La Costituzione salvata assieme al nostro futuro

di Gianpietro Patelli - Il giornale di Brescia - 26/12/2016

Trovo deludente il dibattito che si è aperto dopo le vicende accadute e legate al risultato del referendum sulle modifiche alla Costituzione. Non mi voglio cimentare nella discussione relativa alle sorti del vecchio e nuovo governo fotocopia se non per dire che esse sono il frutto della peggiore classe politica che l'Italia abbia mai avuto. Quello che più mi rattrista e fa arrabbiare è sentire giornalisti e coloro che oggi sono o si sentono rappresentanti del popolo italiano abbiano del tutto cancellato il vero motivo per cui si è andati al referendum. È evidente il tentativo di molti di appropriarsi indebitamente della vittoria del No utilizzando temi chiaramente strumentali. Così altrettanto sentire ripetere da molti opinionisti e politici che tutto sommato non è cambiato niente. Come non è cambiato niente?

È niente avere salvato dalla distruzione la nostra Costituzione? La bocciatura da parte del popolo sovrano delle pessime e numerose modifiche alla Costituzione ha salvato questo Paese da uno scontro dall'esito inimmaginabile, difeso la democrazia ed il modo civile di convivere tra diversi. E niente tutto ciò? È stata la discussione sui principi e i valori della nostra Costituzione che ha portato gli elettori alle urne e a renderne i giovani protagonisti. Comunque la si pensi questa campagna elettorale referendaria è stata un momento di grande partecipazione, di discussioni, dibattiti, che hanno permesso a molti di conoscere, approfondire meglio la nostra Carta costituzionale. Il migliore risultato del voto del 4 dicembre è l'avere riportato sotto la lente d'ingrandimento ciò che è la nostra Costituzione nata dalla Resistenza, avere riaperto il libro della storia sul momento e ridato giusta luce ai padri costituenti. Da oggi in avanti sarà necessario che sui singoli fatti quotidiani, in ogni aspetto della società economica e sociale, sui temi del lavoro, dei diritti, sia sempre doveroso volgere lo sguardo alla nostra Costituzione.

Non dobbiamo aspettare che siano solo i tribunali o la Corte costituzionale a valutare la costituzionalità delle leggi (loro compito), dobbiamo esserlo anche noi cittadini provando ogni volta che ci troviamo di fronte ad un abuso, un’ingiustizia, alla negazione di un diritto, prendere in mano questo stupendo libricino della nostra Costituzione dalla facilissima lettura (che dovrebbe essere in ogni casa) e impugnarlo con forza come strumento di lotta e di partecipazione democratica alla vita del nostro Paese.

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