L’appello al voto utile del PD rischia di diventare un boomerang

di Massimo Ragnedda - 20/02/2013
Massimo Ragnedda: "Votiamo per Rivoluzione civile. Questi i perchè"

La campagna per il cosiddetto “voto utile” lanciata dal PD rischia di essere un boomerang per il partito guidato dal candidato premier Bersani.
Complice una folle legge elettorale, l’appello dei Bersani a votare il PD e non Rivoluzione Civile, con lo spauracchio che Berlusconi possa recuperare, è in realtà controproducente, proprio perchè regala senatori (quasi ovunque) a Berlusconi. Va aggiunto che il PDL di Formigoni, Fitto e Polverini, non ha nessuna chance di vincere visto che, come tutti gli ultimi sondaggi disponibili prima del blocco imposto dall’AGCOM hanno fatto emergere, lo davano a circa 10 punti di distanza dal PD. Il pericolo che il PDL recuperi è, dunque, assolutamente inesistente. Il rischio è, casomai, un quasi stallo al Senato e per questo il voto utile proposto da Bersani rischia di complicare le cose.
Lasciate che provi a spiegare il perché. Al Senato il primo partito/coalizione ha diritto al 55% dei senatori assegnati in una data regione a prescindere dalla percentuale dei voti ottenuti. I restanti seggi vengono ripartiti tra le forze che superano la soglia di sbarramento dell’8%. Insomma, in una regione in cui il PD vincerà sicuramente (pensate all’Emilia Romagna, alla Toscana, all’Umbria, alla Liguria, solo per citarne alcune) se Rivoluzione Civile superasse l’8% toglierebbe senatori a Berlusconi.
Quindi al contrario: se l’obiettivo è togliere senatori al PDL per avere una maggioranza più solida in Senato, una piccola parte del PD dovrebbe votare Rivoluzione Civile e non viceversa. Dati alla mano e con la legge elettorale sotto gli occhi: i seggi al Senato vengono assegnati su base regionale; per ottenere il risultato complessivo al Senato occorre sommare i risultati delle varie regioni, i seggi esteri e più le regioni con sistemi particolari (Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Molise). Il sistema di calcolo (regionale) è lo stesso utilizzato per la Camera dei Deputati, solo con diverse soglie di sbarramento: 20% per le coalizioni (3% per ottenere seggi all’interno di una coalizione), 8% per i partiti non coalizzati.
In tutte le regioni d’Italia il PD gode di un vantaggio incolmabile (tranne in Sicilia, Veneto, Lombardia e Campania, dove è in vantaggio ma non troppo) per cui si potrebbe configurare una situazione in cui votare PD non solo sarebbe inutile ma addirittura favorirebbe il PDL. Prendiamo ad esempio la Toscana: ci sono 18 senatori in palio. Chi vince (anche con il 25%) ottiene il 55% dei senatori a disposizione, ovvero 10 senatori. I restanti 8 vengono spartiti tra i partiti che superano l’8% o coalizioni che superano il 20%. Quindi che il PD (che in Toscana vincerà in maniera netta e indiscutibile, come in altre regioni) prenda il 25% o il 45%, in realtà non cambia niente: sempre 10 senatori avrà. Il punto è, casomai, che tutti i voti in più al PD sono perfettamente inutili perché non danno nessun senatore: dunque bisogna permettere ad altri partiti di sinistra (come Rivoluzione Civile) di superare l’8% così da permettergli di concorrere alla spartizione dei restanti 8 senatori, sottraendoli al PDL.
Provo a spiegarmi meglio: se solo Berlusconi e Monti (oltre al PD che vincerà di sicuro) superano lo sbarramento si spartiscono gli 8 senatori rimasti. Se fossero in 3 (PDL, Grillo e Monti) a superare lo sbarramento gli 8 senatori andrebbero divisi in 3, se fossero in 4 (ovvero anche Rivoluzione Civile) andrebbero suddivisi in 4 e così via. Dunque votare Rivoluzione Civile dove la vittoria del PD è già scritta aiuta il PD ad avere una maggioranza più netta al Senato (per la Camera non ci sono rischi: il PD con SEL avrà una maggioranza schiacciante). Lo so, è una insensata legge elettorale (d’altronde l’ha partorita Calderoli), ma è così. Ovviamente i dirigenti del PD sanno bene tutto questo e francamente non capisco (anche se un'idea me la sono fatta) perché si ostininino a fare una campagna contro la sinistra, piuttosto di puntare ai voti del centro, o magari fare un accordo di desistenza in alcune regioni per aiutarsi a vicenda.
Pensate, sempre in Toscana, a cosa successe nel 2008. Allora i voti della Sinistra Arcobaleno furono "saccheggiati" dal Pd con la scusa del voto utile, e così la coalizione di sinistra non raggiunse l’8%, e, dunque, non ha concorso a ripartirsi i restanti 8 senatori. Se allora avesse ottenuto 1 o 2 senatori solo in Toscana (ma altrettanti in Emilia Romagna, Umbria e Liguria), Berlusconi avrebbe avuto 8 o 10 senatori in meno e la sua maggioranza sarebbe stata molto, ma molto più debole. Il Pd nel 2008, lungi dall’aver sfondato al centro, ha soltanto attratto il voto utile della sinistra, regalando senatori a Berlusconi. Ed è questo il rischio che si prospetta oggi. Ad essere maliziosi si potrebbe sospettare che il PD voglia ottenere il pareggio al Senato, e contemporaneamente evitare che altre forze di sinistra entrino a Palazzo Madama per giustificare, agli occhi dei propri elettori, l’accordo con Monti che, come pare di capire, è già nell’ordine delle cose.
Sei un lavoratore, precario, pensionato al minimo, esodato e vessato da uno Stato che è espressione di poteri forti coi deboli e deboli coi forti?
Vuoi un voto davvero utile per te e non per i soliti noti?
Eccolo, al Senato ed alla Camera: Rivoluzione Civile.

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