La campagna per il cosiddetto “voto utile”
lanciata dal PD rischia di essere un boomerang per il partito guidato
dal candidato premier Bersani.
Complice una folle legge elettorale,
l’appello dei Bersani a votare il PD e non Rivoluzione Civile, con lo
spauracchio che Berlusconi possa recuperare, è in realtà
controproducente, proprio perchè regala senatori (quasi ovunque) a
Berlusconi. Va aggiunto che il PDL di Formigoni, Fitto e Polverini, non
ha nessuna chance di vincere visto che, come tutti gli ultimi sondaggi
disponibili prima del blocco imposto dall’AGCOM hanno fatto emergere, lo
davano a circa 10 punti di distanza dal PD. Il pericolo che il PDL
recuperi è, dunque, assolutamente inesistente. Il rischio è, casomai, un
quasi stallo al Senato e per questo il voto utile proposto da Bersani
rischia di complicare le cose.
Lasciate che provi a spiegare il
perché. Al Senato il primo partito/coalizione ha diritto al 55% dei
senatori assegnati in una data regione a prescindere dalla percentuale
dei voti ottenuti. I restanti seggi vengono ripartiti tra le forze che
superano la soglia di sbarramento dell’8%. Insomma, in una regione in
cui il PD vincerà sicuramente (pensate all’Emilia Romagna, alla Toscana,
all’Umbria, alla Liguria, solo per citarne alcune) se Rivoluzione
Civile superasse l’8% toglierebbe senatori a Berlusconi.
Quindi al
contrario: se l’obiettivo è togliere senatori al PDL per avere una
maggioranza più solida in Senato, una piccola parte del PD dovrebbe
votare Rivoluzione Civile e non viceversa. Dati alla mano e con la legge
elettorale sotto gli occhi: i seggi al Senato vengono assegnati su base
regionale; per ottenere il risultato complessivo al Senato occorre
sommare i risultati delle varie regioni, i seggi esteri e più le regioni
con sistemi particolari (Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Molise).
Il sistema di calcolo (regionale) è lo stesso utilizzato per la Camera
dei Deputati, solo con diverse soglie di sbarramento: 20% per le
coalizioni (3% per ottenere seggi all’interno di una coalizione), 8% per
i partiti non coalizzati.
In tutte le regioni d’Italia il PD gode
di un vantaggio incolmabile (tranne in Sicilia, Veneto, Lombardia e
Campania, dove è in vantaggio ma non troppo) per cui si potrebbe
configurare una situazione in cui votare PD non solo sarebbe inutile ma
addirittura favorirebbe il PDL. Prendiamo ad esempio la Toscana: ci sono
18 senatori in palio. Chi vince (anche con il 25%) ottiene il 55% dei
senatori a disposizione, ovvero 10 senatori. I restanti 8 vengono
spartiti tra i partiti che superano l’8% o coalizioni che superano il
20%. Quindi che il PD (che in Toscana vincerà in maniera netta e
indiscutibile, come in altre regioni) prenda il 25% o il 45%, in realtà
non cambia niente: sempre 10 senatori avrà. Il punto è, casomai, che
tutti i voti in più al PD sono perfettamente inutili perché non danno
nessun senatore: dunque bisogna permettere ad altri partiti di sinistra
(come Rivoluzione Civile) di superare l’8% così da permettergli di
concorrere alla spartizione dei restanti 8 senatori, sottraendoli al
PDL.
Provo a spiegarmi meglio: se solo Berlusconi e Monti (oltre al
PD che vincerà di sicuro) superano lo sbarramento si spartiscono gli 8
senatori rimasti. Se fossero in 3 (PDL, Grillo e Monti) a superare lo
sbarramento gli 8 senatori andrebbero divisi in 3, se fossero in 4
(ovvero anche Rivoluzione Civile) andrebbero suddivisi in 4 e così via.
Dunque votare Rivoluzione Civile dove la vittoria del PD è già scritta
aiuta il PD ad avere una maggioranza più netta al Senato (per la Camera
non ci sono rischi: il PD con SEL avrà una maggioranza schiacciante). Lo
so, è una insensata legge elettorale (d’altronde l’ha partorita
Calderoli), ma è così. Ovviamente i dirigenti del PD sanno bene tutto
questo e francamente non capisco (anche se un'idea me la sono fatta)
perché si ostininino a fare una campagna contro la sinistra, piuttosto
di puntare ai voti del centro, o magari fare un accordo di desistenza in
alcune regioni per aiutarsi a vicenda.
Pensate, sempre in Toscana, a
cosa successe nel 2008. Allora i voti della Sinistra Arcobaleno furono
"saccheggiati" dal Pd con la scusa del voto utile, e così la coalizione
di sinistra non raggiunse l’8%, e, dunque, non ha concorso a ripartirsi i
restanti 8 senatori. Se allora avesse ottenuto 1 o 2 senatori solo in
Toscana (ma altrettanti in Emilia Romagna, Umbria e Liguria), Berlusconi
avrebbe avuto 8 o 10 senatori in meno e la sua maggioranza sarebbe
stata molto, ma molto più debole. Il Pd nel 2008, lungi dall’aver
sfondato al centro, ha soltanto attratto il voto utile della sinistra,
regalando senatori a Berlusconi. Ed è questo il rischio che si prospetta
oggi. Ad essere maliziosi si potrebbe sospettare che il PD voglia
ottenere il pareggio al Senato, e contemporaneamente evitare che altre
forze di sinistra entrino a Palazzo Madama per giustificare, agli occhi
dei propri elettori, l’accordo con Monti che, come pare di capire, è già
nell’ordine delle cose.
Sei un lavoratore, precario, pensionato al
minimo, esodato e vessato da uno Stato che è espressione di poteri forti
coi deboli e deboli coi forti?
Vuoi un voto davvero utile per te e non per i soliti noti?
Eccolo, al Senato ed alla Camera: Rivoluzione Civile.
Massimo Ragnedda: "Votiamo per Rivoluzione civile. Questi i perchè"