ITALIA, LA BELLA ADDORMENTATA

di Claudio Gandolfi, Bologna - clgand@libero.it - 05/06/2010

Nel suo Filo Rosso sull'Unità di alcuni giorni fa Giuseppe Provenzano parla di “Italia immobile”, sempre uguale a se stessa. Condivido e sottoscrivo ma io parlerei anche e piuttosto di Italia addormentata, rassegnata, incapace di indignarsi, di ribellarsi, di dare un segnale evidente ed inequivocabile di volontà di reagire, di opporsi, di dire basta, di scendere di nuovo in strada a chiedere (rivendicare e pretendere) rispetto, legalità, giustizia, dignità ad un governo ed una maggioranza che stanno facendo a colpi di decreti “carta straccia” di 65 anni di storia democratica.

Sembriamo in preda ad una inspiegabile forma di oblio collettiva, nessuno sembra ricordarsi che nulla ci è dato per sempre e che la nostra Democrazia ce la dobbiamo “riconquistare” giorno per giorno, con l’impegno di ciascuno di noi per non farci calpestare.

Dobbiamo avere il coraggio, l’orgoglio e la dignità come persone e come collettività di reagire, lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo al futuro dei nostri giovani, lo dobbiamo soprattutto, per rispetto, a tutti quelli che in questi 65 anni di storia democratica hanno lottato e si sono sacrificati per “regalarci” una Repubblica fondata sul lavoro, con uno stato sociale, un diritto del lavoro, una scuola pubblica, che molti Paesi ancora ci invidiano per qualità e universalità e che noi, invece (distrattamente), stiamo lentamente (speriamo non inesorabilmente) perdendo.

Dobbiamo lottare nel Parlamento e nelle Piazze, dobbiamo fare atti di “disobbedienza civile” perché questo processo non sia una strada senza ritorno. Svegliati Italia, bella addormentata, senza aspettare il bacio del “cavaliere” (del principe azzurro) perché il lieto fine che è proprio delle favole, nella realtà diventa possibile solo con la volontà delle persone di emanciparsi e di non rassegnarsi.

Facciamolo subito perché tra pochi giorni inizieranno i mondiali di calcio, una pericolosa arma di “distrazione di massa” che farà dimenticare a molti i veri problemi dl Paese, televisioni e giornali (a parte poche eccezioni) non parleranno d’altro e questo renderà a molti “indolore” la cura Tremonti.

29 aprile 2013

Costruiamo l'alternativa al governo Berlusconi

Giorgio Cremaschi-www.micromega.net
13 marzo 2014

Quello che non c'è

Francesco Baicchi
30 aprile 2013

La coerenza

Francesco Baicchi