Spesso ritornano…purtroppo!

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 09/01/2018
Non solo mostri e zombi, ma anche revenants e mummie, a quanto pare…

Pensavamo di essercene liberati. Dopo vent’anni di galera berlusconiana eravamo convinti di essere finalmente tornati liberi… non che fossimo finiti in mani migliori, anzi: ci sembrava proprio che la spocchia, l’arroganza, l’ignoranza e l’indifferenza per i reali problemi della gente fosse proprio la stessa, ma almeno il cavaliere, il cui smodato e sguaiato comportamento avevamo finito francamente  per detestare, era stato rimandato a casa e anzi gli era stato proibito, con la legge Severino, di ricandidarsi.

Ci credevamo al sicuro. Ci eravamo sbagliati. Ultimamente i giornali e i telegiornali sono di nuovo pieni della sua immagine sia pure invecchiata , incartapecorita, ritinta come un mascherone di Carnevale, che blatera di tornare a “scendere in campo” e a vincere le elezioni. E forse c’è anche la possibilità che ci riesca!

 

Tre destra

 

 

Ieri c’è stato ad Arcore un summit (?) fra Salvini, Meloni e Berlusconi… scusate, ma non posso scrivere di questa gente senza avere un senso di nausea e di profonda, avvilita incredulità: vi rendete conto che potrebbe anche guidare il paese nel prossimo quinquennio? Eppure non è ancora il peggio: sembra che la triade abbia trovato anche una “quarta gamba”, come chiamano il puntello esterno: una pletora di partitini e movimentini in cui troviamo altre mummie e salme: a partire da Mastella, per continuare con Lupi, Gelmini, Quagliarello, Formigoni, Fitto, DeLuca e via dissotterrando, in una truce festa di revenants che surclassa le Catacombe dei Cappuccini di Palermo.

Ma chi sarà il candidato premier? Perché, è inutile fingere che non sia questo il punto che ci interessa, questo è l’elefante rosa nella stanza che tutti fingono di non vedere. Facciamo qualche ragionamento. Se è vero che Berlusconi non può candidarsi, è anche vero che non vuole Salvini a Palazzo Chigi e il nome di Maroni potrebbe essere quello su cui far convergere il gradimento sia di FI che della Lega – ( quanto a Fratelli d’Italia: il loro peso è ininfluente, coprono solo le frange estreme tipo “Casa Pound” e i nostalgici del Regime) – e il fatto che Maroni non si ricandidi alla guida della regione Lombardia ne è una logica conferma.

Però, ripensandoci: è vero che Berlusconi non può candidarsi ed essere votato, ma se ci riflettiamo bene nemmeno Renzi ha dovuto candidarsi ed essere eletto per diventare presidente del consiglio, dunque si può dribblare lo scoglio… questo pensiero non è certo incoraggiante, visto che questo è il paese in cui si cercano e si trovano mille scappatoie. E se qualcuno pensa che questa sia solo una maligna insinuazione, allora mi spieghi perché il simbolo della coalizione è quello di FI con la dicitura “Berlusconi Presidente”?

B presidente

 

 E’ lo stesso ex cavaliere ad annunciarlo in un tweet:

 

Silvio BerlusconiAccount verificato @berlusconi 14 h14 ore fa

Altro

Oggi vi auguro #BuonaDomenica mostrandovi in anteprima il nostro simbolo per le #elezioni del 4 marzo. Anche con questa nuova legge elettorale votare è molto facile: basta barrare il logo di Forza Italia!”

 

E’ sperabile che non gli sia consentito giocare su questa ambiguità pericolosa, visto che una dicitura del genere potrebbe ingenerare equivoci di tutti i tipi, confondendo gli elettori. Ma il problema non riguarda solo il premierato. Ci sarà una lotta, magari non aperta ma certamente sotterranea e senza esclusione di colpi, per designare i candidati nei collegi uninominali. Ce la farà Forza Italia, cioè Berlusconi, a scalzare, nei collegi della Lombardia e del Veneto, una Lega riottosa e che già li reclama a gran voce?
Al fronte della destra, tenuto su dagli spilli dell’opportunismo e del timore della disfatta, ma apparentemente coeso, c’è la fiera dell’improvvisazione del Centro sinistra, in cui il PD, governato da Renzi, ha fatto di tutto per disintegrarsi in odi, rivalità e rancori e perdere in credibilità e in voti, un po’ dappertutto.

Anche qui una pletora di gruppetti, gruppuscoli e movimentucci è tutto ciò che resta di un centro sinistra forte e competitivo. Un’idea nuova? Abolire le tasse universitarie! Geniale! Così non solo si avvantaggiano i ricchi, ma si fanno chiudere tutti gli Atenei d’Italia! Chi dice una cosa del genere, infatti, non ricorda che c’è stata una delle tante riforme, che ha mutato i luoghi dello studio e della ricerca in tante aziende e i rettori e i presidi in tanti manager, per cui le sovvenzioni del governo sono state ridotte al minimo, mentre ogni Ateneo se la deve cavare coi soldi delle tasse degli studenti: se tolgono anche quelle che ne sarà dell’Università italiana, già massacrata da una pletora di ministri ignoranti e incapaci?

Un panorama politico davvero deprimente e desolante si apre davanti a noi: sarà una campagna elettorale scannata, senza idee e piena di vecchi fantasmi.

E’ un vero peccato che Fruttero e Lucentini non ci siano più: la loro trilogia sulla prevalenza del cretino si arricchirebbe incredibilmente di altri esempi. Leggete un po’ cosa scrivono sul fenomeno della diffusione di questa fauna: «Poco interessanti catene di cause ed effetti terapeutici, dietetici, sociali, politici, tecnologici spiegano l'esponenziale proliferazione della bêtise. Figlia del progresso, dell'idea di progresso, essa non poteva che espandersi in tutte le direzioni, contagiare tutte le classi, prendere il sopravvento in tutti i rami dell'umana attività. È stato grazie al progresso che il contenibile stolto dell'antichità si è tramutato nel prevalente cretino contemporaneo, personaggio a mortalità bassissima la cui forza è dunque in primo luogo brutalmente numerica; ma una società ch'egli si compiace di chiamare 'molto complessa' gli ha aperto infiniti interstizi, crepe, fessure orizzontali e verticali, a destra come a sinistra, gli ha procurato innumeri poltrone, sedie, sgabelli, telefoni, gli ha messo a disposizione clamorose tribune, inaudite moltitudini di seguaci e molto denaro. Gli ha insomma moltiplicato prodigiosamente le occasioni per agire, intervenire, parlare, esprimersi, manifestarsi, in una parola (a lui cara) per realizzarsi».

E ancora: «Sconfiggerlo (il cretino, ndr) è ovviamente impossibile. Odiarlo è inutile. Dileggio, sarcasmo, ironia non scalfiscono le sue cotte d'inconsapevolezza, le sue impavide autoassoluzioni; e comunque il riso gli appare a priori sospetto, sconveniente, inferiore, anche quando - agghiacciante fenomeno - vi si abbandona egli stesso».

E infine: «Tranne forse gli animali delle favole di La Fontaine, nessuno è mai stato bravo come gl'italiani nell'arte d'inventare nobili pretesti per eludere i propri doveri e fare i propri comodi».

 

Barbara Fois

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