31 luglio 2009 - RU486: C’è voluto un consiglio di amministrazione

di UDI - Unione Donne in Italia Sede nazionale - 01/08/2009
ll CDA dell'Agenzia italiana del farmaco, dopo una riunione fiume, comunica nella notte la decisione che anche le a donne italiane avranno la possibilità semplicemente umana di abortire senza umilianti interventi chirurgici.

Mentre giace all’ONU la MORATORIA sull’Aborto, quattro su cinque consiglieri di amministrazione, non uomini politici, decidono per un intervento abortivo meno cruento, decidono di dare anche alle donne italiane l’accesso alla farmacologia di nuova generazione, frutto dell’evoluzione scientifica e tecnica del millennio.

Ci sono voluti cinque anni di ritardo, per consentire alla “coscienza” maschile di liberarsi dell’impaccio di una obiezione, cinque anni per liberare le donne italiane, come quelle di altri paesi europei, dalla costrittiva invasività  chirurgica.

Forse non è il caso di plaudire, ma è il caso di segnalare a tutte le donne che abbiamo facoltà di libertà di una scelta in più, e soprattutto più rispondente alle nostre esigenze di liberazione dal dolore e dalla umiliazione. Ognuna che lo vorrà potrà infatti assumere il farmaco, due compresse, con le proprie mani, invece di dover subire una azione sul proprio corpo delegata al medico con l’aiuto dell’anestesista, sempre che non siano obiettori di coscienza naturalmente.

Una assunzione auotonoma ma non un abbandono punitivo, poiché “a garanzia e tutela della salute della donna l'utilizzo del farmaco e' subordinato al rigoroso rispetto della 194. Dovrà essere garantito il ricovero in una struttura sanitaria, cosi' come previsto dall'art. 8 della 194, dal momento dell'assunzione del farmaco sino alla avvenuta interruzione della gravidanza. Per maggiore sicurezza l’assunzione potrà avvenire entro la settima settimana di gestazione, invece della nona come in gran parte d'Europa.
Tutto ciò ascoltando i pareri forniti dal Consiglio Superiore di Sanita' e con raccomandazione ai medici della scrupolosa osservanza della legge, per la tutela della salute del cittadino da porre al di sopra e al di la' delle convinzioni personali di ognuno pur essendo tutte meritevoli di rispetto” Questo quanto deciso e dichiarato.

 

Stiamo attente però a non abbassare la guardia

C’è chi la chiama pillola assassina, trionfo della cultura della morte.

C’è chi continua ad accusarci di assassinio di vita umana anche in questo caso perché la RU486 inibisce lo sviluppo dell’embrione e ne favorisce il distacco con un meccanismo simile alla mestruazione.

E’ confermato: saremo scomunicate, non c’è dubbio, noi e tutti quelli coinvolti, una scomunica di massa.

Non rimane che attendere l’accusa di assassinio ad ogni mestruazione.

 

E nondimeno

Quel CDA dell’AIFA è composto da quattro uomini e una donna, il via libera è venuto dal presidente del cda, uomo, una consigliera e due consiglieri hanno votato a favore, un consigliere contro, l’ assessore alle Risorse e Finanze della Regione Lombardia.

Nel 2009 l’ONU accetta la richiesta italiana di Moratoria dell’aborto, la RU486 però è stata inserita nell’elenco dei farmaci essenziali per la salute riproduttiva dall’Organizzazione Mondiale della Sanità già nel 2006, adesso siamo a riconoscere una prestazione statale per l’aborto non cruento, e al contempo siamo a requisire nuovi  figli e figlie alle partorienti clandestine.

 

Quale è il senso? Basta ancora una volta e sempre avere il coraggio di vedere

C’è un potere oligarchico maschile che ci vuole imporre di fare figli, ci accusa di omicidio se ci vediamo costrette a fare la scelta dolorosissima di abortire, date le condizioni di miseria economica e non autonomia come minimo in cui versiamo da sempre, e nello stesso tempo ci annuncia che se non saremo ubbidienti o di “razza scelta” ci porterà via la prole appena nata, quando dovremmo e vorremmo allattare e coccolare e coprire e baciare.

Fuori dal corpo, via dalle braccia.

Raccapricciante e intollerabile.

Se non vorremo sottostare a queste incivili regole di ubbidienza inoltre verremo anche scomunicate.

Ben saldo e compatto questo potere di genere.

 

Altro che, se c’è qualcosa che non va.

C’è da chiedersi veramente chi siano costoro, se sanno ciò che vogliono, i gloriosi politici italiani DOC.

Ci sembrano ormai disperatamente aggrappati a un potere che sanno di non possedere più, perché il mondo è cambiato mentre loro no, non ne vogliono sapere.

Monopolio del potere maschile italiano, ormai praticamente solo o in pessima compagnia, a difesa di un patriarcato superato per disfunzionalità intrinseca. Potrebbero far pena malridotti come sono, se non fossero pericolosi.

Potere talmente allo sbando ormai  da promulgare leggi per mettersi a rubacchiare in casa i figli alle madri che passano per caso davanti alla porta sicuri di poterle scacciare, e rendere impossibile anche il riconoscimento paterno, come nel caso del DDL sulla sicurezza di recente scontata approvazione.

Dall’otto agosto, ormai alle porte, nasceranno figlie e figli senza madre né padre a causa delle norme della L. 94/2009.

Oh ed ecco finalmente i figli direttamente dalle madri allo Stato, complimenti!

Più facile del ratto delle sabine, di cattiva memoria, azione costitutiva della gloriosa nazione.

 

Sarà sempre più contento l’italico utente finale, eccolo lì il vero desiato prodotto, figli bell’e pronti, senza madre, riconoscibili da altro padre, per l’Italia!

 

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