Nel giorno che commemora la Shoà, per favore, non dimentichiamo i Palestinesi

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 27/01/2010
Il giorno della Memoria deve servire a ricordare tutti coloro che soffrono la discriminazione, la limitazione della libertà, l’umiliazione della propria etnia, la tortura e la morte. E sono ancora tanti nel mondo.

In questi giorni si sta ricordando l’Olocausto, il genocidio sistematico perpetrato dai nazisti nei campi di sterminio su Ebrei, Zingari, Omosessuali, Comunisti. Il sacrificio della vita non riguarda infatti solo gli Ebrei, ma numerose minoranze che hanno subito lo stesso massacro. Una pagina di storia fra le più nere, le più tristi e umilianti per l’Umanità. Lo stesso orrore che ci provoca il ricordo della Santa Inquisizione, le torture, lo strazio dei corpi, i roghi di eretici e streghe di cui si è macchiata la chiesa nei secoli fra Cinquecento e Seicento. Sembra che periodicamente la gente perda il senso d’orientamento e non sappia più distinguere fra bene e male. Come se uno spirito distruttivo li possieda, li accechi, tiri fuori dal profondo dell’inconscio tutti i mostri che la ragione tiene chiusi e controllati. Come se li bruciasse un fuoco di odio e di sangue, una furia di uccidere e di martoriare, di schiacciare gli altri, soprattutto se sono più deboli e disarmati. Una belva si sveglia nel profondo di alcune coscienze e trascina nel gorgo nero della violenza tanti altri che non hanno punti fermi e valori a cui ancorarsi. Gente che non riesce a pensare che il proprio prossimo sia quello da amare come sé stessi e quando a scordarsi questo sono coloro che si chiamano Cristiani, perché dicono di seguire la parola di Gesù, la cosa è ancora più grave.

 

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Non mi riferisco solo ai nazi-fascisti, penso a tutti quelli che si ritengono brave persone e poi vanno a bruciare i barboni o a picchiare i “negri”. Gente così non può partecipare compunta al giorno della memoria. Non possiamo tollerare che lo faccia.

Così come non si può tollerare che gli stessi Ebrei di Israele, che piangono i loro morti nei lager, bombardino i campi profughi Palestinesi nella striscia di Gaza, come schiacciassero degli insetti. Non si possono avere due pesi e due misure, non si può portare corone d’alloro sulle tombe degli Ebrei e chiudere un occhio sulla morte di migliaia di bambini Palestinesi.

 

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Ma soprattutto poi, se si compie questa discriminazione, non ci si può meravigliare che chi non ha mai avuto giustizia in tutti questi anni, si faccia vendetta. Noi occidentali, bianchi e razzisti, viviamo barricati perché sappiamo bene che la vendetta ci raggiungerà, prima o poi. E che pagheremo il fio della nostra ingiustizia. Inutile essere ipocriti. Possiamo vestirci di penne bianche di colombe, ma il nostro cuore resta quello nero dei corvi.

 

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Allora la giornata della Memoria deve proprio servire a ricordare tutto e non solo selettivamente quello che ci pare. Non dobbiamo dimenticare nulla: tutto il male che abbiamo fatto contro tutti, non solo contro gli Ebrei. E se allora, negli anni del nazifascismo, non siamo riusciti a salvare gli Ebrei, siamo però ancora in tempo per salvare i Palestinesi. Se potessimo cancellare le immagini agghiaccianti dei lager non lo faremmo? Se potessimo salvare tutta quella gente, nulla potrebbe fermarci. E allora perché giriamo i nostri occhi, chiudiamo le nostre coscienze e i nostri cuori davanti a quelle che ci arrivano da Gaza? Guardiamole invece, in modo che siano impresse per sempre nelle nostre menti e nella nostra Memoria. Affinchè non ci sia chi neghi le stragi a Gaza, come il vescovo Williamson ha osato negare la shoà. A questa tragedia Palestinese noi possiamo porre fine. Pensiamoci bene.

 

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