Questa settimana in Parlamento s'è di nuovo sfiorata la rissa.
Grida, insulti, lanci di oggetti. Uno spettacolo patetico. Basta.
Il
paese attraversa una crisi drammatica che richiede decisione.
Onorevoli, senatori, fate onore al vostro ruolo.
Pestatevi.
Spaccatevi il cranio, strappatevi i testicoli,
sfondatevi la cassa toracica. Il paese è stanco di sentirvi sputare
offese, ha bisogno di vedervi sputare i denti.
Massacratevi.
Il
presidente della Camera cambia l'ordine dei lavori? Atterratelo con
una ginocchiata nelle palle, e poi frantumategli le costole a calci.
Il ministro interrompe il Question Time? Stendetelo con una gomitata
in faccia, e poi schiacciategli le vertebre saltandoci sopra. Due
leader dell'opposizione si contendono la parola? Sbattetegli le teste
l'una contro l'altra finché non si rompono entrambe. Il premier fa
una battuta maschilista? Scardinategli la mascella a cazzotti, e poi
castratelo.
Voi rappresentate il paese, e avete il dovere di darne
un'immagine forte, efficiente, adeguata ai tempi.
Sbudellatevi.
Strappatevi gli intestini, e usateli per
strangolarvi a vicenda. Cavate gli occhi a chi cambia partito, e
fateglieli ingoiare. Mozzate le mani a chi tarda a votare, e
ficcategliele nel culo. Decapitate il capogruppo avversario, e
piantatene la testa su una picca davanti a Montecitorio. Questo
dovrebbe bastare a tenere a distanza i dimostranti.
Gli italiani
hanno bisogno di riacquistare fiducia nelle istituzioni. Basta con le
querule diatribe verbali senza risultati concreti. Fatevi a pezzi.
Troncatevi gli arti, e adoperateli come bastoni, sgozzate i
portavoce, scuoiate i voltagabbana, spappolate gli organi interni al
ministro degli esteri, e viceversa. Squartatevi per il lungo, e
appendete le carcasse al loggione della Camera.
E' necessario
razionalzzare il quadro politico, il bipolarismo va attuato
pienamente. Basta con la fase depressiva, è il momento di quella
maniacale, meglio se omicida. Non smembrate il partito, smembratene i
membri. Non sviscerate i problemi, sventrate chi li crea. Evitate le
scissioni ideologiche, usate la sega elettrica.
Noi elettori non
interferiremo in nessun modo nel vostro confronto costruttivo. E
veglieremo affinché nessun altro potere dello Stato disturbi la
dialettica democratica, finché tutti voi non avrete avuto ciò a cui
avete pienamente diritto