132 miliardi di reddito nascosti al fisco

di Massimo Marnetto - 15/01/2018

132 miliardi di reddito nascosti al fisco, ovvero quasi 40 miliardi l'anno di minori entrate per lo Stato. Lo dice uno l'Ufficio Valutazione Impatto del Senato.

Questi soldi sono quelli che ci dicono sempre che non ci sono per avere ospedali migliori, più forze dell'ordine nelle strade per la nostra sicurezza, più manutenzione di scuole e territorio, per ricerca, università, sussidi. Insomma, per tutti quei servizi ed opere che servono a tutti.
 
Ma il paradosso è che del recupero dell'evasione fiscale - la vera innovazione che farebbe cambiare il Paese - non se ne può parlare in campagna elettorale, perché fa perdere voti. Tradotto: c'è un pacchetto di consenso enorme legato all'evasione, che vota chi diminuisce i controlli e aumenta l'uso di contanti e di condoni.
 
Se l'evasione fiscale è contro la giustizia sociale, il provvedimento che spetta alla sinistra è rendere capillare, collaborativo ed efficace il controllo delle entrate. Ogni ufficio postale, per esempio, dovrebbe avere l'angolo dell'Agenzia delle Entrate, che in ogni paesino convoca e concorda le soluzioni per le anomalie rilevate con controlli incrociati. Prima con le buone - dialogo, consigli, inviti - poi con le cattive - cartella esattoriale. Con il vantaggio che il cittadino avrebbe la possibilità di spiegare, rateizzare, differire e il fisco di incassare quanto dovuto, con piani personalizzati comprensivi ma rigorosi.
 
Ma a questo piano di rientro deve corrispondere un piano "percepito" dei servizi e opere, che facciano capire la stretta relazione tra sacrificio fiscale e ritorno sociale. Solo così, lo Stato diventerebbe garante dell'equità nazionale e nessuno si azzarderderebbe più a definirlo come un borseggiatore, "che mette le mani nelle tasche degli italiani".
 
Massimo Marnetto
13 aprile 2019

La reazione a catena del caso Assange

Barbara Spinelli - Il fatto Quotidiano
19 marzo 2019

Lettera aperta al segretario generale del PD Nicola Zingaretti

Massimo Villone, Alfiero Grandi, Silvia Manderino, Domenico Gallo