Dopo Colleferro (Roma), cambiare rotta sui rifiuti: chiudere gli inceneritori

di Cub - Confederazione Cobas - SdL intercategoriale (UNONOTIZIE.IT) - 13/03/2009
Si auspica una totale inversione di rotta in cui sia sempre preminente la tutela della salute, dell’ambiente, del bene comune.

L’inchiesta del GIP di Velletri sui  due inceneritori di Colleferro -13 arresti/23 denunciati, tra cui dirigenti AMA, del Consorzio Gaia, titolari di ditte in appalto, galoppini e malavitosi-dimostra come le cose che andiamo dicendo da anni, insieme ai comitati dei cittadini e alle associazioni ambientaliste, siano la cruda realtà.

Negli inceneritori di Colleferro non solo si utilizzavano come combustibile rifiuti indifferenziati e nocivi,si alteravano i dati sulle emissioni inquinanti e si colpivano i lavoratori che osavano ribellarsi. Gli inceneritori producono solo veleni, è finita la favola  “che inquinano meno di una macchina diesel”.

Questi impianti per funzionare hanno bisogno  di un’enorme quantità di rifiuti: dovrebbero bruciare CDR ma in questo caso come nella maggioranza degli inceneritori vengono bruciati rifiuti speciali-tossici-nocivi già appaltati alla malavita per lo smaltimento. E non ci vengano a dire che si tratta di qualche mela marcia, o di qualche errore, la realtà invece è che questo è il sistema che c’è dietro la logica dell’incenerimento che mette insieme gli interessi di Aziende che devono bruciare forti quantità di rifiuti per ottenere i soldi pubblici per il recupero energetico, di aziende che si devono disfare a prezzi modici di quantità di rifiuti nocivi e speciale ed ecomafie che gestiscono il traffico dei rifiuti.

In queste ore assistiamo ad un indegno balletto di scaricabarile, di prese di distanza, ma la realtà è chiara industrie pubbliche e private si garantiscono lauti profitti sulla pelle dei lavoratori e cittadini che vedono le loro vite disprezzate e messe in pericolo da queste produzioni di morte che provocano tumori e malattie mortali-invalidanti; come non bastasse quanto hanno già prodotto in termini di disastro dell’eco-sistema, gli scarichi industriali nel fiume e nella Valle del Sacco!

 Se un ciclo va chiuso è quello dei “Piani Rifiuti Integrati” centrati su discariche e inceneritori.

Va’ immediatamente cancellato il Piano Rifiuti Lazio voluto dalla giunta Marrazzo! Vanno subito chiusi tutti gli impianti in funzione a partire da quelli di Colleferro e Malagrotta e revocata ogni autorizzazione a nuove costruzioni come quella di Albano. Per quanto riguarda le Aziende Ama e Gaia, va detto con chiarezza chela dirigenza è responsabile in prima persona di quanto è accaduto e che pertanto devono essere rimossi quei vertici, va chiusa per sempre  l’epoca dell’incenerimento e delle discariche!!

Come sindacati di base continuiamo sempre a ripetere che gli inceneritori sono dannosi, costosi, inutili e non risolvono il “problema rifiuti”. Mentre riteniamo e sosteniamo che solo la raccolta porta a porta, il recupero- riciclo- riuso,insieme alla riduzione degli imballaggi sono la soluzione armonica e definitiva.

Ora subito è necessario un “nuovo piano rifiuti” che vede protagonisti i cittadini e i lavoratori impegnati nel benessere comune. Che sia centrato sulla generalizzazione metropolitana della raccolta differenziata porta a porta, sulla costruzione di una rete di impianti per  il recupero e il riciclo, per il compost, per il trattamento bio-meccanico della frazione residua, sulla riduzione dei rifiuti e degli imballaggi.

Facciamo appello  ai cittadini, alle associazioni ambientaliste, ai comitati di quartiere, ai centri sociali, a lavoratori e pensionati, per attivare una sollecita mobilitazione in grado di realizzare la chiusura definitiva di questi impianti e  la bonifica dei siti inquinati, capace di determinare una totale inversione di rotta in cui sia sempre preminente la tutela della salute, dell’ambiente, del bene comune.

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