Dentro allevamenti e macelli con i nostri investigatori

di Stefania Sarsini - 29/12/2019
La triste realtà in cui vivono gli animali, raccontata senza filtri

Un viaggio all'inferno

Abbiamo raccolto in un video immagini inedite filmate quest'anno dai nostri investigatori.

Oltre 60 strutture, tra allevamenti e macelli, monitorate nell’ultimo anno. Immagini registrate di notte, di giorno o sotto copertura, per filmare le condizioni degli animali.

Si tratta della realtà, dura e senza filtri, documentata dal nostro team investigativo durante i controlli effettuati quotidianamente, anche con giornalisti al seguito. Controlli che avvengono a campione o dopo segnalazioni e che, in molti casi, ci portano a intraprendere azioni legali, poiché di frequente documentiamo reati di maltrattamento nei confronti degli animali.

Ma anche quando le nostre telecamere mostrano lo standard dell’allevamento intensivo, un sistema che copre il 97% della produzione italiana di carne, latticini e uova, le condizioni degli animali sono angoscianti.

Stefania sappiamo che queste immagini turbano, che è scomodo persino parlarne. Ma è davvero necessario che vengano diffuse e discusse, perché un’alternativa a tutto questo c’è: lasciare gli animali fuori dal piatto.

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Cosa abbiamo documentato

Sono ormai anni che realizziamo indagini. Abbiamo visitato più di 200 allevamenti nel corso di questo tempo e potremmo dire di aver visto praticamente di tutto

Ma ogni volta troviamo qualcosa che supera il limite e ci colpisce.

Maltrattamenti

Animali lanciati, picchiati, lasciati morire agonizzanti, soppressi con metodi crudeli o macellati ancora coscienti. La frequenza delle illegalità documentate dai nostri investigatori è sconcertante. Denunciamo prontamente i responsabili, ma di fondo c’è un problema sistemico che ha radice nel metodo intensivo di allevamento, crudele con gli animali e capace di desensibilizzare chi lavora all’interno di questi luoghi.

Pratiche violente

Ci sono procedure consentite dalla legge che causano indiscussa sofferenza. Gli animali possono essere mutilati senza anestesia o stipati in capannoni sovraffollati, senza la possibilità di vedere mai l’erba o la luce del sole. L’allevamento intensivo, nato con l’unico intento di ottimizzare la produzione, implica condizioni e metodologie di lavoro che non tengono in alcun modo conto del benessere animale.

Rinchiusi in gabbia

Molti animali sono ancora allevati in gabbia, in condizioni che causano profondo malessere psico-fisico, in quanto limitano fortemente la possibilità di movimento e impediscono il soddisfacimento delle esigenze etologiche. Rinchiudere un animale in gabbia equivale a fargli del male, non ci sono scuse, le gabbie andrebbero vietate.

Aiutaci a mostrare questa terribile realtà!
Puntiamo i riflettori insieme!

La forza su cui si sorreggono molte pratiche crudeli è la segretezza.

Ed è sicuramente vero per quello che accade agli animali nella produzione di carne, latte o uova: sono fatti crescere e uccisi in condizioni terribili, ma ben nascosti alla vista e invisibili ai consumatori.

Per questo il nostro obiettivo primario è documentare e rendere visibile questa realtà, puntarci i riflettori.

E quest'anno ci siamo riusciti alla grande: nel 2019 un totale di 24 milioni di spettatori Tv hanno visto le nostre indagini e altri 10 milioni i nostri video sui social!

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