Rielezione e conservazione

di Massimo Marnetto - 31/01/2022
Considero gli anziani la ricchezza immateriale di ogni comunità. Ma a patto che cedano sovranità generazionale. Senza costringere un ottuagenario a ritornare al Quirinale, per legittimare la loro permanenza eterna al potere

Mentre il Parlamento è ancora ricoverato nel reparto di euforia intensiva per la rielezione di Mattarella, il Trattenuto prepara il suo discorso di giuramento. Bastonerà i suoi elettori come fece Napolitano, per suscitare lo stesso applauso pieno di indecoroso masochismo?  O evocherà il mito di Atlante e con passiva generosità si dirà pronto a caricarsi il Paese sulle spalle? In entrambi i casi sarà uno spettacolo avvilente. Ovvero il trionfo della senilità organizzata che frena il ricambio nelle istituzioni, come in ogni ambito del Paese. Vecchi che sostengono altri vecchi, per far comandare sempre i vecchi. Meglio se uomini. 


Mentre là fuori i giovani si battono per l'ambiente e vengono truffati col nucleare pulito, credibile come l'arsenico potabile. Gli studenti scendono in piazza contro lo sfruttamento dell'alternanza scuola-lavoro e vengono bastonati. Le giovani coppie chiedo lavoro vero per mettere al mondo figli e vengono sterilizzate dal precariato. I nuovi italiani di seconda generazione chiedono la cittadinanza e vengono ignorati. Considero gli anziani la ricchezza immateriale di ogni comunità. Ma a patto che cedano sovranità generazionale. Senza costringere un ottuagenario a ritornare al Quirinale, per legittimare la loro permanenza eterna al potere.


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