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Meloni abbraccia Netanyahu: non in mio nome!
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Signor Presidente del Consiglio, lei può dire quello che vuole a nome del suo Governo ma non può parlare a nome del popolo italiano, non in nostro nome!
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Pace-Guerra
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Gaza, tutti sappiamo che è un genocidio e l’Italia si fa complice
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Guardare in faccia la realtà – quella di uno Stato legittimato da un genocidio, la Shoah, che commette a sua volta genocidio – dovrebbe insegnarci che nessuno è innocente dopo una decisiva prova contraria.
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Pace-Guerra
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Distruggere Gaza: è Genocidio
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Nessuno, senza commettere un crimine irreparabile contro l’intera famiglia umana, può condannare a morte una città. (G. La Pira)
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Pace-Guerra
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Il genocidio curdo da parte dello Stato turco e la sua politica di occupazione in Kurdistan non conoscono confini
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Pace-Guerra
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“Vincere”: il conto arriva alla fine
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A Ramstein, il 26 aprile, è partita la fase due della guerra che si pone l’obiettivo di porre le forze armate ucraine, in grado di pervenire alla sconfitta della Russia, sia pure a prezzo di un conflitto destinato a durare mesi, se non anni. Ma la Storia insegna che i conti spesso non tornano
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Pace-Guerra
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Sulla Guerra d'Occidente
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Pacifisti o meno, ci siamo tutti in questo capitolo della storia e, salvo quelli che metteranno anche questa volta la testa nella sabbia come gli struzzi, dovremo capirci qualcosa
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Pace-Guerra
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Rifiutare l’arte della guerra
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Ormai siamo arrivati al ventitreesimo giorno di guerra e le indiscrezioni su un possibile accordo sono contraddette da dichiarazioni bellicose e dal fragore sordo delle bombe
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Pace-Guerra
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Verso la Terza Guerra Mondiale
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Riflessioni sul possibile scenario di una terza guerra mondiale.
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Pace-Guerra
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Una giornata particolare. 22 settembre 2025
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Non sappiamo quante persone sono scese in strada, quanti negozi hanno deciso di chiudere. Panifici e pasticcerie e ristoranti: perché non si può cucinare, curare il cibo, e poi reggere l’urto dell’immagini dell’affamamento ordito dagli israeliani contro i palestinesi.
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Pace-Guerra
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È nato un movimento
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Nonostante le divisioni sindacali, lo sciopero del 22 settembre mostra un movimento contro la guerra che nasce dall'indignazione ma è consapevole che per incidere bisogna bloccare tutto. Ora servono nuove convergenze capaci di raccogliere la spinta unitaria nata dal basso
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