CESSATE-IL-FUOCO ORA, A GAZA E IN UCRAINA

di Coordi. Democrazia Costituzionale - 27/01/2024
Convegno per prefigurare un percorso di pace oltre il cessate il fuoco : Un Mandato ONU per Gaza

Ancora non sappiamo quando si giungerà al cessate il fuoco a Gaza, né in Ucraina. Però sappiamo che il prolungamento del conflitto in Ucraina non ha avvicinato la “vittoria” ma ha causato un’inutile strage che avrebbe potuto essere evitata se fosse stata ridata la parola alla diplomazia. Sappiamo che il prolungamento del conflitto non consentirà ad Israele di realizzare alcun tipo di vittoria che possa assicurare pace e sicurezza al popolo israeliano. Quando le operazioni militari si saranno concluse, nulla potrà garantire che dalla popolazione sopravvissuta ai massacri perpetrati dall’esercito israeliano non emergeranno nuovi atti di ostilità. Non a caso Netanyahu ha manifestato l’intenzione di mantenere per sempre il controllo della Striscia di Gaza, ai fini della sicurezza. D’altro canto l’ipotesi prospettata dagli Stati Uniti del ritorno dell’ANP al governo della Striscia di Gaza, si dimostra impraticabile, perché l’Autorità nazionale palestinese non avrebbe il potere di sottrarre la Striscia dal controllo asfissiante di Israele e di avviare la ricostruzione dell’economia e delle strutture civili indispensabili per la vita della popolazione. La rioccupazione della Striscia di Gaza da parte di Israele sarebbe la soluzione peggiore perché renderebbe il conflitto permanente. La Comunità internazionale deve attivarsi per spegnere il conflitto, anche con soluzioni ponte, in vista dei negoziati per un accordo di largo respiro.

Se si vuole impedire che il conflitto continui anche dopo che la fase bellica sia cessata, garantire la sicurezza di Israele e consentire il ritorno ad una vita civile della stremata popolazione di Gaza, c’è una sola soluzione: la Striscia di Gaza deve essere sottratta al controllo di Israele, che non può conservare o riassumere il ruolo di Potenza occupante. La Palestina è stata già un Mandato britannico, oggi per la Striscia di Gaza si può resuscitare una sorta di Mandato affidato alle Nazioni Unite. La Striscia di Gaza può essere separata da Israele com’è avvenuto in passato per il Kosovo, che è stato separato dallaSerbia con la Risoluzione n. 1244 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che ha posto fine alla guerra.

Un’amministrazione civile e militare dell’ONU dovrebbe liberare gli ostaggi, se ancora sequestrati, impedire che dal territorio della Striscia possano partire atti di ostilità contro Israele, consentendo ad Hamas e Jihad islamica di restare attivi come partiti politici assieme ad altri, affrontare tutte le emergenze causate dalla guerra, rimettere in funzione le strutture sanitarie, ripristinare le telecomunicazioni, i collegamenti aerei e marittimi della Striscia con il resto del mondo, avviare la ricostruzione e ogni altro programma indispensabile per consentire alla popolazione civile di superare i traumi prodotti dai massacri e dalle privazioni causate dai lunghi anni di assedio. L’Amministrazione dell’ONU dovrebbe promuovere la creazione di una sostanziale autonomia e autoamministrazione della Striscia di Gaza. La cessazione delle ostilità fra Israele e la popolazione della Striscia di Gaza è fondamentale, assieme allo stop delle violenze dei coloni nella Cisgiordania, per la ripresa dei negoziati in vista di una soluzione ragionevole del conflitto. In questa prospettiva è importante che l’Italia si affretti a riconoscere lo Stato di Palestina.

Il Convegno si svolgerà nella sala degli Atti parlamentari del Senato, piazza della Minerva Roma, il 6 febbraio dalle 15 alle 19.

Presiede: Alfonso Gianni (Direttore Alternative per il socialismo)

Introduzioni: Domenico Gallo (Coordinamento Democrazia Costituzionale), Ambasciatore A/R Mario Boffo iniziativa diplomatica, Generale Biagio di Grazia, situazione militare.

Interventi programmati: Francesca Albanese (ONU), Gianni Tognoni (TPP), Generale Fabio Mini; Elena Basile, Giuseppe Cassini e Rocco Cangelosi Ambasciatori A/R; Luisa Morgantini (Assopace); Giulio Marcon (Sbilanciamoci); (ONU); Gian Giacomo Migone, Pasqualina Napoletano, Raniero La Valle, Vincenzo Vita, Gad Lerner, Alberto Negri, Tommaso di Francesco, Salvatore Cannavò; on. Rosy Bindi, on. Giuseppe Conte, on. Nicola Fratoianni, on. Arturo Scotto, Sen. Mariolina Castellone, sen. Tino Magni, on. Piernicola Pedicini (PE). Conclusioni: Alfiero Grandi (Coordi. Democrazia Costituzionale)

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