Per grazia ricevuta

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 18/01/2014
Stasera Renzi incontra Berlusconi: ancora una volta è il PD a rianimare il cavaliere. Come mai?

Renzi ha invitato Berlusconi a un incontro per accordarsi sulla legge elettorale e la modifica del Senato. Ma perché invitare proprio lui?? Perché accordarsi con un politico cacciato via dal senato e interdetto dai pubblici uffici, un pregiudicato condannato per reati gravi, un uomo che abbiamo sempre avversato, il simbolo stesso della corruzione della vita politica in questi ultimi anni, perché rianimare un morto, ancora una volta?

Veramente non ci sono spiegazioni possibili, o sono inquietanti. E del resto nemmeno lo stesso Renzi è riuscito a dare una motivazione credibile, ieri a “Le invasioni barbariche”, incalzato da una Bignardi molto determinata. Renzi ha detto con aria virtuosa che si deve sempre dialogare con l’opposizione. E Berlusconi sarebbe l’opposizione, un avversario affidabile e credibile??

Berlusconi non è solo l’emblema di tutto quello che disprezziamo in politica, non è solo uno che si è comprato senatori e deputati pur di vincere e restare al potere, che ha corrotto persone, frequentato minorenni, che è stato ricattato per questa sua inclinazione, ma oggi è anche uno che ha perso il suo potere. E allora cosa cosa significa questo invito? Cosa gli sta rendendo Renzi? Il favore dei voti che ha raccolto in quella risibile pagliacciata delle primarie? L’abbiamo scritto e lo ripetiamo: si capiscono le primarie allargate a tutti solo quando coinvolgono una coalizione aperta, non quando riguardano l’elezione del segretario di un partito, che dovrebbe essere designato ed eletto dai soli iscritti! Se prima potevamo solo sospettare, dubitare sull’origine dei voti raccolti da Renzi (e così diversi dai sondaggi fatti fra gli iscritti della base del PD), adesso è chiaro che non ci sono più dubbi!

La prima volta a rianimare il cavaliere e a ridargli credibilità fu Veltroni, dopo il discorso “del predellino” del 2007, in cui Berlusconi preannunciò la fondazione del PdL e fu deriso da Fini e Casini. Era alla frutta, i suoi stessi alleati lo trattavano da buffone, poi arrivò Veltroni e lo scelse come interlocutore, tagliando fuori gli altri. E le elezioni dopo la sinistra fu battuta. Vogliamo fare il bis? Sembra di sì.

Non importa come finirà oggi. Anche se le trattative andassero male, non farebbe nessuna differenza: già solo aver scelto come interlocutore un pregiudicato è un atto inqualificabile. E che purtroppo la sinistra pagherà alle prossime elezioni. Speriamo che almeno adesso quegli stolti del PD che in buona fede hanno votato per Renzi abbiano capito bene lo sbaglio e il danno che hanno fatto.

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