Perché viva il servizio pubblico di Radio Radicale

di - 28/10/2009
Incombe il pericolo dell'eliminazione della funzione pubblica assicurata dal 1976 da Radio Radicale Dopo 33 anni che Radio Radicale, per generale riconoscimento, ha svolto e svolge un servizio pubblico senza precedenti e senza confronti possibili, si è forse sul punto di impedirle questa funzione, proprio nell'attuale contesto della comunicazione e della democrazia in Italia.

Perché viva il servizio pubblico di Radio Radicale

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 Non si tratta della vita di Radio Radicale, ma del continuare ad assicurare una funzione pubblica da decenni fornita ai cittadini e alle istituzioni, in una situazione in cui nessun altro svolge lo stesso servizio alle stesse condizioni, come dimostrano gli attestati provenienti dal mondo accademico, giornalistico e anche politico di cui abbiamo raccolto un piccolo campione.

Non si tratta quindi di salvare Radio Radicale, ma una convenzione per garantire un servizio di pubblica utilità.

 

Un modello di informazione, non una radio di partito

Radio Radicale ha introdotto in Italia un modello di informazione politica totalmente innovativo: quella della trasmissione integrale di tutti gli eventi di attualità istituzionale e politica. Nessun taglio né selezione, nessuna mediazione giornalistica, al fine di permettere agli ascoltatori di “Conoscere per deliberare” direttamente gli eventi politici nella loro integralità originale.

Invece di pretendere di fornire un’informazione giornalistica migliore di quella confezionata dalle altre emittenti, o di fungere da radio di partito, di un solo partito, Radio Radicale ha affermato in Italia un modello di informazione di interesse pubblico del tutto inedito, basato sulla registrazione, la messa in onda, l’archiviazione e la pubblicazione su web dei maggiori eventi istituzionali, politici e giudiziari nella loro integralità.

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