Quarrata (Pistoia) - 28a Marcia per la Giustizia

Grido della Terra, Grido dei Poveri
Quando 04/09/2021
dalle 20:30 alle 22:30
Dove Piazza Risorgimento a Quarrata (Pistoia)
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28a Marcia per la Giustizia

Sabato 4 Settembre 2021 alle ore 20.30

Causa Covid 19 ci troviamo direttamente in

Piazza Risorgimento a Quarrata (Pistoia)

sul tema:

Grido della Terra, Grido dei Poveri

 

interverranno:
  • don Luigi CIOTTi, fondatore del Gruppo Abele e di LIBERA
  • Antonietta POTENTE, teologa
  • Mohamed BA, senegale, attore e scrittore
  • Aboubakar SOUMAHORO, italo-ivoriano, sindacalista della Lega dei Braccianti
  • don Mattia FERRARI, cappellano a bordo della nave Mediterranea
  • Un rappresentante sindacale della fabbrica GKN di Campi Bisenzio (FI) la quale ha subito 422 licenziamenti collettivi via mail il 9 luglio scorso.

 

Il tema socio-ambientale supera le contraddizioni ideologiche e di classe perché riguarda tutti, senza distinzione. E’ come per gli aerei nei voli internazionali, benché i passeggeri siano divisi tra prima classe, classe esecutive e classe economica, quando cadono, nessuno si salva.

 

La sinistra ha tardato molto nel rendersi conto della gravità del problema. Lo guardavano con diffidenza, come se si trattasse della bandiera di lotta dei verdi riformisti. 

 

Ritengo che il documento di maggior spessore sulla questione dell’ecologia integrale sia l’enciclica di papa Francesco, la Laudato si, in cui mette in relazione devastazione ambientale e aumento della povertà mondiale. Un testo che rappresenta un appello urgente all’umanità perchè esca dalla spirale dell’autodistruzione. Francesco condanna l’attuale modello di sviluppo centrato sul consumismo e sulla ricerca dei profitti immediati. Salvare il pianeta è salvare i poveri, evidenzia papa Francesco. Sono loro le vittime principali delle distruzioni delle foreste, dell’invasione delle terre indigene, della contaminazione dei fiumi e di mari, dell’abuso di pesticidi e di energia fossile.

 

Sono i più ricchi e potenti del mondo i veri responsabili delle catastrofi sociali, climatiche e biologiche.

 

Non era mai successo nella storia, a causa della sua responsabilità, la specie umana si trova ad affrontare una questione globale, la possibilità di scomparire!
Oggi, tante minacce possono distruggere il sistema-Vita o il sistema-Terra:
 
Le armi di distruzione di massa nucleari, chimiche e biologiche che possono distruggere l’umanità e colpire profondamente la biosfera.
La carenza di acqua potabile, di tutta l’acqua del pianeta solo il 3% e dolce e quella accessibile è meno dell’1%. Di questa il 70% viene usata in agricoltura, il 20% per l’industria e solo il 10% è destinata a noi esseri umani e agli animali. L’acqua è un bene naturale, vitale e insostituibile e un bene comune. L’acqua è vita e senza di essa nessun essere vivente può sopravvivere, lottare per l’acqua bene comune significa lottare per la vita nelle sue diverse forme.
Il riscaldamento globale, ci siamo già dentro. Se non agiremo significativamente, raggiungeremo presto i due gradi Celius di aumento della temperatura, e molti essere viventi e intere popolazioni non saranno in grado di adattarsi e scompariranno. L’attuale riscaldamento è una conseguenza delle emissioni di CO2 di 8-10 anni fa, mentre le emissioni attuali tra 8-10 anni potranno causare un brusco riscaldamento dai 3 ai 5 gradi Celsius, a quella temperatura nessuna forma di vita sopravvivrebbe e gran parte dell’umanità potrebbe scomparire. Penso a ciò che succede in questi giorni in Canada dove la temperatura ha raggiunto i 50 gradi e quasi 1.000 persone sono morte a causa del caldo, oltre al dilagare degli incendi.                
La nostra impronta ecologica al 22 agosto 2020 ha già consumato tutte le risorse rinnovabili della Terra. Se continueremo con il consumo attuale continueremo a violare la Terra depredandola di ciò che non è più in grado di dare o ricostituire. A questa aggressione essa risponde con eventi estremi, siccità, inondazioni, disgeli che causano l’innalzamento degli oceani, questo potrebbe colpire il 60% delle popolazioni costiere.
Il super sfruttamento della terra deriva dall’eccessivo sfruttamento di tutti i beni e i servizi naturali, in nome del maggior accumulo possibile di profitti. Ma il limite di questa voracità è già stato raggiunto, al punto che l’1% dell’umanità possiede possiede una ricchezza pari al restante 99%. Dietro questi freddi numeri si nasconde un mare di sofferenza e di morti premature, in particolare di bambini.
Produciamo 36 miliardi di tonnellate di anidride carbonica ogni anno, mentre i sistemi oceanici e forestali sono a malapena in grado di assorbirne 20 miliardi. Uno studio dell’ONU ha evidenziato 9 elementi fondamentali per la continuità della vita, tra cui, l’acqua, a 10 anni dalla nostra vittoria al referendum, l’acqua, grazie ai nostri politici, è sempre privata e fonte di grandi guadagni da parte delle SPA, il suolo, la fertilità, l’equilibrio dei climi, il mantenimento della biodiversità, la conservazione dello strato dell’ozono e il controllo dell’acidificazione degli oceani. Tutti questi fattori collocano la Terra e l’Umanità in una emergenza planetaria.
 
Ascoltare il grido dei Poveri e della Terra è rendersi cura della Terra, dei rapporti tra tutti gli esseri umani e le altre forme viventi. Come siamo lontani da questi buoni propositi? Abbiamo spesso la sensazione che tutti i nostri sforzi per salvare il Pianeta non siano sufficienti.
Quanto servono davvero le condanne, le ansie, i sensi di colpa che ci tiriamo addosso? Se invece di pensare alla catastrofe, o alle fatiche che ci attendono, ci sintonizzassimo su tutte le piccole azioni positive che possiamo compiere ogni giorno con piacere e naturalezza oltre ad una seria denuncia politica.

Vi aspettiamo numerosi...

ANTONIO

"Se voi però avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro.  Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri" don Lorenzo Milani, "L'obbedienza non è più una virtù"