Fuga dal nucleare

di Franco Pinerolo - 15/03/2011
BISOGNA FERMARE IL GOVERNO CON IL REFERENDUM E CON LE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE !

NUCLEARE PERICOLOSO:

 1) sono centinaia i piccoli incidenti e le fuoriuscite minori che hanno reso la vita molto difficile agli abitanti delle zone vicine: neoplasie, mutazioni genetiche, aborti, inquinamento acque di falda e cibo.

2) rischi di incidenti su grandi aree del mondo

3) Le centrali nucleari che si vorrebbero costruire in Italia (il tipo Epr) sarebbero a rischio di esplosione, secondo documenti confidenziali di fonte Edf pubblicati sul sito www.sortirdunucleaire.org

4) rischi per le emissioni delle scorie radioattive

5) rischi per le aree delle centrali che restano contaminate per tempi lunghissimi

6) ogni centrale "divora" ogni anno trenta tonnellate di uranio arricchito, materiale radioattivo pericoloso che deve essere trasportato

7) La costruzione di centrali nucleari in Italia ci esporrà a diventare un obiettivo terroristico

8) Una centrale nucleare utilizza enormi quantità d’acqua, compromettendo l’equilibrio idrogeologico della zona ed esponendo le falde acquifere a rischi

9) l’Italia è un territorio sismico, con degrado idrogeologico, inadatta alla costruzione di centrali nucleari

10) Il nucleare civile fa, spesso, da traino al nucleare militare.

 

NUCLEARE COSTOSO:

1) L'elettricita' da nucleare costera' il 20 per cento in piu' di quella prodotta dalle centrali tradizionali, cosi' che dovremo incentivare il nucleare aumentando la bolletta elettrica

2) Le centrali nucleari non risolvono il nostro problema petrolio, che continueremo a importare perchè l'elettricità è solo un quinto dei nostri consumi energetici

3) l’energia nucleare in bolletta è più cara di gas e carbone

4) il nucleare ci renderà dipendenti dall'uranio, il cui prezzo e' decuplicato

5) Per i costi occorre considerare anche lo smaltimento delle scorie e lo smantellamento di fine esercizio della centrale, che pagheranno comunque i cittadini

6) Nuovi reattori già in fase di costruzione stanno subendo enormi ritardi e importanti lievitazioni dei prezzi

7) la crisi economica e le politiche di risparmio e di efficienza energetica stanno configurando una futura crescita moderata dei consumi elettrici.

8) le centrali nucleari richiedono una sorveglianza “h 24” militare molto costosa perchè obiettivi terroristici molto sensibili

9) La Francia continua a svendere il suo surplus oltre che all’Italia e alla Germania, anche all’Inghilterra, salvo poi essere costretta a importare nelle ore di punta

10) le stime più recenti del governo statunitense (Energy Outlook 2010) indicano che nel 2020 l’elettricità nucleare (86 €/MWh) sarà più costosa dell’eolico, del gas e del carbone

11) Mentre nel mondo gli Usa, Germania, Giappone e Cina, stanno uscendo dal nucleare perché troppo costoso e si dirigono con decisione verso il risparmio energetico e le energie rinnovabili, in Italia Berlusconi va verso il nucleare vecchio e insicuro di terza generazione che sarà pronto fra 10 anni, cosicchè accumuleremo altri 10 anni di ritardo sulle nuove tecnologie

12) Per far funzionare una centrale nucleare da 1000 MW servono 25 tonnellate di combustibile. Una centrale da 1000 MW a carbone ha bisogno invece di 2 milioni e mezzo di tonnellate di combustibile.

13) Non è vero che in Italia si produce poca elettricità. Abbiamo una potenza installata che supera del 30% la domanda di elettricità

 

SI’ ALLE ENERGIE RINNOVABILI

 

1) le Energie Rinnovabili come il sole, il vento, la forza dell’acqua e il calore che scorre sotto terra sono le uniche fonti di cui l’Italia resterà sempre veramente ricca, sono fonti dalle quali trarre energie pulite e che garantiscono immediate e ben maggiori ricadute occupazionali e uno stimolo alla ricerca e alla produzione

2) Se avessimo avviato le energie da fonti rinnovabili anziché il nucleare avremmo rispettato le condizioni poste dall'Europa con il 20/20/20 senza pagare miliadi di multe

3) Il solare è più pulito e meno costoso del nucleare, come affrmano lo studio americano “Solar and Nuclear Costs — The Historic Crossover”, e uno studio della Duke University

4) Non basta solo parlare di energie alternative, perché la vera soluzione sta nella riduzione netta del consumo di energia

 

RISCHIO CORRUZIONE PER IL NUCLEARE

 

1) Dietro alla costruzione di centrali nucleari ci sono anche lucrosi contratti di appalto

2) Lo smaltimento delle scorie radioattive sarà affidato da politici disonesti alla ‘ndrangheta per affondarle nei mari di casa nostra?

3) L'allargamento del sistema di potere di Berlusconi e del Pdl e' il vero scopo della scelta nucleare

4) perché se il costo di produzione dell’energia in Italia è così alto, si continuano a costruire centrali elettriche (oltre 20.000 MW negli ultimi sette anni!) e altrettanti sono in fase di autorizzazione?

 

VOTIAMO SÌ AL REFERENDUM CONTRO IL NUCLEARE, CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA E CONTRO IL  LEGITTIMO IMPEDIMENTO !

 

 

NUCLEARE PERICOLOSO.

 

1) sono centinaia i piccoli incidenti e le fuoriuscite minori che hanno reso la vita molto difficile agli abitanti delle zone vicine: le centrali nucleari, anche quando non esplodono, rilasciano nell'ambiente sostanze tossiche o radioattive. L’aumento delle neoplasie nella popolazione e delle mutazioni genetiche riscontrate nella fauna sono caratteristiche rilevate in molte aree circostanti centrali nucleari o siti di stoccaggio. Il guano dei gabbiani che volano intorno al centro di riprocessamento per scorie nucleari di Sellafield, in Gran Bretagna, ha presentato percentuali consistenti di isotopi radioattivi. La trasmissione Report ha raccontato la vita vicino alle centrali nucleari: acqua di falda compromessa, nuovi elettrodotti per la distribuzione, livelli di radioattività superiori alla norma. Popolazioni e lavoratori sono coinvolti dalle conseguenze delle radiazioni anche durante il normale funzionamento delle centrali nucleari, come dimostrano ad esempio studi tedeschi e francesi sull’aumento delle leucemie nei bambini (oltre 3 volte) in rapporto alla distanza dalle emissioni.

Importanti studi scientifici documentano il rilascio di isotopi radioattivi (trizio, cripto, ecc) in ambiente e catene alimentari durante il normale funzionamento delle centrali e che l’introduzione di materiale radioattivo per via alimentare in piccole dosi quotidiane, rappresenta con ogni probabilità la modalità di esposizione più pericolosa, anche perché collettiva e difficilmente valutabile

Lo studio del Centro di ricerca tedesco per la salute ambientale di Monaco ha dimostrato che ci sono stati ventimila aborti negli ultimi quarant’anni attorno ai 35 chilometri delle 31 centrali in Germania e Svizzera analizzate.

La Francia ha avuto oltre 100 incidenti in un anno e affonda le scorie in acque internazionali o le stocca in Africa e in Siberia. In Francia si verifica un incidente di "basso livello", ogni tre giorni e numerosissimi "disguidi": la lista dei possibili “incidenti di basso livello” è lunga: si va dalle perdite nel trasporto e nello smaltimento delle scorie, agli scarichi di acque contaminate nei corsi d’acqua, fino alla presenza di agenti tossici nel vapore rilasciato in atmosfera che, è vero, non contiene CO2, ma non è certo il più salubre, in quanto proveniente da acqua evaporata entrando in contatto con un nucleo radioattivo.

 

2) rischi di incidenti su grandi aree del mondo: negli ultimi decenni ci sono stati nel mondo 178 incidenti legati all'energia atomica. Gli incidenti di Chernobyl in Ucraina e di Three miles Island negli Usa hanno segnato pesantemente quei territori e hanno rilasciato i loro veleni anche su grandi aree del mondo. Non è vero che oggi non ci sono più incidenti nelle centrali, semplicemente non ne vengono date le notizie per non allarmare le popolazioni interessate.

Secondo il rapporto della New York Academy, per l'Italia la stima dell'effetto Chernobyl è di circa 3.000 morti, soprattutto di cancro alla tiroide, di leucemie e di altri tumori

 

3) Le centrali nucleari che si vorrebbero costruire in Italia (il tipo Epr) sarebbero a rischio di esplosione, secondo documenti confidenziali di fonte Edf pubblicati sul sito www.sortirdunucleaire.org, A detta degli esperti estensori dei documenti, alcuni modi di pilotaggio del reattore EPR (il cosiddetto RIP cioè ritorno istantaneo in potenza) potrebbero provocare l'esplosione del reattore a causa di un evento di espulsione delle barre usate per moderare o spengere la reazione nucleare. Questi modi di pilotaggio non sarebbero previsioni astratte ma modi correnti di
funzionamento della centrale necessari per realizzare l'obiettivo di redditivita' economica della centrale stessa, redditivita' che e' strettamente legata al fatto che la potenza del reattore possa essere adattata alla domanda elettrica. Allo scopo di realizzare la gestione economica di una centrale di tipo EPR, i progettisti non si sarebbero peritati, sempre secondo i documenti di cui si parla, di prendere rischi estremamente reali di un incidente nucleare.

Perfino le Agenzie di Francia, Inghilterra, Finlandia - paesi nuclearisti - hanno messo in discussione la sicurezza del prototipo EPR: una recente e documentatissima inchiesta del quotidiano britannico "The Independent", ha constatato che le centrali nucleari di nuova generazione che la Gran Bretagna progetta sul modello di quelle francesi, sono più pericolose, in caso di incidente, di quelle vecchie che andrebbero a sostituire. Il giornale ha messo le mani su una serie di documenti interni all'industria del nucleare dai quali emerge che, sebbene i nuovi European Pressurised Reactors (Epr) siano meno esposti al rischio di guasti, in caso di incidente la fuoriuscita di radiazioni sarebbe assai superiore e potrebbe causare il doppio delle vittime. Un rapporto redatto dalla stessa società francese Edf rivela che l'emissione di isotopi radioattivi di bromo, rubidio, iodio e cesio sarebbe quattro volte maggiore rispetto a un reattore tradizionale. Un altro studio della società di smaltimento Posiva Oy sostiene invece che l'emissione dell'isotopo iodio 129 sarebbe ben sette volte maggiore

 

4) rischi per le emissioni delle scorie radioattive, di cui nessun paese al mondo fino ad ora ha risolto il problema dello smaltimento in sicurezza. Le centrali nucleari producono scorie formate da vari elementi altamente radioattivi, tra cui il bario 141, ma soprattutto il famigerato plutonio 239, che - è bene che tutti lo sappiano - dimezza la sua radioattività in alcune decine di migliaia di anni e una centrale nucleare produce ogni anno alcune tonnellate di scorie radioattive che non si sa dove mettere e vengono stoccate in modo provvisorio nei pressi della centrale

 

5) rischi per le aree delle centrali che restano contaminate per tempi lunghissimi, mettendo a rischio le future generazioni che verrebbero condannate a convivere per centinaia, migliaia di anni con gli effetti delle aree contaminate.

6) ogni centrale "divora" ogni anno trenta tonnellate di uranio arricchito, materiale radioattivo pericoloso che deve essere trasportato, perchè prodotto all'estero.

7) La costruzione di centrali nucleari in Italia ci esporrà a diventare un obiettivo terroristico.

8) Una centrale nucleare utilizza enormi quantità d’acqua, compromettendo l’equilibrio idrogeologico della zona in cui viene costruita, ed esponendo le falde acquifere a rischi gravissimi

9) l’Italia è un territorio sismico, con degrado idrogeologico, un dissesto nel quale non c'è la possibilità fisica per costruire le nostre centrali

 

10) Il nucleare civile fa, spesso, da traino al nucleare militare. L’Italia, non solo partecipa alla progettazione ed alla costruzione, ma acquisterà anche un certo numero di F35 e di Eurofighter, caccia bombardieri capaci di equipaggiarsi di armamenti atomici, come pochi Stati stanno facendo a livello mondiale: alla faccia della crisi economica e dei Trattati di Non Proliferazione Nucleare. L’Italia, attraverso un programma nucleare civile, potrebbe giungere a dotarsi di un proprio armamento atomico.

 

 

NUCLEARE COSTOSO

 

1) Il nucleare non darebbe neppure energia elettrica a costi inferiori come promettono a vanvera i nuclearisti. L'elettricità da nucleare costerà il 20 per cento in più di quella prodotta dalle centrali tradizionali, così che dovremo incentivare il nucleare aumentando la bolletta elettrica. Come ha chiarito Enel per remunerare gli enormi prestiti necessari per periodi così lunghi occorrono garanzie, anzitutto garanzie di tariffa, quindi sulla bolletta di tutti, e anche soldi pubblici e non solo per l'Agenzia per la sicurezza.

È prevedibile che le centrali italiane costeranno più di otto miliardi di euro l'una e a questo costo di realizzazione il chilowatt nucleare, sommando anche i costi di stoccaggio delle scorie e di smantellamento degli impianti, è più caro di quello da fonti convenzionale e costa quasi quanto quello dell'eolico. Se qualcuno si chiede dove starebbe, allora, il guadagno dei gestori degli impianti nucleari, la risposta è semplice: nella garanzia dello Stato di una lievitazione preordinata e sancita contrattualmente con i gestori degli impianti delle tariffe elettriche, attraverso un adeguamento costante delle tariffe, in modo da garantire la congrua e forzosa remunerazione dell'investimento.

Per le cifre sui costi esorbitanti per costruire e soprattutto gestire le centrali leggi l'articolo

In Italia poi il nucleare è ancora più caro rispetto ai Paesi in cui esiste da tempo, perché il nostro Paese dovrà ripartire da capo e ci sono reattori da importare.

Il nucleare non genera automaticamente tariffe più basse; infatti paesi come Spagna e Germania che di nucleare ne hanno appena il 15%, hanno tariffe elettriche del tutto simili alla Francia nuclearizzata.

Nessun paese europeo appare intenzionato seriamente a costruirne di nuove, e il motivo è semplice: costano troppo e il costo al kilowattora è più alto di tutte le altre fonti energetiche.

2) La Francia, che produce il 78% della sua energia elettrica con il nucleare, importa più petrolio di noi Le centrali nucleari non risolvono il nostro problema petrolio, che continueremo a importare perchè l'elettricità è solo un quinto dei nostri consumi energetici. Oltre l'80% dell'energia che consumiamo per i trasporti o per l'agricoltura non è elettrica. Di quel 80% di energia primaria importato in Italia, solo l’11% è destinato alla produzione di energia elettrica, mentre industria e trasporti da sole consumano oltre il 50%. Se avessimo già in funzione tutte le centrali nucleari che il governo dice di voler costruire risparmieremmo il 2,5%. Un po’ poco per un programma tanto complicato e costoso come quello nucleare, visto che il grosso dei consumi (industria e trasporti) non ne verrebbe intaccato.

L’energia elettrica l’Italia non ha proprio bisogno di comprarla avendo 97.000 MW di centrali elettriche funzionanti a fronte di una richiesta massima sulla rete di 56.000 MW: cioè a dire che il nostro sistema elettrico ha un margine di sovra potenza doppio rispetto a Francia e Germania e il più alto in assoluto di tutti i Paesi europei e, nonostante potrebbe fornire energia ad una seconda Italia, importiamo energia elettrica e nessuno che ne dia una spiegazione esauriente.

 

3) l’energia nucleare in bolletta è più cara di gas e carbone. A sostenerlo è la Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Nel suo ultimo report, che confronta i costi dell’elettricità prodotta nel mondo da nuove centrali a gas e a carbone con quelli dell’elettricità prodotta da nuove centrali nucleari, il centro studi presieduto dall’ex ministro dell’ambiente Edo Ronchi, spiega che quest’ultima è mediamente di 72,8 Euro per Megawattora (MW/h). Più elevata del 16% rispetto ai 61 Euro/MWh delle centrali a gas e del 21% rispetto ai 57,5 del carbone. Il report comparativo si basa sull’analisi di 8 studi, pubblicati tra il 2008 e il 2010 da Agenzia Nucleare dell’Ocse, Commissione Europea, Ufficio budget del Congresso e Dipartimento energetico americani, Mit, Camera dei Lords, Electric Power Research Institute e Moody’s.

 

4) il nucleare ci renderà dipendenti dall'uranio, il cui prezzo e' decuplicato negli ultimi anni a causa di una ormai cronica mancanza nel sottosuolo.

 

5) Per i costi occorre considerare anche lo smaltimento delle scorie e lo smantellamento di fine esercizio della centrale, che pagheranno comunque i cittadini a vario titolo. A sostenerlo è anche il fisico Angelo Baracca nel suo libro fresco di stampa intitolato "L'Italia torna al nucleare". Il problema dei residui nucleari costa ancora agli italiani 400 milioni di euro l’anno (almeno 10 miliardi dal 1987, e chissà per quanti anni ancora).

Lo scorso anno le rispettive Corti dei Conti di Stati Uniti, Francia e Inghilterra hanno riaggiornato le stime di costo per la sistemazione dei rifiuti nucleari nei rispettivi paesi fornendo queste cifre: USA 96,2 Miliardi di $; Francia 65 Miliardi di Euro; Inghilterra 85 Miliardi di sterline.


6)
Nuovi reattori già in fase di costruzione stanno subendo enormi ritardi e importanti lievitazioni dei prezzi. Ne è un ottimo esempio quello di Olkiluoto in Finlandia, che ha già accumulato un ritardo di oltre tre anni rispetto alla sua prevista data di ultimazione, e del quale i costi finali sono più che raddoppiati. La spesa prevista del reattore finlandese era infatti di 2,5 miliardi di euro nel 2002, quando fu approvato; nel 2005, alla firma del contratto, era salita a 3,3 miliardi; nel 2009, con i lavori già in grande ritardo, la spesa preventivata era giunta a 5,3 miliardi; oggi, dopo un altro anno di ritardo accumulato, la stessa avrebbe già abbondantemente superato i 6 miliardi di euro.

 

7) la crisi economica e le politiche di risparmio e di efficienza energetica stanno configurando una futura crescita moderata dei consumi elettrici.

 

8) le centrali nucleari richiedono una sorveglianza “h 24” militare molto costosa perché sono degli obiettivi terroristici molto sensibili

 

9) La Francia continua a svendere il suo surplus oltre che all’Italia e alla Germania, anche all’Inghilterra, salvo poi essere costretta a importare nelle ore di punta (a prezzi altissimi) energia termoelettrica perché con le nucleari non riesce a seguire i picchi di energia.

 

10) le stime più recenti del governo statunitense (Energy Outlook 2010) indicano che nel 2020 l’elettricità nucleare (86 €/MWh) sarà più costosa dell’eolico, del gas e del carbone. È solo di poco tempo fa un articolo del New York Times che riferisce come il kilowattora solare attuale costi 16 centesimi di dollaro meno di quello prodotto dalle centrali nucleari in progettazione. Senza contare che l’atomo necessita di pesanti investimenti pubblici e del trasferimento del rischio finanziario sulle spalle dei consumatori e dei cittadini che pagano le tasse.

 

11) Mentre nel mondo gli Usa, Germania, Giappone e Cina, stanno uscendo dal nucleare perché troppo costoso e si dirigono con decisione verso il risparmio energetico e le energie rinnovabili, in Italia Berlusconi va verso il nucleare vecchio e insicuro di terza generazione che sarà pronto fra 10 anni, cosicchè accumuleremo altri 10 anni di ritardo sulle nuove tecnologie rispetto a questi paesi.

 

12) Per far funzionare una centrale nucleare da 1000 MW servono 25 tonnellate di combustibile. Una centrale da 1000 MW a carbone ha bisogno invece di 2 milioni e mezzo di tonnellate di combustibile.

 

13) Non è vero che in Italia si produce poca elettricità. Abbiamo una potenza installata che supera del 30% la domanda di elettricità, solo che il sistema è inefficiente e quindi la nostra elettricità è la più cara d'Europa. Ma se anche fosse vero che abbiamo bisogno di altra energia elettrica, potremmo decidere di fare come la Spagna dove, in un anno, sono stati creati impianti eolici per 3.500 megawatt: come 2 centrali e mezzo. La costruzione di questi impianti costa meno e ha coinvolto l'industria spagnola con ricadute positive sull'economia. Oppure potremmo fare come le Germania che punta sul solare, pur avendo meno sole.

 

 

SI’ ALLE ENERGIE RINNOVABILI

 

L’effetto serra ed il conseguente surriscaldamento globale stanno incidendo fortemente sul naturale avvicendamento climatico. L’utilizzo delle fonti energetiche fossili e la loro combustione stanno portando ad un aumento della temperatura globale, che avrà come conseguenza ondate di caldo e incendi, siccità in alcune zone ed alluvioni in altre, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello dei mari.

Più di 300 milioni di persone sono già gravemente afflitte dai cambiamenti climatici. La maggior parte vive nei paesi in via di sviluppo. Entro la metà del secolo, più di un miliardo di persone si troverà ad affrontare la fame e la scarsità d'acqua di cui 600 milioni nella sola Africa.

Bisogna promuovere politiche volte all’utilizzo di energie alternative: il solare termico e fotovoltaico, l'eolico di nuova generazione, la geotermia, i sistemi di accumulo dell'energia, a favore di uno sviluppo sostenibile a lungo termine.

 

1) le Energie Rinnovabili come il sole, il vento, la forza dell’acqua fluente e il calore che scorre sotto terra sono le uniche fonti di cui l’Italia resterà sempre veramente ricca, sono fonti dalle quali trarre energie pulite e che garantiscono immediate e ben maggiori ricadute occupazionali e uno stimolo alla ricerca e alla produzione in settori in cui siamo largamente dipendenti dall'estero. L'Amministratore deleg. di Enel dice oggi che ci saranno 10.000 posti di lavoro nel nucleare, se si faranno le centrali. Due anni fa si parlava della metà. In ogni caso trascura di dire che con analoghi investimenti nelle rinnovabili i posti di lavoro creati sarebbero almeno 150.000.

Le energie rinnovabili generano per ogni miliardo di investimento pubblico due miliardi di investimento privato e determinano, rispetto allo stesso importo investito per la realizzazione di una centrale nucleare, la produzione del doppio di energia elettrica.

2) Se avessimo avviato le energie da fonti rinnovabili anziché il nucleare avremmo rispettato le condizioni poste dall'Europa con il 20/20/20 (risparmio del 20% di emissioni, aumento del 20% dell'energia elettrica da fonti rinnovabili, entro il 2020). Negli anni che vanno dal 2012 al 2020 l'Italia pagherà per l'infrazione comunitaria più di 9 miliardi di euro di sanzioni

3) Il solare è più pulito e meno costoso del nucleare, come affrmano lo studio americano “Solar and Nuclear Costs — The Historic Crossover”, e uno studio della Duke University , in North Carolina, l’energia solare è diventata ormai più conveniente di quella nucleare non solo a livello ambientale (smaltire o riciclare i moduli è generalmente ritenuto meno problematico che gestire scorie che rimangono radioattive per migliaia di anni), ma anche economico.

4) Non basta solo parlare di energie alternative, perché la vera soluzione sta nella riduzione netta del consumo di energia: la stragrande quantità d’energia la consuma l’industria e i trasporti per alimentare una società volutamente sempre più consumistica, piena di sprechi e di futilità. Questo eterno apparente contraddittorio (produzione, uso e consumo di energia) nonostante sia sotto gli occhi di tutti, può essere risolto soltanto con l’abbandono della concezione sviluppista, industrialista e consumistica, mentre il pessimo rendimento degli impianti nucleari ha indotto i francesi a riscaldare le proprie case con l’elettricità, a scaldarci l’acqua e a cucinarci, cioè ad aggiungere spreco su spreco.

 

 

RISCHIO CORRUZIONE PER IL NUCLEARE

Il nucleare è anche chiaramente il frutto delle pressioni dei poteri forti e delle lobby che hanno intenzione di arricchirsi nel nostro Paese e che hanno trovato terreno fertile nel Governo Berlusconi.

1) Dietro alla costruzione di centrali nucleari ci sono anche lucrosi contratti di appalto. Il Governo Berlusconi affidò alla Protezione civile gli interventi sulla rete elettrica, ivi compresa la produzione di energia nucleare, per andare in deroga ai principi di trasparenza delle gare di appalto: un ulteriore segnale di come dietro alla scelta del nucleare si potessero nascondere gli affari della loggia B2: Berlusconi e Bertolaso. Sono i grandi appalti e la scarsa trasparenza ad attirare il rischio di corruzione e di infiltrazioni di organizzazioni criminali basti l’esempio della cricca “protezione Civile SpA.”.

2) Lo smaltimento delle scorie radioattive sarà affidato da politici disonesti alla ‘ndrangheta per affondarle nei mari di casa nostra?

3) L'allargamento del sistema di potere di Berlusconi e del Pdl e' il vero scopo della scelta nucleare

4) perché se il costo di produzione dell’energia in Italia è così alto, si continuano a costruire centrali elettriche (oltre 20.000 MW negli ultimi sette anni!) e altrettanti sono in fase di autorizzazione? I bilanci del settore ci dicono che pur in presenza di alti costi di produzione e di una capacità di offerta enormemente superiore alla domanda, le società elettriche fanno fior di profitti, anche le più piccole. Sembrerebbe di essere in presenza di un meccanismo truffaldino che ha le sue origini nella privatizzazione del settore elettrico e nella struttura del meccanismo tariffario vigente, il quale premia oltre misura gli operatori del settore nel valutare gli ammortamenti degli impianti, i costi di esercizio e manutenzione, e nell’aver introdotto tariffe binomie, Cip 6, oneri generali di sistema, oneri nucleari ed altre voci di costo che gravano tutte sui consumatori utenti e danno, alla fine, quel prezzo italiano superiore del 30% alla media europea. Nel 1996 fu detto agli italiani che la privatizzazione del settore elettrico (che porta la firma di Bersani) avrebbe portato ad una riduzione delle tariffe grazie alla concorrenza, ma è successo esattamente il contrario e con l’introduzione del nucleare le tariffe aumenteranno ancora, non fosse altro perché il governo ha già introdotto con la legge 99/2009 un Cip 6 per l’energia prodotta da centrali nucleari

VOTIAMO SI’ AL REFERENDUM CONTRO IL NUCLEARE, CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA E CONTRO IL  LEGITTIMO IMPEDIMENTO !

 

BISOGNA FERMARE IL GOVERNO CON IL REFERENDUM E CON LE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE !

 

L'ARIA E L'ACQUA CHE CI HA DATO IL PADRETERNO LASCIATECELE !

 Franco Pinerolo
29 aprile 2013

Costruiamo l'alternativa al governo Berlusconi

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13 marzo 2014

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