Chi c’è all’ombra di Renzi?

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 20/02/2014
Girano sul web notizie e informazioni francamente inquietanti sui supporter di Renzi. Riportiamo qui le indicazioni di maggior interesse

E’ un po’ di tempo che in giro per il web si rincorrono notizie e insinuazioni molto inquietanti sui suppoters del nuovo premier Matteo Renzi. Ma già dal novembre scorso un interessante articolo di Marco Damilano, sull’Espresso, apriva una serie di domande su questo homo novus, raccontando dell’amico del cuore e consigliori di Renzi: Marco Carrai. Personaggio chiave per capire meglio come si sono sviluppate certe voci sui rapporti fra Renzi e per esempio un personaggio oscuro come Michael Ledeen. Ma andiamo per ordine: abbiamo qui ricucito una serie notizie tratte da diversi articoli, di cui forniamo anche i links, in modo che i lettori possano leggerli per intero.

Damilano scrive di Marco Carrai: “ Da qualche anno colleziona partecipazioni azionarie e presidenze di municipalizzate, società e consigli di amministrazione: da quando nel 2009 l’amico Matteo è diventato sindaco non si è più fermato.” La sua storia comincia a Greve, un piccolo comune nel cuore del Chianti, a 40 km da Firenze, in cui era famoso suo nonno “… il Carrai su cui pesava l’accusa infamante di aver fatto parte della banda Carità, il gruppo fascista che opera in Toscana tra il ’43 e il ’45 a caccia di partigiani, tra esecuzioni sommarie e torture…nella Toscana rossa i Carrai sono conosciuti per essere moderati, democristiani, fieramente anti-comunisti. Nessuno a Greve si stupisce quando nella campagna elettorale del 1994, tracollato lo Scudocrociato, il 19enne Marco al primo voto politico si impegna nei club della nascente Forza Italia di Silvio Berlusconi. Dura poco, pochissimo, perché ad attendere Carrai c’è il Ppi che si è separato dalla fazione di Rocco Buttiglione, punta sul centrosinistra e sull’Ulivo di Romano Prodi e ha trovato a Firenze un segretario provinciale ragazzino che nel ’94 aveva frequentato le tv berlusconiane da concorrente della “Ruota della fortuna” di Mike Bongiorno: Matteo Renzi.”

L’articolo di Damilano continua preciso e documentato: “Nel Ppi e poi nella Margherita Renzi è il segretario, Carrai è il braccio organizzativo. Insieme definiscono le liste, le candidature, i convegni: uno congiunto tra i giovani della Margherita e quelli di Forza Italia, nell’abbazia di Vallombrosa, per parlare di «tradizione cristiana nell’impegno politico in Italia e in Europa», Carrai introduce, Renzi conclude. Quando Matteo, nel 2004, viene eletto presidente della Provincia di Firenze, Marco è il suo capo segreteria. Nel frattempo è entrato a Palazzo Vecchio come consigliere comunale della Margherita, eletto con le preferenze assicurate da Comunione e liberazione e dalla Compagnia delle Opere che in Toscana è presieduta da Paolo Carrai e da Leonardo Carrai, alla guida del Banco alimentare, altra opera ciellina: i cugini di Marco.

E che la matrice cattolica e di destra sia dominante si vede “Quando il Comune di Firenze decide di conferire la cittadinanza onoraria a Beppino Englaro, il papà di Eluana, Carrai vota contro insieme al consigliere Dario Nardella, oggi deputato renziano, «non per senso religioso, ma per laico senso delle istituzioni». Se si tocca la Chiesa il mite Carrai si trasforma in un crociato.

Intanto il suddetto Carrai segue con profitto la carriera dell’amico Renzi e in cambio gli presenta qualche amico importante e finanziatore: “Consigliere del sindaco (a titolo gratuito), poi amministratore delegato di Firenze Parcheggi, partecipata del Comune, in quota Monte Paschi di Siena, membro dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che è azionista di Banca Intesa, regista della nomina alla presidenza di Jacopo Mazzei. Siede nel cda del Gabinetto Vieusseux, tra le più importanti istituzioni culturali cittadine, infine è presidente di Aeroporti Firenze, come racconta Duccio Tronci in “Chi comanda Firenze” (Castelvecchi). Intanto coltiva i suoi interessi: il fratello Stefano Carrai è in società con l’ex presidente della Fiat Paolo Fresco nella società Chiantishire che tenta di mettere su un gigantesco piano di appartamenti, resort, beauty farm nella valle di Cintoia, a Greve, bloccato dal Comune.
Fresco è tra i finanziatori della campagna per le primarie del 2012 di Renzi, con 25 mila euro, insieme al finanziere di Algebris Davide Serra, acclamato anche quest’anno alla stazione Leopolda. A raccogliere i fondi a nome della fondazione Big Bang c’è sempre Carrai. Amico degli amici del sindaco: nel cda della scuola Holden di Alessandro Baricco, immancabile oratore alla Leopolda, e vicino a Oscar Farinetti di Eataly, di cui sta curando lo sbarco a Firenze. L’uomo del governo israeliano, per alcuni («Ho da fare a Tel Aviv», ripete spesso), di certo vicino agli americani di ogni colore. Frequenta con assiduità Michael Ledeen, l’animatore dei circoli ultra-conservatori del partito repubblicano, antica presenza nei misteri italiani, dal caso Moro alla P2. È in ottimi rapporti con il nuovo ambasciatore Usa in Italia John Phillips, amante del Belpaese e della Toscana, proprietario di Borgo Finocchietto sulle colline senesi.”

Ma chi sono Davide Serra e Michael Ledeen? Nel web si trovano notizie e articoli molto interessanti in proposito.
Scrive Franco Fracassi su Michael Ledeen “Quando negli anni Ottanta Michael Ledeen varcava l'ingresso del dipartimento di Stato, al numero 2401 di E Street, chiunque avesse dimestichezza con il potere di Washington sapeva che si trattava di una finta. Quello, per lo storico di Los Angeles, rappresentava solo un impiego di facciata, per nascondere il suo reale lavoro: consulente strategico per la Cia e per la Casa Bianca. Ledeen è stato la mente della strategia aggressiva nella Guerra Fredda di Ronald Reagan, è stato la mente degli squadroni della morte in Nicaragua, è stato consulente del Sismi negli anni della Strategia della tensione, è stato una delle menti della guerra al terrore promossa dall'Amministrazione Bush, oltre che teorico della guerra all'Iraq e della potenziale guerra all'Iran, è stato uno dei consulenti del ministero degli Esteri israeliano. Oggi Michael Ledeen è una delle menti della politica estera del segretario del Partito democratico Matteo Renzi.”

A quanto pare i neoconservatori della destra repubblicana americana e tutta la lobby filo israeliana sono interessati a Renzi e non solo: “…anche il guru economico di Renzi, Yoram Gutgeld, e il suo principale consulente politico, Marco Carrai, entrambi (sono) molto vicini a Israele. Carrai ha addirittura propri interessi in Israele, dove si occupa di venture capital e nuove tecnologie. Infine, anche il suppoter renziano Marco Bernabè ha forti legami con Tel Aviv, attraverso il fondo speculativo Wadi Ventures e, il cui padre, Franco, fino a pochi anni fa è stato arcigno custode delle dorsali telefoniche mediterranee che collegano l'Italia a Israele.”

Ma vediamo cosa scrive Fracassi di Davide Serra :” Dietro Renzi ci sono anche i poteri forti economici, a partire dalla Morgan Stanley, una delle banche d'affari responsabile della crisi mondiale. Davide Serra entrò in Morgan Stanley nel 2001, e fece subito carriera, scalando posizioni su posizioni, in un quinquennio che lo condusse a diventare direttore generale e capo degli analisti bancari. La carriera del giovane broker italiano venne punteggiata di premi e riconoscimenti per le sue abilità di valutazione dei mercati. In quegli anni trascorsi dentro il gruppo statunitense, Serra iniziò a frequentare anche i grandi nomi del mondo bancario italiano, da Matteo Arpe (che ancora era in Capitalia) ad Alessandro Profumo (Unicredit), passando per l'allora gran capo di Intesa-San Paolo Corrado Passera. Nel 2006 Serra decise tuttavia che era il momento di spiccare il volo. E con il francese Eric Halet lanciò Algebris Investments. Già nel primo anno Algebris passò da circa settecento milioni a quasi due miliardi di dollari gestiti. L'anno successivo Serra, con il suo hedge fund, lanciò l'attacco al colosso bancario olandese Abn Amro, compiendo la più importante scalata bancaria d'ogni tempo.

Poi fu il turno del banchiere francese Antoine Bernheim a essere fatto fuori da Serra dalla presidenza di Generali, permettendo al rampante finanziere di mettere un piede in Mediobanca.

Definito dall'ex segretario Pd Pier Luigi Bersani «il bandito delle Cayman», Serra oggi ha quarantatré anni, vive nel più lussuoso quartiere di Londra (Mayfair), fa miliardi a palate scommettendo sui ribassi in Borsa (ovvero sulla crisi) ed è il principale consulente finanziario di Renzi, nonché suo grande raccoglitore di denaro, attraverso cene organizzate da Algebris e dalla sua fondazione Metropolis. E così, nell'ultimo anno il gotha dell'industria e della finanza italiane si sono schierati uno a uno dalla parte di Renzi. A cominciare da Fedele Confalonieri che, riferendosi al sindaco di Firenze, disse: «Non saranno i Fini, i Casini e gli altri leader già presenti sulla scena politica a succedere a Berlusconi, sarà un giovane».

Se leggerete tutto l’articolo conoscerete anche tutti i nomi (una lunga lista) di personaggi insospettabili schierati con Renzi. Fra questi Carlo De Benedetti, con il suo potentissimo gruppo editoriale Espresso-Repubblica («I partiti hanno perduto il contatto con la gente, lui invece quel contatto ce l’ha»). E ancora, Diego Della Valle, il numero uno di Vodafone Vittorio Colao, il fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio e l’amministratore delegato Andrea Guerra, il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera, l’ex direttore di Canale 5 Giorgio Gori, il patron di Eataly Oscar Farinetti, Francesco Gaetano Caltagirone, Cesare Romiti, Martina Mondadori, Barbara Berlusconi, il banchiere Claudio Costamagna, il numero uno di Assolombarda Gianfelice Rocca, il patron di Lega Coop Giuliano Poletti, Patrizio Bertelli di Prada e Fabrizio Palenzona di Unicredit.

Fracassi cita anche il Monte dei Paschi di Siena, collegato al leader del Pd attraverso il controllo della Fondazione Montepaschi gestita dal renziano sindaco di Siena Bruno Valentini. Con Renzi è anche l’amministratore delegato di Mediobanca, Albert Nagel, erede di Cuccia nell’istituto di credito.

Insomma, come si vede, proprio le amicizie giuste per il segretario di un partito di sinistra!

Del resto Gad Lerner ha osservato acutamente: “Non troverete alla Leopolda i portavoce del movimento degli sfrattati, né le mille voci del Quinto Stato dei precari all'italiana. Lui (Renzi) vuole impersonare una storia di successo. Gli sfigati non fanno audience”.

Barbara Fois

 

Per saperne di più:

http://www.infiltrato.it/inchieste/linquietante-intreccio-dei-nomi-che-appoggiano-renzi-poteri-forti-che-vogliono-eliminare-la-sinistra?avvisi-top=elettopaolo%40libero.it

 

http://www.informarexresistere.fr/2014/02/17/linquietante-intreccio-dei-nomi-che-appoggiano-renzi-poteri-forti-che-vogliono-eliminare-la-sinistra/

 

http://www.antimafiaduemila.com/2014021447852/societa/ecco-chi-si-nasconde-nellombra-di-renzi.html

 

http://www.libreidee.org/2014/02/renzi-bugiardo-e-pericoloso-ha-troppi-padroni-potenti/

 

http://www.liquida.it/michael-ledeen/#

 

http://www.brogi.info/2014/02/matteo-renzi-e-michael-ledeen-perche-il-sindaco-ha-incontrato-piu-volte-il-falco-americano-teorico-dei-contras-e-del-nigergate-collaboratore-del-sismi-uomo-dei-tempi-bui-ecc-ecc.html

 

http://www.brogi.info/2014/02/aldo-giannuli-su-matteo-renzi-marco-carrai-e-michael-ledeen.html

 

http://espresso.repubblica.it/attualita/2013/11/04/news/ecco-chi-e-marco-carrai-il-gianni-letta-di-matteo-renzi-1.139920

1 marzo 2018

1968. cinquant’anni di assenza

Barbara Fois - Liberacittadinanza
6 marzo 2018

Rien ne va plus, les jeux sont faits

Barbara Fois - Liberacittadinanza
23 maggio 2018

Buongiorno tristezza

Barbara Fois - Liberacittadinanza
7 marzo 2018

8 marzo 2018

Barbara Fois - Liberacittadinanza