Abruzzo: oltre 200 morti. I Vigili del fuoco: Bertolaso si dimetta!

di www.Infoaut.org - 08/04/2009
I morti accertati della più grande tragedia degli ultimi 30 anno sono ormai più di 200. La procura dell'Aquila ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro e omicidio colposo sul terremoto. Altre due forti scosse (4,7 gradi), avvertite fino a Roma. Il Cdm stanzia 30 milioni per la prima emergenza.

Banco politico del consenso
Come spesso accade in questi casi, al tragedia diventa anche banco politico di tenuta del consenso tanto vantato da Berlusconi che si mostra infastidito dall'auto-attivazione dal basso di migliaia di italiani e dalle offerte d'aiuto provenienti dall'estero, pretendendo in questo di poter (voler) fare tutto da solo. Lo incalza su questo punto Franceschini, che lancia un appello: "Il governo accetti gli aiuti offerti dagli altri Paesi". Strumentali critiche anche da DiPietro dell'Italia dei Valori.
Fondamentale sarebbe invece ascoltare ed esaudire le richieste d'aiuto della popolazione in difficoltà che lamenta ritardi e i problemi nei soccorsi.
Su questo punto, ascolta la testimonianza di Annamaria, compagna aquilana della May Day Abruzzo che ha trascorso la notte nel centro della Protezione Civile.
Ascolta l'intervista da Radiondadurto

Le dure accuse dei Vigili del Fuoco
Più importanti da sottolineare le durissime parole di Antonio Jiritano a nome delle rappresentanze sindacali del pubblico impiego- Coordinamento nazionale dei vigili del fuoco che attacca una Protezione Civile ridotta a puro burattino d'esposizione mediatica del consenso governativo, orpellod ecorativo per grandi eventi o strumento di militarizzazione dei territori com'è già stato per "l'emergenza rifiuti" campana.

 "La responsabilità è totalmente del sottosegretario Bertolaso. Come al solito ha avuto un atteggiamento saccente, quello del professore di turno, e ha sottovalutato le missive che da almeno due settimana continuavamo a inviare. Noi come Vigili del fuoco sono almeno 15 giorni che riceviamo richieste di informazione per questa attività sismica che prosegue da un paio di settimane. Noi avevamo il sentore che qualche cosa era nell'aria. Si poteva benissimo pensare a un'attività di prevenzione sul territorio. Non dico che bisognava evacuare la popolazione ma almeno portare avanti tutte quelle attività che avrebbero potuto evitare danni maggiori. A noi manca proprio l'attività di prevenzione sul territorio".

E continua: "In questo momento alla protezione civile sono impegnati in altre cose. Hanno voluto dare l'immagine di una Napoli ripulita dalla spazzatura tralasciando quello che è il territorio. Ma sono anni ormai che l'attività di prevenzione della Protezione Civile non c'è. Ormai il loro lavoro è centrato solo sui grandi eventi. Non c'è più l'attività di soccorso in Italia da parte della Protezione Civile. Eppure è in mano al sottosegretario Bertolaso che si occupa di tutt'altro e non di queste cose. Viviamo in un paese a rischio sismico sotto cui si muovono quotidianamente le placche tettoniche. Nonostante tutto questo attività di prevenzione da parte della Protezione Civile non se ne vede. A cosa serve questo sottosegretario se non fa valutazioni immediate?
Ascolta l'intervsita con Antonio Jiritano (Rdb/Vigili del Fuoco)

La politica urbanistica sotto accusa

Oltre le responsabilità della Protezione Civile, nodo centrale del problema è sicuramente quello della politica urbanistica ed edilizia troppo leggera e permissiva nel nostro paese dove le case crollano prima e più facilmente che altrove.
Su questo punto ascolta il servizio con Paolo Berdini, docente di Urbanistica alla facoltà di Ingegneria dell'Università di Tor Vergata (da Radiondadurto).
Ascolta l'intervista

Critiche di questo tenore giungono anche da altre nazioni con grandissima esperienza nella gestione dei fenomeni sismici come il Giappone che giudica inappropriate e superate le tecniche di costruzione (soprattutto in zone a rischio) ancora in uso nel nostro paese.
Sulla tv pubblica giapponese sotto accusa le nostre tecniche di costruzione

Solidarietà attiva dai Collettivi della Sapienza e dal movimento romano

Consentire agli studenti universitari dell'Aquila di proseguire i loro studi a Roma, nelle sedi della Sapienza, mettendo a disposizione mense e alloggi nelle case degli studenti capitoline. Questa la richiesta avanzata dal coordinamento dei collettivi della prima università di Roma attraverso un appello lanciato al rettore Luigi Frati, a tutti i presidi di facoltà, all'Agenzia per il diritto allo Studio (Adisu) e alla Regione Lazio.

Diverse realtà di movimento romane come Radio Onda Rossa, Acrobax e c.s. Forte Prenestino si stanno invece organizzando per recarsi nella frazione di Fossa, uno dei centri più colpiti dal sisma. 4 le richieste della Protezione Civile: acqua, coperte, fornelli e tende.

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