NON MOLLANO MAI, MAI, MAI, STI MASTINI. E VINCONO: TTIP

di Paolo Barnard - 29/04/2014
SINTESI PER LA ZIA IDA IN FONDO

E’ un orribile risveglio per me, o forse dovrei dire un orrendo richiamo al passato, che suona così: “Noi non molliamo mai, noi siamo infermabili, non sentiamo fatica, coscienza, rimorso, pietà, e alla fine vinciamo sempre”. Firmato: il Vero Potere.

Di fatto c’è una nuova offensiva del Vero Potere chiamata Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP). E’ micidiale, potenzialmente devastante come mai prima per l’esistenza stessa di democrazia e Interesse Pubblico. Seguitemi.

Era il 1999, da giornalista di Report (RAI 3) fui il primo e unico in Italia ad avvisare il pubblico con un’inchiesta sui pericoli della Globalizzazione, intesa proprio come sistema di accordi segreti e potentissimi creato da una elite di capitalisti per ricacciare indietro decenni di progressi democratici a favore del pubblico, nelle aree dei commerci, della finanza e dei servizi. Allora il ‘mostro’ si muoveva, mastodontico, nella stanze dell’Organizzazione Mondiale del Commercio a Ginevra, cioè il WTO. Col Trattato sovranazionale, cioè più potente delle leggi dei singoli Stati, chiamato di Marrakech, l’ignorante politica del mondo occidentale aveva firmato e ratificato regole micidiali tutte a favore delle mega Corporations e tutte a sfavore di qualsiasi intervento politico nazionale o anche locale per proteggere i lavoratori, le famiglie, le aziende nazionali, le cooperative, i Comuni ecc., nella spietata guerra dei commerci globali. L’Italia ratificò Marrakech con un solo, uno solo!, politico che l’avesse letto fra Camera e Senato.

Non sto a rispiegare qui cosa comportava Marrakech, fatevi un google con I Globalizzatori di Paolo Barnard, e buona visione. Ma ora devo sottolineare alcune cose utili a capire cosa sta accadendo oggi col TTIP:

Il Trattato di Marrakech del WTO in pratica stabiliva regole di potere superiore alle leggi degli Stati aderenti che, ad esempio, avrebbero potuto limitare qualsiasi intervento della politica in campo economico e finanziario se esso avesse rappresentato una barriera al Libero Commercio, al Libero Profitto, ai diritti delle Corporations. Ad esempio: se una multinazionale americana riteneva che le leggi italiane gli impedissero di vendere in Italia un suo prodotto contenente una plastica per noi tossica, poteva chiedere al governo USA di denunciare Roma al tribunale del WTO, per ottenere l’abolizione della legge italiana, ritenuta ‘una barriera’ al Libero Commercio, al Libero Profitto, ai diritti delle Corporations. Ancora: se un Comune italiano indiceva una gara d’appalto per un servizio pubblico, qualsiasi mega-Corporation mondiale dei servizi poteva reclamare lo stesso diritto a partecipare di un’azienda locale, quando magari il Comune avrebbe preferito dar lavoro e reddito a italiani locali. No, quella preferenza rappresentava ‘una barriera’ al Libero Commercio, al Libero Profitto, ai diritti delle Corporations, e di nuovo l’Italia poteva essere trascinata in tribunale. Ok.

Questo sistema ha segretamente, cioè sotto al naso disattento di milioni di cittadini, fatto danni immensi alle economie nazionali ma soprattutto ai distretti piccolo-medi industriali italiani che ci fecero ricchi dopo la II guerra mondiale, con valanghe di fallimenti e licenziati a cascata. Ma danni anche ai diritti dei cittadini alla tutela della salute, per non parlare dell’orrore inflitto al Terzo Mondo.

Ora, qui va ricordato questo passaggio, attenzione!: la multinazionale poteva chiedere al governo USA di denunciare Roma al tribunale del WTO, per ottenere l’abolizione della legge italiana, ritenuta ‘una barriera’ al Libero Commercio, al Libero Profitto, ai diritti delle Corporations. Ok? Cioè, DOVEVA ESSERE IL GOVERNO AMERICANO A FAR CAUSA AL GOVERNO ITALIANO, LA MULTINAZIONALE NON POTEVA FARLO DIRETTAMENTE.

Per anni un piccolo gruppo di bravi attivisti internazionali (me incluso, ma ricordo in Italia l’eccellente Roberto Meregalli di Retelilliput) ha lottato contro queste mostruosità che i nostri politici, e anche il solito pubblico bue, ignoravano. E qualche piccolo risultato l’avevano ottenuto… Per carità poca roba, come ricordato sopra, ma almeno non il peggio del peggio era accaduto ancora… che arriva adesso. Perché i mastini del Vero Potere non si fermano mai.

La solita lobby d’elite finanziaria e grande industriale si è formata, come le decine da me descritte nel mio Il Più Grande Crimine 2011, e ha fatto quello che doveva fare: vincere. Si chiama S2B, acronimo dell’inglese Seattle to Bruxelles Network. Ci trovate: J.P. Morgan, Chevron, BNP Paribas, Microsoft, Uniliver, Philip Morris, Glaxo, Ford, Shell, Monsanto, Goldman Sachs… devo continuare? Ora hanno messo assieme un patto transatlantico sui commerci assieme alla solita Commissione Europea col gran nome di Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP). Questo accordo vuole armonizzare le regole del commercio e della finanza fra USA e UE, liberalizzare gli scambi, eliminare barriere ecc.

Naturalmente la vendita alle masse di sta ennesima schifezza bastarda viene fatta, come fu con l’euro, con gran promesse di crescita, milioni di posti di lavoro e cazzate del genere –quando poi si vanno a leggere le stime della Commissione UE stessa sull’affare, si vede che non ci credono manco per il piffero, e stimano un impatto ridicolo dello 0,01% del PIL UE, come ha detto Karel de Gught, Commissario al Commercio. Ma rimane il fatto che si tratterebbe di un blocco di Libero Scambio immenso, perché almeno un terzo degli scambi globali avviene fra USA e UE.

E cominciamo con il meno peggio del TTIP, che è sempre una tragica porcheria per l’Interesse Pubblico:

A) La bella parola ‘armonizzazione’ delle regole significa di fatto solo questo: che in Europa verranno imposte le miserrime regole di protezione dell’ambiente e dei consumatori degli USA, e in America verrà imposta la miserrima regolamentazione della finanza che abbiamo noi europei. Quindi una gara al ribasso ovunque.

B) Il TTIP propone la totale liberalizzazione del settore sei servizi, particolarmente quelli pubblici come sanità, asili e scuole, assistenza anziani, trasporti, utilities comunali ecc. E qui ci casca naturalmente l’acqua potabile.

C) I diritti sindacali europei, assai meno forti che in USA, vengono diluiti ovviamente dalla solita ‘armonizzazione’ delle regole, col risultato che ci troveremo coi lavoratori italiani che già oggi con la bastardata dell’euro devono vedersela con una deflazione dei redditi da incubo, e che domani saranno anche in gara a tagliarsi i diritti del lavoro per competere con i lavoratori USA, dove licenziare è più facile che fare un peto. Tutto questo per il solito infame motivo che dipendiamo tutti dagli Investitori per avere economia, e gli Investitori investono QUASI SEMPRE dove i diritti sono minori.

Come se non bastasse, ora invece arriva il peggio del TTIP:

A) Ricordate la prefazione che ho fatto sul 1999, il WTO e le regole del commercio a favore delle Corporations e a sfavore del pubblico? Vi ho detto sopra di badare a questo passaggio: la multinazionale poteva chiedere al governo USA di denunciare Roma al tribunale del WTO, per ottenere l’abolizione della legge italiana, ritenuta ‘una barriera’ al Libero Commercio, al Libero Profitto, ai diritti delle Corporations. Ok? Cioè, DOVEVA ESSERE IL GOVERNO AMERICANO A FAR CAUSA AL GOVERNO ITALIANO, LA MULTINAZIONALE NON POTEVA FARLO DIRETTAMENTE…

… Ora questo è drammaticamente, catastroficamente cambiato nel TTIP. Ora…

… POTRANNO ESSERE LE CORPORATIONS STESSE A FARE CAUSA A INTERE NAZIONI se ritengono che i Parlamenti di quelle nazioni hanno legiferato nell’Interesse Pubblico e non nel loro interesse. Ci si rende conto di cosa significa questo?

Significa che abbiamo centinaia di multinazionali che possono aggredire con cause costosissime il nostro Paese (gli studi legali per questo tipo di affari prendono parcelle da 3.000 euro al giorno per ciascun avvocato e sono in media una quindicina, per tempi biblici, e moltiplicateli per una pioggia di cause infinita) senza limiti di sorta, imponendoci spese di Stato rovinose, e di fronte alle quali un governo finisce quasi sempre per cedere e cambiare la legislazione d’Interesse Pubblico. Questo significa. E il ricatto è micidiale anche perché, si badi bene, con il dogma economico Neoclassico (vedi Eurozona) non è più lo Stato che può intervenire con la sua spesa a dar lavoro, reddito e protezione a cittadini e aziende. Oggi quel ‘pane’ a tutti ce lo danno i MERCATI, cioè quelle Corporations di beni e finanza, per cui esse ci infilano anche la minaccia che se perdono le cause ritireranno gli investimenti (il pane) dalle nostre tavole nazionali e noi siamo fottuti. Già a questo stadio un governo finisce per cedere. Ma c’è di peggio.

B) Il TTIP prevede che le Corporations possano indire queste cause PRESSO TRIBUNALI OFF-SHORE, cioè non europei, dove difendersi è tutto un altro film, capite?

In tutti gli aspetti del vivere governati, o anche solo lambiti, dai commerci di beni e servizi, il TTIP può divenire letale per famiglie, cittadini, piccole medie aziende, democrazia e Stato stesso. Ancora un’altra mazzata catastrofica all’idea di Mondo Migliore che tanti di noi sognavano o sognano per i propri bambini. Noi che sappiamo queste cose, noi che capiamo cosa fa e come si comporta il Vero Potere, noi che Renzi, i tagli Irpef, le europee, Grillo, Confindustria e i sindacati sappiamo essere fuffa, zero, nulla in grado di proteggerci da nulla.

Good luck.

 

PER ZIA IDA:

Zia, hai presente il governo e quello che leggi sui giornali? Ecco, se pensi che siano quelli a decidere come tu finirai la tua vita e come la vivranno i tuoi nipoti, è come se tu pensassi che è il fumo delle sigarette che sta sciogliendo i Poli Nord e Sud. Ecco zia, fidati. Chi veramente ci comanda ne ha fatta un’altra, ma grossa zia, tanto grossa. Fidati di tuo nipote.

 

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