E' L'ORA: Appello a tutte le espressioni del protagonismo civile

di Liberacittadinanza - 13/08/2010
In questo momento di grave pericolo per la nostra democrazia, Liberacittadinanza chiama a raccolta tutte le espressioni del protagonismo civile per fare rete e diventare presenza vigile, diffusa e permanente nel Paese.

La non breve e ingloriosa avventura del berlusconismo è giunta al suo punto cruciale, quello che
ne precede un epilogo che sarà per forza di cose traumatico e  forse, addirittura, drammatico.
Le macerie istituzionali, sociali, economiche in cui versa il Paese, dopo 17 anni di ‘anomalia’ al potere (compresi quelli, imperdonabilmente sprecati, in cui il pallino istituzionale è stato nelle mani del centrosinistra) non lasciano presagire nulla di buono: il nostro fragile assetto democratico rischia davvero grosso sotto i prevedibili colpi di coda del Caimano.

La Carta Costituzionale appare l’unico baluardo in grado di resistere (almeno finora) ai colpi forsennati da parte di chi vuole asservirla  al diritto ‘di fatto’ di chi comanda per ‘volontà del popolo’. Con la Carta, anche il Capo dello Stato suo custode (cui peraltro, in alcune occasioni, non sono state lesinate critiche di eccessiva ‘morbidezza’) è da considerarsi come avamposto di democrazia cui i cittadini di sincera fede democratica devono guardare con fiducia.

Gravi e molteplici sono le responsabilità dei partiti di centrosinistra nel determinismo e nel consolidamento di questa pericolosa situazione. Ancora adesso esso appare senza una guida né un progetto, diviso da personalismi e incapace di leggere la realtà del momento, densa di pericoli e potenzialmente foriera di evoluzioni imprevedibili.

Tuttavia è a questi partiti e, per la verità, anche ad altre espressioni ‘geopoliticamente’ diverse che, anche se tardivamente, si sono ribellate alla logica del Capo, che i cittadini rivolgono la speranza nella tenuta democratica delle istituzioni. A questa vasta area spetterebbe il compito di proporsi al Capo dello Stato nel caso (ahimè non molto probabile) che gli accadimenti politici dovessero costringere il ‘premier’ alle dimissioni, come maggioranza ‘di salute pubblica’ (mai termine sarebbe più appropriato) eventualmente allargata a elementi ‘resipiscenti’ dello stesso centro-destra (es.Pisanu), con il compito di preparare il paese ad elezioni eque e in condizioni di pari opportunità (nuova legge lettorale, regolamentazione dell’informazione e legge sul conflitto di interessi).

In questo fosco e poco rassicurante scenario, la società civile non può stare a guardare.Per quanto orbata nell’accesso ad alcuni diritti fondamentali (una vera ed equa legge elettorale, il diritto all’informazione e a una giustizia eguale per tutti), poco o nulla rappresentata dai partiti di riferimento, spesso espressione di immutabili e autoreferenziali oligarchie, essa ha il dovere di assumersi, con una mobilitazione coesa , determinata e crescente , quel ruolo da protagonista che il momento storico non può che assegnarle: quello di esempio e di ‘traino’ nei confronti delle forze politiche di opposizione, dismettendo finalmente le vesti ingenue e, diciamocelo, improduttive (l’esperienza ultradecennale purtroppo ce lo insegna) di semplice sostegno o  ‘spina nel fianco’.

Ora più che mai diventa imperativo, da parte di tutti i settori della società civile, dai più strutturati ai più spontanei e ‘orizzontali’ ( girotondi,  popolo viola, grillini, L&G, articolo 21, le varie associazioni e comitati in difesa della costituzione,l’ANPI, sono solo le prime sigle a venirici in mente) di fare rete, di ‘stringersi a coorte’ e di diventare presenza vigile, diffusa e permanente nel Paese.Nessuna prospettiva è preclusa alla cittadinanza attiva: anche quella, se se ne presentasse la necessità e l’opportunità (eventuale nuova legge elettorale, con modifica a abolizione delle soglie di sbarramento, primarie istituite per legge) di esercitare, in prima persona e senza deleghe, il diritto-dovere (sancito dalla Costituzione) di proporsi al giudizio dei cittadini per un ruolo di rappresentanza nelle assemblee elettive, dal Parlamento sino al più periferico consiglio comunale o di quartiere.La chiamata è naturalmente  estesa a ogni cittadino che senta il dovere di ‘fare qualcosa’ per la salvezza delle istituzioni democratiche, nella consapevolezza che se si è in pochi, e per giunta divisi, non si va da nessuna parte.

Liberacittadinanza vuole intestarsi questo tentativo non facile ma appassionante, impervio ma cogente, di chiamare a raccolta tutte le espressioni del protagonismo civile (molte delle quali, peraltro, cooperano già da anni in maniera spontanea e diremmo ‘naturale’), perchè diano luogo a  un ‘presidio di resistenza civile’ che costituisca , in maniera sempre più corposa e montante, non più con l’alternanza del ‘fiume carsico’, ma con la prorompente impetuosità del fiume in piena, il pilastro insostituibile di ogni rivoluzione e di ogni resistenza:la mobilitazione, appassionata, vigile e informata (e..organizzata) dei cittadini.
Da questo momento la nostra associazione, oltre a farsi parte attiva in quest’opera di collegamento, mette a disposizione il proprio sito web(www.liberacittadinanza.it) , le proprie sede territoriali, i riferimenti dei propri rappresentanti per qualsiasi ‘contatto’ (adesioni, suggerimenti, proposte) che possa essere utile alla realizzazione del progetto. Ci riusciremo o resterà solo un sogno? Non lo sappiamo anche se siamo ottimisti ‘per costituzione’. Di una cosa siamo sicuri però: se un tentativo dev’essere fatto, questo è il momento.     

CON QUESTO APPELLO VOGLIAMO APRIRE UN DIBATTITO SULL'ARGOMENTO, INVITIAMO QUINDI TUTTI AD INSERIRE  DI SEGUITO IL PROPRIO COMMENTO. (In Allegato  le istruzioni per inserire commenti)

Oppure inviare una mail all'indirizzo 

Info@liberacittadinanza.it

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