SANITA’ E COVID LUCCA, IN TOSCANA, IN ITALIA

di Umberto Franchi - 04/01/2022
A Lucca in data 4 gennaio 2022, si sono registrati 1782 contagi da covid di cui 750 nella piana di Lucca con un incremento del 700% rispetto a un mese fa . Tre persone su quattro che fanno il tampone , risultano positivi al virus a causa della variante omicron .  Anche in Regione Toscana , abbiamo toccato l’apice con 18.868 casi di covid in un solo giorno ... ed a  livello nazionale i contagi complessivi sono stati 5.5 milioni,  di cui 500.000 in Toscana.
 
La realtà  dei ricoveri ospedalieri e nei reparti di terapia intensiva sta superando il 20% di ricoveri ed il 15% in terapia intensiva, con diverse regioni in giallo ed alcune che andranno i arancione... e senza le modifiche avvenute all’inizio dell’anno, (al fine di tenere aperte il più possibile ogni attività)  rispetto ai contagi, l’Italia  sarebbe di “profondo rosso” .
In questo contesto all’ospedale S. Luca di  Lucca,  ma anche in  molti altri ospedali , la situazione si sta facendo molto preoccupante con:
  1. Mancanza di medici ed infermieri nel pronto soccorso , con turni di lavoro pesantissimi e lunghissime attese per i pazienti:
  2. Mancanza di personale da adibire ai tamponi, mancanza di reagenti  chimici pe  effettuare le diagnosi, che obbliga le persone a fare lunghissime file davanti le farmacie per fare il tampone veloce che è meno sicuro;
  3. Mancanza di squadre di medici ed infermieri in grado di andare a visitare e curare i contagiati nelle proprie abitazioni, mettendo a rischio la salute dei malati da covid in quanto vengono curati dai medici di famiglia tramite telefono;
  4. Mancanza di medici specialisti , soprattutto anestesisti in terapia intensiva e di macchinari adeguati all’avanguardia con i tempi;
  5. Mancanza di un sistema telematico e fascicolo sanitario elettronico efficiente ;
  6. Allungamento delle liste di attesa per esami e visite specialiste di altra natura (non covid)  che variano da 3 mesi ad un anno, con grande soddisfazione delle cliniche private le quali a pagamenti riducono i tempi di attesa in pochi giorni.
In sostanza mentre restano tutti i problemi esistenti già prima della pandemia di covid, causati dai tagli alla sanità pubblica...  ed anche se la vaccinazione riesce ancora a mitigare i ricoveri e le terapie intensive  , i medesimi (vista la mole di contagi per la variante omicron) sono destinati ad aggravarsi.
Ora nel mese di aprile 2021 , fu approvato quasi all’unanimità , IL PIANO PNRR  (248 miliardi ) con soli  19 voti contrari e 51 astenuti
In base a quel Piano , circa il 70% delle risorse sono state  destinate alle imprese per fare  digitalizzazione, innovazione, competitività , transizione ecologica,  Infrastrutture.
Mentre alla ricerca ed istruzione, sono andati  30,88 miliardi;
all’inclusione sociale, 19,81 miliardi;
ed alla  sanità e salute, solo  15,63 miliardi distribuite alle varie Regioni di competenza .
Ora secondo il PNRR , i 15,63 miliardi alla sanità pubblica, avrebbero dovuto avere   gli obiettivi del  rafforzamento della rete territoriale  , l’ammodernamento delle dotazione tecnologiche del Servizio Sanitario Nazionale, lo sviluppo della telemedicina , le assunzioni di medici specialisti .
Ma dopo i 37 miliardi tagliati alla sanità pubblica negli ultimi 17 anni, i circa 15 miliardi concessi alla sanità sono solo un “brodino caldo dato ad un moribondo “  e le risorse stanziate ,i 15,63 miliardi, (3 miliardi in meno del primo  Piano Conte...) non solo non permettono di effettuare la prevenzione e cura nei territoti, ma non sono nemmeno sufficienti per fare funzionare i pronto soccorsi e quindi del tutto insufficienti  a risolvere i problemi ella pandemia, a rilanciare veramente la sanità pubblica ed anche per fare la ricerca scientifica necessaria.
In questo contesto dubito che anche  la riapertura delle scuole in presenza possa avvenire senza “focolai” di contagiati .., e quindi la riapertura in presenza  metterà a rischio anche i ragazzi che sono soggetti deboli.
 A nessuno  può sfuggire il fatto che la distruzione del SSN, non è avvenuta perché non potevamo permettercelo, ma perché  da circa 30 anni, è stata perseguita una precisa scelta  politica a sostegno  di precisi interessi economici privati, a favore delle classi ricche dominanti, delle cliniche private...
Oggi , ci troviamo quindi in una situazione che sta esplodendo, perché non c’è stata una reale inversione di tendenza su investimenti e prevenzione senza limiti di spesa... o almeno ripristinando i 37 miliardi tagliati alla sanità pubblica...  , ed invece anche nel PNRR,  ancora una volta è stata fatta una scelta politica contraria agli interessi dei cittadini soprattutto dei ceti subordinati  favore delle imprese e delle cliniche private.

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Claudia Zuncheddu – Rete Sarda Difesa Sanità Pubblica
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