Con Napolitano Con la Costituzione in mano

di Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna - 07/02/2009

 

COMUNICATO STAMPA

 

In piazza del Popolo con la Costituzione in mano

Lunedì 9 febbraio 2009

Ore 17,30

 

Il Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna e il Comitato per la Legalità e la Democrazia promuovono, come tanti Comitati e Associazioni stanno facendo in tutta Italia fin da oggi, e nei prossimi giorni sempre più, un presidio in piazza del Popolo a Ravenna, fra Municipio e  Prefettura, a sostegno del Presidente della Repubblica Napolitano e per la difesa della Costituzione che mai nella storia della Repubblica è stata aggredita  come in questi giorni.

Intendiamo difendere i fondamenti della legalità costituzionale, il ruolo di garante super partes del Presidente della Repubblica, la centralità del Parlamento, la divisione dei poteri, per opporci ad ogni deriva populista e autoritaria che farebbe precipitare il nostro paese indietro di ben più di sessanta anni.

Anche oggi il Presidente del Consiglio ha definito bolscevica la nostra Costituzione, dimostrando una tragica ignoranza della storia e rendendo chiaro il suo pensiero. E’ l’antifascismo contenuto nella nostra Carta che il capo del governo disprezza, i suoi fondamenti liberali e democratici, la sua laicità, il suo straordinario valore culturale e civile, la pagina più alta nella storia d’Italia. Una Costituzione che ha anticipato la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che questo Governo di fatto non riconosce e nega, con parole e fatti che ci fanno correre il rischio di uscire dalla civiltà europea.

Ci opporremo a tutto questo.

Invitiamo la cittadinanza, i partiti, i sindacati, le associazioni a raggiungerci in piazza del Popolo lunedì 9 febbraio, alle 17,30.

Ognuna e ognuno con una copia della Costituzione in mano.


 Ravenna, 7 febbraio 2009

 

Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna

Comitato per la Legalità e la Democrazia di Ravenna

 

Comunicato Stampa

 

Con Napolitano

Con la Costituzione in mano

 

Uno scontro istituzionale senza precedenti sta scuotendo il nostro paese.

Un appello del Presidente della Repubblica Napolitano al governo perché non emanasse un decreto anticostituzionale non solo è  stato  disatteso, ma esplicitamente e pubblicamente “stracciato”.

Crediamo che sia caduta, oggi, e definitivamente, la maschera di un governo cha fin dal primo giorno ha legiferato non fuori, ma contro la Costituzione della nostra Repubblica: con leggi che violano la dignità della persona ( la clandestinità considerata un reato, la  denuncia di immigrati bisognosi di cure ma privi del permesso di soggiorno) e l’incostituzionalità della legge Alfano, che cancella l’articolo 3 della Costituzione e l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.

Tutto questo era già una evidente aggressione alla nostra Costituzione, che si fonda sulla centralità e il valore della persona umana e l’uguaglianza e l’universalità dei diritti.

Ma oggi si chiude il cerchio, con la diretta aggressione al Presidente della Repubblica, reo di avere fatto il dovere a lui richiesto dalla Costituzione, di avere esercitato il ruolo obbligatorio di garante della legalità costituzionale e di arbitro super partes.

Ed  è proprio questo che un governo illiberale non tollera, di avere limiti e controlli, di non essere “absoluts”, assoluto, sciolto da vincoli, limitato da altri poteri, quelli della magistratura, che, con una sentenza definitiva, ha indicato la strada che la famiglia Englaro può seguire, così come non tollera la  funzione di garanzia del Presidente della Repubblica.

Il presidente del Consiglio oggi ha  rotto gli indugi. Se Napolitano non firma il decreto, ha detto in modo esplicito che cambierà la Costituzione. D’altra parte, da venti anni, ormai, l’obiettivo è quello, come indicava con chiarezza  il piano di Rinascita di Gelli: non migliorare, ma stravolgere la Costituzione, arrivare alla Repubblica Presidenziale, al Presidente eletto direttamente dal popolo. Il capo e il suo popolo. Una storia nota e già vista.

Abbiamo al governo chi vuole ripeterla.

Chiediamo alla cittadinanza in tutte le sue articolazioni e forme associative e a tutte le forze politiche di opposizione, in  Parlamento e ovunque, di dare vita immediatamente ad una vasta e coesa mobilitazione per la difesa della Costituzione, per fermare una preoccupante deriva antidemocratica, da fermare, ognuna e ognuno di noi, con la Costituzione in mano.

 

Maria Paola Patuelli presidente del Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna

Angelo Morini Vice Presidente

Ravenna, 6 febbraio 2009
29 aprile 2013

Costruiamo l'alternativa al governo Berlusconi

Giorgio Cremaschi-www.micromega.net
13 marzo 2014

Quello che non c'è

Francesco Baicchi
30 aprile 2013

La coerenza

Francesco Baicchi