La pericolosa tentazione della maggioranza

di Marco Manneschi - Liberacittadinanza - 07/10/2009
E’ singolare ascoltare i rappresentanti della maggioranza di governo che un giorno sì e l’altro pure si occupano precipuamente dell’opposizione, come se questo fosse il principale dei mali del paese

Alla fine del ‘400, al culmine di una serie di invettive contro il Papato corrotto e simoniaco, e mentre il protettore di Firenze Carlo VIII si dava alla fuga innanzi alla lega antifrancese messa in piedi dal Papa, il frate domenicano Girolamo Savonarola fu catturato dai seguaci dei Medici, che stavano riprendendo il controllo della città, sommariamente processato e mandato a morte.

Machiavelli, nel marzo del 1498, scrivendo a Ricciardo Becchi, ambasciatore di Firenze presso il Papa Alessandro VI (il Borgia), così descrive l’atteggiamento del Savonarola nei pochi mesi che precedettero la sua fine sul rogo: “viene secondando e’ tempi e la sue bugie colorendo”.

Da allora il termine Savonarola serve ad indicare una persona che si scaglia con veemenza ma vanamente contro il degrado morale.

La connotazione spregiativa del Machiavelli si fonda su due distinti elementi: l’assecondamento delle pulsioni popolari e l’uso della menzogna come arte di governo sui destini degli uomini (“nihil sub sole novum”).

Venendo ai giorni nostri notiamo con crescente apprensione che ogni parola fortemente, aspramente critica pronunciata da Di Pietro serve a pretesto per innescare un grande processo pubblico nei confronti di chi svolge un ruolo che in democrazia è insostituibile: quello dell’opposizione.

E’ singolare ascoltare i rappresentanti della maggioranza di governo che un giorno sì e l’altro pure si occupano precipuamente dell’opposizione, come se questo fosse il principale dei mali del paese.

La maggioranza di Berlusconi sembra avere, come assoluta priorità, la definizione (la liquidazione?) del ruolo dell’opposizione: il “responsabile” Partito Democratico è invitato a liberarsi da ogni rapporto con l’altra formazione; l’opposizione deve essere “responsabile”, “misurata”, “adeguata” e via dicendo e maldicendo avverso quell’opposizione che, discostandosi dallo stereotipo assegnatoLe da chi comanda, osi alzare un po’ troppo la voce.

Bisognerebbe far rileggere a Berlusconi & soci quello che hanno detto, scritto, urlato quando “lorsignori” erano all’opposizione nei confronti del centro sinistra, da loro ritenuto responsabile delle peggiori nefandezze, senza che nessuno si fosse sognato di collocarli (idealmente) fuori dal contesto democratico.

Ma quando chi sta al potere se la prende con chi svolge una funzione di controllo e di critica svela ben più di una inattitudine al libero gioco democratico: denunzia l’evidente pulsione autoritaria che serpeggia fra le pieghe di un Paese stremato dalle difficoltà economiche.

Ecco dunque la tentazione della maggioranza: presentare l’opposizione come “destabilizzatrice”, responsabile del degrado (“i farabutti”) magari mandandone al rogo (per ora solo mediatico) la parte più combattiva, sol perché usa della sola arma di cui dispone, che è quella della critica.

Per converso tutto il percorso che ha segnato la presa di potere del centro destra, da una inimmaginabile (in qualsivoglia altro paese democratico) disponibilità di mezzi di informazione all’ottundimento delle coscienze, dallo scatenamento delle fobie razziste all’allarmismo sociale, dalle pericolose frequentazioni mafiose di alcuni suoi esponenti di primo piano alle pressioni indebite sulla magistratura viene abilmente collocato in una zona d’ombra.

Di questo percorso si può affermare che esso viene secondando e’ tempi e la sue bugie colorendo”.

Che poi chi ha votato centro destra sia una (fortissima) minoranza rispetto agli aventi diritto al voto e che Di Pietro stia tentando di recuperare chi non va a votare, bé questo è un altro discorso…

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