Cambiare il sistema

di Carmine Cocorocchio - 14/12/2012
Il patto tacito dei poteri è in crisi. Abbiamo l’occasione storica di cambiare il sistema!

La ristrutturazione di una qualsiasi opificio è decisa dalla proprietà. Il popolo lavoratore l’auspica perché quella ristrutturazione garantisce la sopravvivenza della fabbrica, sua fonte di reddito. La proprietà nel suo diritto inserisce tecnologie che elevano la capacità produttiva dell’opificio. La ristrutturazione spazza via interessi e posizioni di rendita.

L’organizzazione del lavoro, cancella le figure professionali, se non le accorpa. Il meccanico e l’elettricista, diventano, l’elettromeccanico. I tempi di lavoro velocizzati in nuovi processi. Chi dipende da quel reddito si piega a decisioni che sono assunte in nome del profitto e del mercato. La produzione raddoppiata, riduce della metà il numero degli addetti.  La tecnologia, costosa, impone  ammortamento con saturazione degli impianti. La produttività è innovazione dei prodotti che è esigenza ineludibile senza la quale la crisi aziendale è certa. Le decisioni sono prerogativa esclusiva della proprietà. I confine della contrattazione destinata ad aggiustamenti marginali.

La democrazia ferma ai cancelli, è pratica quotidiana di questo paese. L’imprenditore ha operato fuori da ogni laccio e lacciuolo. Il potere esercitato con il tacito patto con la classe politica. L’impresa e classe politica, due corporazioni, che hanno operato di conserva. Quello che era applicato negli opifici non si applica per la pubblica amministrazione che opera sotto la stretta influenza della classe politica. Da quella influenza la classe politica ricava consenso. È il modello italico della sovranità del popolo. L’arretratezza della pubblica amministrazione è figlia del patto fra corporazione. La deindustrializzazione è figlia di questo sistema.

La voragine del debito pubblico determinato dallo sciagurato patto fra poteri dello Stato. Una proiezione applicata nella pubblica amministrazione, la tecnologia darebbe risultati stupefacenti. La riduzione dei tempi e costi, del mille per cento. Stendere una delibera occorrono quattro ore, con la nuova tecnologia il tempo sarebbero pochi minuti. Prendiamo un potere cardine come la  magistratura. Passare dall’affidare l’interpretazione elle leggi, dal giudizio del magistrato, ad un semplice e tecnologico Pc. Lo strumento sarebbe garanzia di neutrale interpretazione della legge, certezza del diritto, tempi immediati, drastica riduzione dei costi.

Cosa ostacola l’evoluzione tecnologica del sistema? Perché quello che è ritenuto necessario per gli opifici, non può applicarsi al dispendioso funzionamento burocratico di un potere cardine dello Stato? Chi impedisce di rendere esigibile il patto Costituzionale? Il fallimento dello Stato italiano è un dato incontrovertibile. Abbiamo la necessità e l’urgenza di uscire dalla crisi. Cosa e chi impedisce di liberare le risorse immobilizzate dal funzionamento della burocratica parassitaria macchina amministrativa per cancellare le storture storiche di questo paese? Il dibattito politico della campagna elettorale, banale, vede la ripetizione meccanica di temo obsoleti. La nostra Costituzione poggia sul principio cardine dell’uguaglianza del diritto. Siamo nel mezzo di una campagna elettorale che discute di aria fritta.

Le dimissioni del governo Monti interrompono una anomalia. Le cancellerie europee allarmate per la caduta del governo tecnico. Per i poteri europei, la sovranità del popolo è un impiccio. L’Europa manifesta preoccupazione, per il ritorno della mummia. L’Europa ipocrita, si stupisce si lamenta. La mummia ha potuto durare, perché l'Europa lo ha protetto. Il boss televisivo ha manipolato l’informazione drogato la pubblica opinione, si candida a premier, sotto le bandiere del Ppe.

Il ritorno in campo della mummia distrae un’opinione pubblica dalla mente labile, propensa a dimenticare che il populista corruttore era il garante del patto tacito storico che ha determinato la condizione di indebitamento italiano con cui si giustifica le cessione di sovranità del popolo al mercato. Lo spread ha già vinto le elezioni prima dello scioglimento delle Camere.

Il  governo, non deve mettere in discussione il fiscal compact, il pareggio di bilancio, la controriforma delle pensioni e del lavoro che ha definitivamente cancellato ogni parvenza di democrazia. I  moderati aderenti al Ppe, si schierano contro la mummia proprietaria del partito moderato italiano. Il Ppe non vuole essere rappresentato in Italia, dalla “mummia”. Il Ppe non vuole farsi rappresentare da chi tenta di scaricare, la crisi sull’Europa. Il Ppe presagisce la cacciata della “mummia” dal Ppe. L’ex commissario europeo potrebbe fornire rappresentanza politica ai moderati. Sic!

Assistiamo impotenti ad un conflitto tutto interno al potere con temi che non lambiscono nemmeno alla lontana le necessità del paese. Il patto tacito dei poteri è in crisi. Abbiamo l’occasione storica di cambiare il sistema! 

 

29 aprile 2013

Costruiamo l'alternativa al governo Berlusconi

Giorgio Cremaschi-www.micromega.net
13 marzo 2014

Quello che non c'è

Francesco Baicchi
30 aprile 2013

La coerenza

Francesco Baicchi