Bella Ciao e Giovinezza

di Pancho Pardi - 05/11/2010

Verrebbe da dire: di che cosa si è costretti a parlare. In fondo solo solo canzonette. Ma se la proposta di cantare a San Remo Bella ciao pone la necessità di cantare Giovinezza o di non cantare nessuna delle due, vuol dire che l’uso strumentale della par condicio ci spinge verso l’idiozia.

Strumento insufficiente a difesa dalla prevalenza di un soggetto dominante sulla scena mediatica e politica, non c’è ragione che la par condicio regoli il rapporto tra canzoni.

Poi basta immaginare che se al festival della canzone tedesca si canta l’inno della Rosa Bianca (la resistenza cattolica) con la scusa della storia si debba allora cantare l’inno dei giovani nazisti. In Germania nessuno oserebbe proporlo, perché lì è stato elaborato un senso di colpa verso il nazismo.

Giovinezza è di per sé una canzonetta innocente, ma se La Russa ne motiva l’esecuzione in nome della storia allora non è più innocente. E dimostra che in Italia non è stato elaborato un senso di colpa verso il fascismo. Che certo fa parte della storia, ma è tutt’altro che innocente.

C’è un solo contesto in cui si potrebbe sopportare l’esecuzione di Giovinezza: la si dedichi a San Remo a tutti coloro cui il fascismo ha impedito o troncato la giovinezza.

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