Il 6 ottobre la Corte Costituzionale è chiamata a decidere sul Lodo Alfano

di Francesco Pinerolo - 04/10/2009
SIAMO ANCORA TUTTI UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE?

Il 6 ottobre la Corte Costituzionale sarà chiamata a pronunciarsi sulla costituzionalità della legge 128 del 2008, più nota come Lodo Alfano. E’ una legge che sospende tutti i procedimenti, per qualunque reato e da qualunque data istruiti, per le cinque più alte cariche istituzionali, tra cui, naturalmente, quella del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. In sostanza una legge ad personam che Berlusconi si è fatta fare per non farsi processare, e che appare palesemente in conflitto con l’articolo 3 della Costituzione che stabilisce l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge, senza aggiungere “tranne cinque”. Se Berlusconi tornasse imputato dovrebbe immediatamente dimettersi, poichè accusato di corruzione, con probabile condanna, nel processo a David Mills. All’estero chi è imputato si dimette sempre, e non si candidano mai gli indagati. Da noi invece il Presidente del Consiglio indagato ha addirittura un trattamento di privilegio, un Lodo, appunto, e quand’anche questo Lodo fosse cassato dalla Consulta della Corte Costituzionale è facile prevedere che deciderà di non si dimettersi, come non si dimise ai tempi del Lodo Schifani, governando 5 anni da imputato, saltando le udienze dei suoi processi. E con l’esplicito benestare del PD, che lo invitò sempre a restare.

Il Lodo Alfano è una legge indegna, immorale e incostituzionale, e c’è da augurarsi che alcune cene fatte a casa di componenti della Corte Costituzionale non siano determinanti nella decisione della Corte sul Lodo. Cosa ci facevano a cena insieme un corruttore improcessabile come Silvio Berlusconi, il suo tirapiedi il Ministro dell’Ingiustizia Angelino Alfano, un indagato per corruzione aggravata dal favoreggiamento a Cosa Nostra e presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato, Carlo Vizzini, il fedele sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, e due componenti della Corte Costituzionale chiamati a decidere, Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano? La Corte Costituzionale deve essere autonoma e non compromessa ed esposta al sospetto d’essere condizionata dalla partecipazione a un irrituale incontro con esponenti dei poteri esecutivo e legislativo. Già, perchè gli italiani non sono idioti, anche se il Presidente del Consiglio li sta facendo passare come tali, e capiscono bene che l’argomento più gettonato della cena sarà stato il Lodo della vergogna!

Comunque vadano le cose, come ha detto Antonio Di Pietro, alla IV festa nazionale dell'Italia dei Valori, "il Lodo Alfano è immorale e per questo è stato raccolto un milione di firme: se non ci penserà la Corte Costituzionale ci penseranno i cittadini ad abrogare con il referendum questa legge!".

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