Carissimo Pinocchio...

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 29/10/2011
La lettera di intenti mandata da Berlusconi alla UE è una incredibile accozzaglia di bugie, una sorta di libro dei sogni, tanto che dallo stesso PdL è partita un’altra lettera che invita il cavaliere a farsi da parte

Il cavaliere ci ha stupito ancora una volta! Eppure siamo ormai abituati alle sue bugie: ne ha raccontate tante in tutti questi anni! Ma adesso si è lanciato anche a livello internazionale... lui pensa che nessuno se ne accorga. Fa come i bambini che chiudono gli occhi e pensano di essere diventati invisibili. Così ha raccontato che la Merkel si è scusata con lui per i risolini con Sarkozy, immediatamente smentito dalla segreteria della cancelliera tedesca. Come fa a non arrossire? Ma soprattutto come fa a non pensare che se uno si fa una fama di mentitore ossessivo compulsivo, nessuno poi gli può più credere? Ma lui sembra non saperlo e così è arrivato a Bruxelles tranquillo e inconsapevole, con la sua letterina d’intenti in tasca, cercando di renderla più personale, intestandola a penna ai cari amici Herman (Van Rompuy) e José Manuel (Barroso), quasi fosse accompagnata da una manata sulle spalle....

E’ inutile: non ce la fa ad essere uno dei grandi della terra, ma resterà per sempre solo uno che cerca disperatamente di essere amico dei grandi, di quelli che dicono “Obama, è amico mio!” oppure “Angela Merkel è amica mia!” salvo poi dire di lei che è una “culona inchiavabile”. Inadeguato, patetico e imbarazzante.

 Lettera a europa

Ma con questa lettera di intenti ha raggiunto davvero il massimo: è riuscito a mettere insieme una serie di balle, di dati che ha solo lui ( e chissà dove li prende!) e di improponibili riforme, in un miscuglio micidiale.

Vi ricordate il contratto unilaterale con gli italiani firmato a Porta a porta, cerimoniere il fido Vespa? Beh, era niente in confronto a questa lettera, che 
QUI accludiamo  , così potrete tirare le somme e fare le vostre considerazioni da soli.

A parte la solita cascata di dati non verificati, non c’è un solo punto che possa davvero giovare al paese, che ci faccia uscire dalla crisi, tutt’altro. Ha semplicemente, e come sempre, cercato di ignorare i problemi e lucrare sulla situazione: dando libertà di licenziamento ha blandito gli imprenditori, coi dati improbabili ha raggirato gli stranieri e pensa che così ha guadagnato tempo. E del resto che il documento racchiuda o no proposte attuabili, o anche solo promesse credibili, che importa? Tanto come sempre non ne manterrà nemmeno una! Ma questo lo sa anche l’Europa, che infatti per il momento abbozza ma dice: adesso facci vedere come fai a fare tutto quello che prometti. Della serie “facce ride!”

E se ormai non fossimo così stanchi e stomacati ci sarebbe davvero da ridere, anche se a denti stretti. Ma il cavaliere, che ha un ego smisurato che gli fa sempre credere di essere il meglio figo del bigoncio, è convinto di aver fatto una drittata e trovato la quadratura del cerchio, una soluzione a tutti i suoi problemi: intanto – lui pensa – l’Italia se lo dovrà tenere fino a quando lui non metterà in atto le riforme promesse all’Europa e poi se non le potrà mantenere potrà sempre dare la colpa ai soliti comunisti disfattisti. Fra questi dovrà annoverare però anche i sindacati della CISL e della UIL, imbufaliti perfino loro per le disposizioni che riguardano i licenziamenti indiscriminati di tutti i lavoratori del pubblico e del privato.

Piano piano questo governo ci ha riportato indietro di 60 anni, cancellando tutte le conquiste dei lavoratori, degli intellettuali e della sinistra laica e progressista in genere.Qualcuno sta cominciando ad accorgersene, finalmente.

Se pensa di essere riuscito a far fessi tutti come suo solito, non ha però tenuto conto dei suoi, che oggi rispondono alla sua lettera di balle, con un’altra lettera in cui gli chiedono senza troppi giri di frase di levarsi dai piedi. Oggi si dice “fare un passo indietro”, ma in realtà è una vera e propria dismissione coatta. Come mai? Beh, è intuitivo: non ci vorrà molto a scoprire che quelle che ha scritto insieme a quell’altro egocentrico e, a dir di sé, mancato Nobel di Brunetta, sono tutte fanfaluche e allora sarà la fine non solo di Berlusconi, ma di tutto il suo partito. Voleranno tutti a gambe all’aria come i birilli del Bowling. Ovviamente questa sbugiardata dei suoi non è piaciuta a Berlusconi, così davanti all’ira del cavaliere i congiurati si sono appiattiti tutti nell’anonimato, nel non so e nel no comment.

Se gli scontenti pidiellini non si vedono, però ci sono ed esiste un malcontento interno, non tanto – come sarebbe normale in un altro paese – perché dice cazzate che è sempre costretto poi a smentire ( come le battute sull’euro di oggi), ma soprattutto per lo sperpero di posti di sottosegretari e viceministri regalati a chi si è venduto, a discapito di chi ha militato con fedeltà e obbedienza. La rivolta degli yesmen, insomma....

E questa è l’Italia. Non solo negli stereotipi umilianti degli stranieri, ma nella realtà di questo governo e di questo premier. E se ci salveremo il derriére succederà solo perché altrimenti tiriamo giù anche tutti gli altri, in un drammatico domino.

Adesso ci potrebbe salvare davvero solo una opposizione coesa, determinata e con una strategia adeguata e affidabile.... ma anche questo è solo un pio desiderio, tratto da un libro dei sogni della sinistra orfana e abbandonata, in questa povera Italia.

Un paese in cui tutti più o meno mentono, non solo gli avversari al governo. In cui la menzogna, l’ipocrisia, l’opportunismo fanno parte della nostra vita quotidiana, in ogni forma e in ogni relazione. Ci raccontiamo storie, ci illudiamo, dissimuliamo, alteriamo la verità, inganniamo noi stessi e gli altri. Un paese in cui la verità non viene mai a galla, in cui assassini, corrotti, bugiardi se sono potenti non vengono mai puniti. In cui nemmeno le grandi stragi hanno mai un responsabile, un colpevole, un paese in cui non esistono regole fisse, condivide e rispettate, ma ognuno le cambia se gli conviene.

In un paese così il mentire è parte della vita sociale, dei rapporti di relazione, della religione e non solo della politica, e che si impara presto, si succhia col latte materno e finisce col respiro. Ecco perché un premier bugiardo e inaffidabile ha potuto durare tanto.

Pinocchio B 02

 

Italia, il grande bluff di un paese di truffatori, mafiosi e bugiardi, che si nascondono dietro la grande storia, le grandi opere d’arte, i grandi monumenti... che adesso però cominciano a venir giù come i muri di Pompei. Quello che resterà in piedi ce lo venderemo ( anche questo è previsto in quella lettera di intenti) per far fronte ai debiti fatti da classi dirigenti avide e incapaci.

Un giorno verrà giù tutto, tutto il castello di bugie e di inganni e saremo nudi davanti al mondo. Lo temiamo da sempre e forse è arrivato il momento del redde rationem, perché la frana è già cominciata.

Quello che ci aspetta lo sapremo fra breve, purtroppo.

Pinocchio B 03

Pinocchio B 04

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