Che il comportamento di Berlusconi e dei suoi dipendenti configuri eversione
 del nostro ordinamento costituzionale viene ormai proclamato ad alta 
voce anche da coloro che, in campo politico e giornalistico, hanno 
sistematicamente trattato MicroMega e il suo direttore da estremisti 
dell’antipolitica proprio perché dicevano la stessa cosa, e ne traevano 
le logiche conseguenze: se Berlusconi è un Mackie Messer della politica,
 se è un Delinquente ormai addirittura patentato da una condanna 
definitiva, se è un eversore che tenta in permanenza un golpe bianco che
 gli garantisca impunità tombale, che senso ha intrecciare con lui e i 
suoi dipendenti il più soft degli inciuci, la più light delle intese, 
larghe o strette che siano, soprattutto se in una situazione di 
emergenza, che esige il massimo di lealtà repubblicana da parte di tutti
 i contraenti, e quando ci sarebbe stata una maggioranza per eleggere 
Rodotà Presidente della Repubblica (bastava che il Pd, del cui 
antecedente Rodotà è stato proprio Presidente, avesse sommato i propri 
voto a quelli del M5S), con successive “praterie” per un governo 
Zagrebelsky o Settis?
Però non faremo polemiche, neppure 
all’acqua di rose: non siamo credenti ma ricordiamo troppo bene la 
parabola del figliol prodigo, e dunque ci rallegreremo e basta – festa 
grande, vitello grasso e in alto i calici – di questa unanime 
resipiscenza che sta felicemente saturando l’intero orizzonte del 
centro-sinistra. Con la speranza che non sia prodromo di altre sviste e 
successive resipiscenze, per quanto riguarda la crisi di governo che il 
Caimano/Delinquente/Mackiemesser/Eversore – come tutti ormai lo etichettiamo – ha aperto per sfuggire alla galera o alla latitanza.
(En
 passant: è implicito nella ormai unanime definizione di Berlusconi 
Caima-no/Delinquente/Mackiemesser/Eversore che qualsiasi salvacondotto, 
comunque mascherato – dal traccheggiare nella decadenza da senatore alle
 amnistie e indulti – sarebbe vulnus sanguinosissimo all’ordinamento 
liberaldemocratico e offesa altrettanto sanguinosissima contro tutti i 
cittadini onesti).
Un governo è indispensabile perché al voto si 
deve andare (al più presto), senza Porcellum e avendo approvata la legge
 di stabilità, o manovra o finanziaria che sia. Per questo governo provvisorio sono
 possibili due soluzioni (lo andiamo dicendo da quando è nato il 
Letta-Alfano, perché era evidente come fosse contro natura e che il 
Caimano/Delinquente/Mackiemesser/Eversore lo avrebbe fatto cadere il 
giorno stesso in cui i suoi guai giudiziari fossero venuti al pettine): o
 una maggioranza Pd con Scelta civica e transfughi Pdl, o un governo 
Rodotà, Zagrebelsky, Settis ecc. 
Nel primo caso la sua solidità 
(o il suo carattere di governicchio) dipenderà dal numero dei 
transfughi, che è a sua volta funzione del carattere più o meno 
definitivo e catastrofico del tracollo di Berlusconi. Se viene 
dichiarato decaduto da senatore a tambur battente, approssimando quella immediatezza (fin
 qui disattesa) che la legge Severino impone, i Quagliariello e Lupi 
potrebbero diventare valanga, perché il Cavaliere assai probabilmente 
sceglierebbe la latitanza, vista la paura, che manifesta come certezza, 
di mandati di cattura in arrivo (lui sa quanti articoli del codice ha 
violato e quante volte). La solidità di un Letta bis dipenderà dunque – 
paradossi della storia – dal tasso di giustizialismo (cioè di “legge 
eguale per tutti”) che animerà le prossime settimane.
Per 
realizzare il secondo basterà invece che Pd e M5S, restando abissalmente
 lontani e magari in continua polemica, propongano entrambi un governo 
con le personalità di più adamantina caratura repubblicana e di più 
ineccepibile levatura professionale, estranee alle cabale e agli 
intrighi della politica politicosa e partitocratica che tanto disgusta 
ormai la quasi totalità dell’opinione pubblica, intesa come cittadini in
 carne e ossa.
Quale delle due soluzioni sia la migliore per la 
“serva Italia” lo capisce anche un bambino e lo sanno anche i sassi. Ma 
ben venga (“ben” è un modo di dire) anche il meno peggio, con tutti i 
suoi miasmi, se solo questo il Pd è in grado di volere, purché implichi 
per Berlusconi l’uscita definitiva dalla scena pubblica, senza speranza 
alcuna di farvi più neppure capolino.
Non si dimentichi che una 
manovra finanziaria improntata all’equità (possiamo esser certi che il 
vocabolo verrà strombazzato comunque urbietorbi) potrebbe avvalersi del 
25% dei famosi capitali scudati (rientrati praticamente a tassazione 
gratuita) e del pagamento dell’Imu da parte della Chiesa, con il che 
saremmo già a 30 miliardi! Si aggiunga quanto dovrebbero i biscazzieri 
delle slot machine, e magari la confisca dei conti all’estero che non 
venissero immediatamente denunciati, e non sarebbe necessaria nessuna 
manovra “lacrime e sangue” perché saremmo anzi al “grasso che cola” (ma 
l’elenco delle misure di equità potrebbe facilmente continuare). 
Quanto
 alla legge elettorale, c’è la possibilità del proporzionale nella 
versione quasi tedesca ventilata dal M5S, o l’uninominale a due turni 
come per i sindaci (ballottaggio tra i due più votati), dipende se si 
vuole privilegiare il peso del cittadino nello scegliere i 
rappresentanti (che daranno vita al governo secondo alchimie 
post-suffragium) o nello scegliere il governo e la sua maggioranza. Un 
governo di alto profilo con i Rodotà, Zagrebelsky, Settis, ecc. avrebbe 
l’autorità morale per uscire comunque dallo stallo suino del Porcellum.
Insomma,
 ora che siamo tutti d’accordo che un ventennio è trascorso sotto 
l’egemonia (anche quando non era al governo) di un 
Caimano/Delinquente/Mackiemesser/Eversore, si può voltare davvero pagina
 e aprire un libro nuovo, che abbia come titolo realizzare la Costituzione
 e i valori di giustizia e libertà che la permeano (tranne l’articolo 7,
 a dire il vero). Basterà essere logicamente coerenti con quanto 
finalmente si è ammesso. 
Noi di MicroMega (e tanti altri, cioè 
pochi altri) che la coerenza logico-politica l’abbiamo sempre praticata 
anche quando faceva scattare la polemica d’ordinanza contro 
l’estremismo-giustizialismo-girotondismo non pretendiamo autocritiche e 
meno che mai medagliette. Continueremo a fare i portatori d’acqua per 
“realizzare la Costituzione”, sperando che la coerenza logico-politica 
sia a partire da oggi la bussola del ravvedimento operoso di quanti 
hanno finalmente riconosciuto la natura 
caimandelinquenzialmackiemesserianeversiva di Berlusconi e del 
berlusconismo, la cui egemonia è durata vent’anni solo grazie alla 
corrività dell’inciucio e altre intese.
Liberacittadinanza condivide totalmente
          
    
