IL LAVORO TRADITO !

di Associazione Reggiana per la Costituzione - 13/01/2012
Art. 1 - "L'Italia e' una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. . . . "
Il Ministro del Lavoro Prof. Elsa Fornero ha iniziato le consultazioni di Sindacati, Confindustria, ecc. per arrivare alla presentazione di una proposta di Riforma del Mercato del Lavoro.
Ritengo positivo che il Ministro abbia richiesto anche un incontro con Sergio Marchionne, Amministratore Delegato FIAT,  per avere una conoscenza diretta dei programmi di sviluppo del piu' importante gruppo industriale italiano.                      
Sergio Marchionne, nominato uomo dell'anno a Detroit per la Chrysler, in Italia invece si qualifica per la chiusura di Termini Imerese; per la chiusura di IRISBUS; per l'uscita da Confindustria e da Federmeccanica in aperto dissenso sul "contratto collettivo di lavoro" dei metalmeccanici; per una riapertura dello Stabilimento di Pomigliano, finora in effetti piu' sulla carta che reale, e che ha comportato investimenti per circa 800 milioni di euro, contro il piano sbandierato di investimenti per 20 miliardi di euro in Italia da parte di FIAT; mentre corrono voci di ulteriori dismissioni di "rami d'azienda" come "Iveco" a qualche Gruppo Tedesco, se ci sara' una convenienza innanzitutto finanziaria; per una lotta senza quartiere all'esistenza stessa del SINDACATO in fabbrica !

Insomma "la  Proprieta' ed il management" del "GRUPPO FIAT CHRYSLER" in Italia si distinguono da oltre due anni per condurre in prima persona un attacco duro, reale e continuo al "diritto ad un lavoro dignitoso" previsto dalla COSTITUZIONE a fondamento stesso della Repubblica, ricorrendo anche alle armi del ricatto economico e della minaccia di spostare gliinvestimenti sulla Russia o su qualche Paese asiatico. 

PURTROPPO IMPORTANTI SIGLE SINDACALI hanno firmato il cosiddetto "ACCORDO MIRAFIORI". L'ex-Ministro del Lavoro Sacconi, addirittura, ha inserito nell'ultima Manovra Finanziaria Berlusconi un "art. 8" che permette di cancellare i Contratti Nazionali di Lavoro e lo Statuto dei  Diritti dei Lavoratori. Un vero attacco al diritto al lavoro nel nostro Paese!
E' di oggi la notizia del tentativo di ampliare alle Imprese fino a 50 dipendenti l'area di mercato del lavoro non protetta dall'art. 18 dello Statuto dei lavoratori !

ANCHE LAMAGGIORANZA DEI QUADRI DIRIGENTI DEL PARTITO DEMOCRATICO (d'opposizione?) hannocalato le braghe !

Per prepararci ad una valutazione corretta e approfondita della proposta di RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA, che verra' avanzata a breve dal Governo Monti, ritengo non si potra' prescindere dai chiari principi in materia, per nostra fortuna scolpiti nella COSTITUZIONE ITALIANA:  artt.  1  -  2  -  3  -  4   e   39.
Rimando percio', come punto di partenza per l'analisi, al seguente comunicato emesso dalla "Associazione Reggiana per la Costituzione" gia' nel settembre 2011:
 
IL LAVORO TRADITO
di Associazione reggiana per la Costituzione   -   08  settembre 2011
Un vero attacco al diritto al lavoro nel nostro Paese, che rischia di essere soppiantato e di perdere la sua anima di diritto inviolabile, così come sancito dagli artt. 1 - 2  -  3  -  4  e  39  della nostra Carta Costituzionale:
art.  1  -  "L'Italia e' una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.   . . . " 
art. 2 - La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.   
art. 3 - “Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese". 
art. 4 - "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.   . . .”

Il lavoro è dunque il fondamento della Repubblica !
Oggi i modi per aggirare questo fondamentale diritto sono divenuti più subdoli e vengono usati gli argomenti più seducenti, come le necessità delle nuove produzioni, gli sviluppi dei mercati globali, le urgenze economiche, la modernità dei rapporti di lavoro, tutti però diretti a sottomettere l’uomo agli altri fattori produttivi. Viene spiegato anzi che il contratto di lavoro è meglio che sia del tutto privato, senza riflessi sociali, perché tra lavoratore e datore di lavoro le intese possono essere più agili, moderne, efficaci.
La nostra Costituzione non dice così!
Essa anzi, all’ art.39, afferma che i sindacati “ possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce”.
Unità dei lavoratori e controllo sociale del lavoro sono indispensabili !
La storia è dunque diversa: dividere i lavoratori, isolarli di fronte ai problemi del lavoro, far sostenere ad ognuno di essi singolarmente il peso di questo rapporto, togliendolo al controllo sociale, costituisce una manovra chiara per annullare man mano quei valori che la Costituzione invece vuole porre in primo piano.
Il GOVERNO NON PUO' E NON DEVE rendersi responsabile della violazione del dovere inderogabile di solidarietà, economica, politica e sociale che impegna, in base all’art. 2 della Costituzione, tutti gli organi dello Stato, enti e privati a non ostacolare la libertà e la dignità del lavoro, ma anzi a operare perché siano eliminati gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano in qualunque modo la libertà e l’uguaglianza dei cittadini e DEVE operare concretamente perché il diritto al lavoro sia effettivo e non solo enunciato !
Ancora una volta l’Associazione sottoscritta ritiene fondamentale la difesa di tali valori, e invita tutti coloro che ne sono sensibili ad operare – in ogni luogo e con ogni mezzo legittimo – a renderli conosciuti, apprezzati e applicati. Fa appello alle organizzazioni sindacali, ai lavoratori e ai cittadini perchè prendano nelle loro mani la difesa della carta costituzionale e, con essa, della democrazia.
Reggio Emilia  12/01/2012
Associazione Reggiana per la Costituzione – Via Roma 53 – Reggio Emilia             -           Associazionecostre@libero.it
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