Vogliamo anche noi in Italia i GILET GIALLI ?

di Maurizio Sbrana - Liberacittadinanza - 22/04/2019
Conviene a tutti RIFORMARE L'ITALIA, ma sul serio. Altrimenti la rabbia popolare potrebbe - prima o poi, ma certamente - scoppiare anche in Italia

Sono ormai 23 sabati che in Francia scendono in piazza i gilets gialli ... Oltre tre mesi e mezzo !
E nemmeno le 'promesse' di Macron sono state ritenute atte ad essere condivise con la protesta. Che è essenzialmente una protesta 'sociale'. Una buona parte della società francese patisce, come in altri Paesi della UE, la crisi economica ormai più che decennale.

La situazione francese ricorda molto da vicino quella dell'Italia. Che anzi, se possibile, è peggiore di quella d'oltralpe...
La situazione italiana è ormai a un punto di non ritorno!
Mancano sostanzialmente '5 minuti a mezzanotte'...
Stanno venendo al pettine tutte le incongruenze e gli errori fatti negli ultimi (almeno) 30 anni dalle classi dirigenti italiane.
Se si osservano le statistiche (ufficiali ed 'arcinote') economico-finanziarie del Paese, anche un bimbo della seconda media potrebbe agevolmente comprendere che il Paese è "al capolinea".
E da più parti i media, le agenzie di rating, Bankitalia, il Fondo Monetario, la BCE, la Commissione UE 'sparano' ad alzo zero sul Governo giallo-verde, come se improvvisamente tutti si fossero svegliati da un letargo durato 30 anni...
Il Governo attuale ha certamente le sue responsabilità (non è qui il caso di elencare tutte le misure controproducenti che sono state attuate o che stanno per essere attuale...), ma Di Maio e Salvini governano dal 6 giugno 2018, e quindi da poco più di 10 mesi; gli altri (destra-sinistra-tecnici) hanno avuto il potere per 30 lunghi anni, sprecando tempo, risorse e distruggendo la speranza del popolo italiano!

Eppure, a fronte del burrone che sempre più inesorabilmente si sta avvicinando, sembra che nel Paese tutti non abbiano ancora capito DOVE SI STIA ANDANDO..., e soprattutto suona strano il fatto che praticamente (quasi) nessuno ha il 'coraggio civile' di proporre misure serie (che esistono...) per gradualmente porre riparo ad una situazione ormai fuggita di mano.
Si parla di tagli alla Spesa Pubblica, la famosa e fumosa 'Spending Review' ( in ballo e allo studio da almeno 20 anni...), oppure di Flat Tax, o di 'privatizzazioni' , eccetera!
Nessuno parla del dovere di tentare una REDISTRIBUZIONE dei Redditi e Ricchezze, graduale, ma puntuale, tramite una Riforma Fiscale in senso costituzionale (a questo dovrebbe servire il Fisco...). Nessuno che abbia il coraggio di voler affrontare il dramma delle evasioni fiscali, o della corruzione italiana, o l'iniquità di un accentramento dei patrimoni in Italia, che ormai ha raggiunto vette inimmaginabili: l'1% della popolazione italiana detiene il 25% dell'intero stock di ricchezza (cioè, in numeri, ciò significa che 600 mila italiani detengono un patrimonio di oltre 2.500 miliardi di euro, ovvero circa 4,2 milioni di euro cadauno!). E questo in un Paese in cui oltre 5 milioni di persone sono considerate ufficialmente in 'povertà assoluta' ed altre 7-8 milioni in 'povertà relativa' .
Eppure tuttora nessuno vuole parlare di aumento del l'imposizione sulle Successioni, che all'estero raccoglie notevolissime risorse, come ad esempio in Francia, USA, Regno Unito, eccetera, dove le aliquote arrivano per importi notevoli fino al 40-50% , o dell'introduzione di una 'Imposta sulle grandi ricchezze' (a carico almeno di quella fascia di 'paperoni' di cui detto in precedenza...).
Macché! ... Si discute di Flat Tax: la più cervellotica ed iniqua delle tasse, antistorica e chiarissimamente anticostituzionale!
Comunque: il tempo è finito!
Conviene a tutti RIFORMARE L'ITALIA, ma sul serio.
Altrimenti la rabbia popolare potrebbe - prima o poi, ma certamente - scoppiare anche in Italia.

Maurizio Sbrana

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