Calunniate, calunniate, qualche cosa resterà!!

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 13/05/2011
Berlusconi conduce una campagna elettorale dai toni sbracati, volgari, indecenti: ogni volta che apre la bocca è per vomitare insulti, menzogne e oscenità e nemmeno una parola vien detta su programmi e riforme. La Moratti lo imita e perde anche quel minimo di rispetto che si deve a una donna d’età. Intanto La Russa fa battute sull’avvenenza delle deputate: questa maggioranza mostra tutta la sua pochezza. Diciamole basta una volta per sempre

Non ci si abitua mai alla violenza verbale gratuita, volgare, proterva del cavaliere. Pensare che è il premier di questo paese è un insulto alla decenza, una intollerabile mortificazione della dignità nazionale. Guardarlo mentre sbraita e vomita insulti sulla magistratura, sull’opposizione, su nemici immaginari, recitando nel contempo sempre la stessa parte del povero perseguitato da una giustizia comunista, è una vista ormai insopportabile, irritante e indecente. Ma adesso sta raggiungendo un livello di violenza verbale che non è più sopportabile. E il peggio è che ormai ha fatto scuola e i suoi pensano di potersi permettere di fare e di dire le stesse cose, per cui la Moratti, che come si dice “sta alla canna del gas”, perché è stata un sindaco inesistente, inetto, incapace - e i milanesi lo sanno bene - per paura di non essere rieletta cerca di distruggere l’avversario, coprendolo di fango e cercando di farlo passare per terrorista. Sceglie di lanciare questa accusa in una trasmissione tv, quando ha lei l’ultima parola e all’avversario non resta il tempo di replicare. Una mossa infame, indegna, che non è piaciuta nemmeno a molti dei suoi (il suo candidato a vicesindaco le ha dato perfino della bugiarda) e che mostra anche in modo inequivocabile che questa donna appassita e incolore non è una signora.

Non è una sorpresa: questa maggioranza annovera una fauna femminile quanto mai varia, ma della specie gentildonna non ci pare ci siano molti esemplari. Forse fra le sue fila si trovano più che altro bellocce – anche per le modalità di reclutamento del premier, piuttosto irrituali e insolite - come ha rilevato il ministro La Russa, che non conoscerà Lukashenko, ma evidentemente è convinto di essere un esperto di caviglie tornite e dintorni.

Sconfortante. Più che una maggioranza appare come un’accozzaglia disomogenea e disperata di gente spaventata all’idea di rotolare giù dalla poltrona, ma incapace di essere all’altezza non diciamo dei ruoli, ma nemmeno dei sedili che immeritatamente occupa e che per questo spara a zero su tutto e su tutti, un po’ per fare polverone, un po’ perché non avendo argomenti né programmi, cerca di distruggere gli avversari che invece ne hanno. Un metodo sperimentato più volte, a cominciare dal caso Boffo e poi con quello Fini, in cui alle riflessioni e argomentazioni politiche si è sostituita la calunnia reiterata e gratuita, secondo l’amaro ma veritiero detto rossiniano: calunniate, calunniate qualche cosa resterà. Un modo di fare di una maggioranza che perfino la Lega sta sconfessando e che quotidianamente viene ripresa dal Presidente della Repubblica, per i toni che usa. Una maggioranza che con Fli ha perso i suoi uomini migliori, più preparati, più moderati, più consapevoli, per imbarcare gente indifendibile, avida, pronta a patteggiare il proprio voto in cambio di prebende e così immorale da farlo sfrontatamente, spregiudicatamente davanti a tutti, chiedendo ricompense volgarmente a gran voce e minacciando subdolamente rappresaglie parlamentari.

Tutto questo schifo, questo pattume sta sotto i nostri occhi e riempe la vita politica del paese, come i sacchi di spazzatura a Napoli intasano le strade. Diciamo che, anzi, questa città è proprio l’immagine esatta e speculare dello sfacelo del nostro paese.

Forse con il voto in queste elezioni amministrative e poi con una partecipazione consistente ai referendum, si potrebbe dare un segno forte di discontinuità e di cambiamento, che renderebbe possibile una svolta. Si potrebbe. Ma dopo tanti anni di bugie e di lavaggio del cervello, non conosciamo più la gente di questo paese e non abbiamo voglia di sperare ancora. Troppe volte siamo stati delusi, per cui non abbiamo voglia nemmeno di fare previsioni e neppure di scommettere come fanno gli inglesi. Ci impegnamo soltanto: con forza, con determinazione, con convinzione, con testardaggine. Sempre. E poi lasciamo ai risultati elettorali dirci in che paese siamo e che futuro avremo.

Berlusconi Moratti Bossi canterini

29 aprile 2013

Costruiamo l'alternativa al governo Berlusconi

Giorgio Cremaschi-www.micromega.net
13 marzo 2014

Quello che non c'è

Francesco Baicchi
30 aprile 2013

La coerenza

Francesco Baicchi