ex Presidente. A questo punto era chiaro che la nostra classe politica non era in grado di gestire il proprio ruolo. E che non ci fosse nessuno che potesse “incoronare” (questa è la traduzione di kingmaker= incoronatore) un presidente nuovo, era ugualmente palese. Ci sembrava assurdo che si dovesse disturbare il povero Mattarella e del resto inizialmente tutti i partiti della coalizione lo avevano escluso, così ci aspettavamo che qualcuno tirasse fuori un coniglio dal cappello quirinalizio. Ma il fatto è che non c’erano conigli nel cappello, perché i conigli erano loro, i parlamentari, i grandi elettori.

Dunque, appurato questo, “la domanda sorge spontanea” - come avrebbe detto l’ottimo Antonio Lubrano - : perché dovremmo rivotare questi inetti alle prossime elezioni, l’anno prossimo? In ogni caso, col parlamento dimezzato, moltissimi di costoro comunque perderanno le loro poltrone e allora debbono essersi detti “après moi le déluge”, dopo di me il diluvio, come disse a suo tempo Luigi XV. E cioè, interpretando il senso della frase in questo caso particolare, chi se ne frega di quel che sarà in futuro, tanto noi non ci saremo, quindi facciamo adesso quel che ci pare e che ci è utile. Ed è ovvio che quello che volevano era stabilità e sicurezza per finire la legislatura e prendersi il vitalizio e Mattarella al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi erano e sono i migliori garanti.

E così alle 15,30 di questo pomeriggio i rappresentanti dei partiti sono andati, col cappello in mano, a chiedere a Mattarella di fermarsi ancora un po’ fra noi. Solo la Meloni ha detto di no, ma del resto lei è all’opposizione e dunque non meraviglia la sua posizione: non deve rendere conto a nessun alleato, ormai.

Sono le 20,53 e Fico legge i numeri dello spoglio: Mattarella 759 voti, Nordio 90, Di Matteo 37 etc. Dunque il povero Mattarella, si farà carico di altri 7 anni governando un paese incasinato come il nostro. Non saranno altri 7 anni, se ne andrà prima, questo è quasi certo, ma comunque per il momento l’Italia è in salvo e anche il vitalizio dei peones. Ma certo nei prossimi giorni ci saranno molte rese dei conti all’interno di ciascuna componente. E già si vede dal numero di parlamentari che hanno votato Nordio, che c’è un passaggio consistente di non allineati nelle fila di Fratelli d’Italia. L’unica che ha saputo fare politica, insomma, che aveva una strategia e un obiettivo è Giorgia Meloni. Ed è lei che ha proposto nomi decorosi e di alto profilo, come Cassese, la Belloni e Nordio e che in buona sostanza ha vinto, su tutta la linea, e purtroppo lo vedremo nelle prossime elezioni politiche. Il resto di questa scalcagnata masnada si convincerà di aver vinto, si dirà che comunque sia andata è stato un successo, parafrasando il comico Piero Chiambretti e mi pare in tema, visto che – grazie alla casta – siamo finiti nelle comiche finali.

Barbara Fois

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