L’influenza suina: pandemia o grosso affare?

di Barbara Fois - Liberacittadinanza - 05/05/2009
Mucche pazze, polli appestati e maialini influenzati: la fattoria di zio Tobia è diventata una corsia d’ospedale… o un laboratorio…?

Dopo l’allarme “ mucca pazza”, nell’ottobre del 2005 è stata la volta dell’influenza aviaria, la cosiddetta SARS: era scoppiata fra i polli in Cina, non si sapeva nemmeno se si poteva trasmettere dai polli all’uomo e poi da uomo a uomo, ma furono vaccinate migliaia di persone. Ma vaccinate con cosa e contro cosa, se non si sapeva bene nemmeno cosa fosse quella malattia!? Però furono venduti milioni di dosi di vaccino: spazzati via anche i fondi di magazzino. Lo scrivemmo allora e ne siamo più che convinti anche ora: quella è stata una storia poco chiara davvero. La riassumo perché costituisce un precedente interessante. Ci fu detto allora, quando migliaia di uccelli cominciarono a morire di una sorta di febbre, che sarebbe scoppiata una pandemia che avrebbe potuto uccidere dai 5 ai 150 milioni di esseri umani. E lo dissero prima ancora che fosse scoppiata, che il virus si fosse manifestato nell’uomo e si potesse valutarne l’ infettività e la gravità. Poi cominciarono a parlare dell’epidemia di Spagnola, la pandemia del 1918 che uccise più di 50 milioni di persone nel mondo,  precisando e sottolineando che quel virus  era un virus aviario. Quindi – quando tutti furono ben ben spaventati – quelli  al governo ci dissero che avevano comprato centinaia di milioni di euro di antivirali e di vaccini, per un virus che ancora non si era manifestato. Questo dissero. Ma non dissero che a febbraio di quello stesso anno il Collegio dei Patologi americani aveva spedito “per sbaglio” (?!) a ben 3747 laboratori sparsi in tutto il mondo (Italia compresa), il pericolosissimo virus dell’influenza asiatica (H2N2), ormai scomparso dalla circolazione dal 1968 e che fece a suo tempo circa 2 milioni di morti. Dell’arrivo delle provette di virus dell’Asiatica si  accorsero in un laboratorio del Canada solo ad aprile di quello stesso 2005 e perché ci furono dei ricercatori che si infettarono. Dopo di che l’OMS ( Organizzazione Mondiale per la Sanità) cercò di chiudere la stalla dopo che i buoi erano scappati e chiese pateticamente a tutti i laboratori che le avevano ricevute, di distruggere le mortali provette. Ma non sappiamo se tutti l’abbiano fatto. Fra l’altro tra i paesi che le hanno ricevute c’erano anche quelli che vennero definiti “paesi canaglia” da George Worst Bush.
E come se non bastasse, proprio in quel maledetto ottobre 2005 comparve  sulle riviste scientifiche internazionali  Nature e Science  l’annuncio che, dopo anni di sforzi, gli scienziati  erano riusciti a ricreare la sequenza DNA del virus della Spagnola, quel maledetto virus che in pochi mesi (dall’ottobre 1918 al febbraio 1919) uccise più esseri umani di tutte le guerre del 1900. Ed erano riusciti in questa impresa arrivando perfino a disotterrare i corpi dei morti di spagnola del 1918, riassemblando ogni minimo, impercettibile frammento, ogni filamento del DNA e ricreando un microscopico, micidiale Frankenstein. A questo punto è più che legittimo chiedersi: perché resuscitare tutti questi virus killer, scomparsi dalla faccia della terra? Perché mandarli in giro per sbaglio? Perché parlare di pandemie e di morti, di vaccini e di medicine per qualcosa che ancora non c’era? Che oscura storia c’era sotto? Forse si potrebbe pensare che, dopo i vaccini spediti per sbaglio e il riassemblaggio del virus della Spagnola, e chissà quali esperimenti di guerra batteriologica, qualcuno temesse che qualcosa poteva essere sfuggita al controllo e dare vita a una pandemia tragica come quella del 1918-19, così era il caso di mettere le mani avanti e usare la peste dei polli come paravento. Ma forse c’era anche un altro motivo per  far rullare i tamburi: il fatto che la Cina stava diventando un paese economicamente molto competitivo e dopo la SARS vide infatti cadere in picchiata alcuni settori di esportazione. E a questo proposito è bene ricordare ciò che ha scritto Robert Wallace "... la CP Group gestisce allevamenti in joint-venture in tutta la Cina, producendo 600 milioni dei 2,2 miliardi di polli venduti in Cina ogni anno. Quando un’epidemia di influenza aviaria ebbe luogo in un allevamento gestito da CP Group nella provincia di Heilongjiang, il Giappone vietò l’accesso al pollame cinese. Gli stabilimenti CP in Tailandia furono in grado di approfittare della situazione e incrementare le esportazioni in Giappone. In altre parole, la CP Group fu in grado di trarre profitto da un’epidemia che essa stessa aveva creato. Non subì contraccolpi negativi per i suoi stessi errori…”
La CP Group non fu l’unica a guadagnare: le case farmaceutiche incassarono cifre astronomiche vendendo inutili vaccini.

E adesso, con una crisi economica mondiale in atto ( questa sì pandemica!) arriva il virus suino. Non è la prima volta che se ne parla: i virus della famiglia Orthomyxoviridae ( cioè appunto quelli dell’influenza dei suini), vennero individuati nei maiali per la prima volta da Richard Schope nel 1931. Questa scoperta venne seguita dall'isolamento del virus nell'uomo da un gruppo di ricercatori guidato da Patrick Laidlaw al Medical Research Council in Inghilterra nel 1933. Ma la prima volta che fu registrato un contagio umano fu a Fort Dix, New Jersey, nel 1976. “Tredici soldati morirono, portando il governo USA a forzare l’inoculazione di un discutibile vaccino sulla popolazione, supportato da una scappatoia legale su indirizzo e per conto dei farma-terroristi. In seguito, la gente ha iniziato a morire non a causa dell’influenza, ma del “vaccino”... Tutti i maggiori canali mediatici hanno riferito il fatto che alcuni bioterroristi angloamericani hanno manipolato il virus dell’influenza aviaria presso laboratori universitari e dell’Esercito. Questo nuovo ceppo influenzale, di un tipo che “nessuno ha mai visto”, contiene influenza aviaria. Ora, come può mai succedere “ciò”?”
 http://pino-cabras.blogspot.com/2009/04 ... zione.html
Insomma si tratterebbe questa volta di un cocktail di tutti i virus influenzali più violenti che aggrediscono –ognuno nel suo ambito – pollame,  suini e umani. E questo di certo non l’ha fatto la natura. Ma non è un caso che stavolta ci siano i maiali di mezzo: infatti una cosa che imparammo al tempo della SARS fu che i virus delle influenze dei polli per aggredire l’uomo debbono combinarsi con quelli umani e che questo incontro può avvenire soprattutto nei maiali. Infatti il maiale è una sorta di laboratorio vivente e possiede inoltre delle affinità fisiche con l’uomo. In questo grafico si capiscono meglio tutti i passaggi:

Dai volatili all'uomo

Ci è stato detto che questa “swine flu”, questa influenza porcina è scoppiata in Messico, anche se non è chiaro precisamente dove, ma le fonti messicane sostengono che invece questo virus è stato importato dai vicini USA, cioè che i primi casi  si sono manifestati in terra americana e poi trasferiti oltre confine.
 "Pueblos Sin Fronteras" un collettivo giornalistico della California di lingua spagnola, " pone alcune inquietanti domande sull'epidemia che si è propagata in questi giorni. Qual'e' l'origine del nuovo virus che sta uccidendo la gente in Messico ? Nel rapporto viene citato una ricerca di Lori Price apparsa su Globalresearch.ca,  in cui mette in relazione l'influenza da suini con ricerche effettuate nei laboratori militari una quindicina di anni fa. Dapprincipio furono le "mucche pazze", poi i polli, ora è il turno dei maiali. In comune hanno il sistema intensivo - simile ai campi di concentramento - in cui vengono allevati gli animali dall’industria alimentare. Lori Price segnala che  l'unico ad essere felice per questa situazione di allarme generale è l'ex ministro della difesa degli Stati Uniti Rumsfeld. Costui è proprietario di Gilead Sciences, che produce il "tamiflu".
Dal canto suo Ralph Schoenman, nel programma radiofonico  "Taking Aim" afferma che i laboratori militari hanno perfezionato armi biologiche come il virus porcino, asiatico, aviario che sono capaci di superare le difese immunologiche. E sostiene anche che nella scuola di chimica dell'esercito di Fort McClellan in Alabama continuano a formarsi esperti in guerra epidemiologica.
 
Questo virus suino “messicano” tuttavia sembra debole, poco aggressivo e la guarigione sembra veloce. Eppure anche stavolta si parla in modo allarmante di pandemia. I dati variano a seconda della fonte, ma parrebbe che in Messico (epicentro del contagio) i casi siano arrivati a 2498 e i morti a 159. Tuttavia la stampa di lingua spagnola, ci informa che a proposito di numeri c’è stata una vergognosa disinformazione  ( mi prendo la responsabilità della traduzione dallo spagnolo) “…Il martedì, Córdova ( una sorta di ministro messicano della Salute ndr.) ha annunciato che 159 persone sono morte in Messico, che 2498 hanno contratto la malattia e 1311 di queste sono ancora ricoverate. Il mercoledì ha rettificato e ha confermato solo 8 dei 159 decessi.  Lo stesso giorno, dopo avere precisato che preferiva omettere i dati che aveva ridimensionato in precedenza – per "non causare confusione ”(!) – ha notificato la sospensione delle attività nell'amministrazione pubblica tra il 1 il 5 di maggio, una misura di modesta portata dunque, visto che si tratta di giorni di vacanza…”. A quanto pare contraddirsi e mentire è un vezzo assai diffuso nella classe politica a livello internazionale! E poi l’articolo continua chiedendosi “ Da dove proviene la malattia? Nessuno lo sa con assoluta certezza e raramente si danno nomi e cognomi delle persone decedute o interviste coi suoi parenti. Una prima versione, persistentemente smentita, ubica il focolaio di infezione a La Gloria, municipio di Perote, Veracruz, che si trova nell'epicentro di una misteriosa epidemia da mesi. Nuvole di mosche si alzano da una laguna fetida, dove le impresa Granjas Carroll - proprietà di Smithfield Farms, gigante transnazionale del settore dei maiali con un lungo curriculum nero - scarica tonnellate di rifiuti fecali. Tra dicembre 2008 e marzo di quest’ anno, più di 500 persone sono state curate per malattie respiratorie che si trasformano in infezioni polmonari.  Secondo un reportage del periodico Milennio (13 aprile), tutti quelli che hanno osato denunciare l'inquinamento di Granjas Carroll, sono stati oggetto di spionaggio e di persecuzione da parte dell'impresa....”

 Comunque siano andate le cose, il contagio si è diffuso in molti paesi, ma – a parte gli USA, che confinano col Messico e registrano 91 casi, di cui uno solo mortale – gli altri paesi registrano pochi casi. In Italia i casi sospetti al momento sarebbero 2 ed entrambi i malati sono già guariti. Allora: cerchiamo di capire bene di cosa si sta parlando. Cominciamo da un dato di base: ogni anno, per la semplice influenza, quella normale, che ci pigliamo tutti, in Italia muoiono circa 8500 persone e “nonostante i progressi della medicina e lo stesso vaccino antinfluenzale, ogni anno nel mondo si infettano del virus dai 300 milioni fino ad un miliardo di persone e nella sola Europa decedono dalle 50 alle 220 mila persone all’anno, un numero superiore alle vittime della strada, che sono 40 mila circa e non sono certo poche!” Ogni anno, nel mondo, per la “banale” influenza muoiono circa 500mila persone. Per non parlare della malaria, che ogni anno uccide circa 2 milioni di persone e se consideriamo che l’Asiatica, seconda pandemia tragica dopo la Spagnola, arrivò a meno di 2 milioni di morti, la cosa fa riflettere. E tuttavia non mi pare che ci sia tutta questa mobilitazione e questo allarme (ora che ci penso: non sarà perché è soprattutto un problema che riguarda l’Africa?...). Per non parlare dell’AIDS che ha già ucciso 25 milioni di persone.
Ma i dati di questa influenza non sembrano così preoccupanti. Allora perché tutto questo can can? Quanto al vaccino: dicono che per produrlo ci vorranno dai 4 ai 6 mesi, però nel frattempo si potrà usare un antivirale e tutti i TG non fanno che parlare di un farmaco della Roche, il Tamiflu, anche se ce n’è pure un altro che si chiama Relenza ed è invece della Glaxo. Sarà un caso, ma da quando è scoppiata la pandemia le azioni in borsa di queste case farmaceutiche sono schizzate in alto. E siamo ancora al principio. Eppure a sentire gli esperti, questi antivirali non sarebbero proprio la Panacea per tutti i mali. Infatti i virus sono soggetti a continue mutazioni che rendono i farmaci inutili, poi l’antivirale va preso prima che la malattia si manifesti, se no è inattivo. Inoltre c’è un problema: che questo tipo di virus si sono già dimostrati resistenti all’azione di farmaci antivirali.
Tuttavia la Roche, la casa farmaceutica che produce il Tamiflu, ha dichiarato di essere pronta a distribuirne 3 milioni di dosi in Italia. Questa pandemia arriva proprio al momento giusto per le case farmaceutiche e cioè proprio quando certi brevetti di farmaci sono in scadenza (75 solo quest’anno) e adesso che si è aperto il mercato dei farmaci equivalenti - cioè quelli da banco che costano la metà di quelli “griffati” e sono egualmente efficaci, essendo la composizione assolutamente identica – una bella fetta di profitti va in fumo. Una bella boccata d’ossigeno dunque, per le case farmaceutiche che si vedono ridotte le provvigioni, una pandemia che guarda caso si può curare solo con uno o due farmaci di cui non ci sono gli equivalenti a basso costo.
E che le case farmaceutiche ci tengano molto ai loro incassi lo dimostra l’ignobile causa intentata dalla Novartis, multinazionale farmaceutica svizzera, contro il governo indiano, accusandolo di sottrarle profitto. In che modo? Vendendo un farmaco per la cura del cancro a un decimo del costo dell’analogo farmaco di produzione svizzera. Poco importa se nei paesi in via di sviluppo nessun malato di cancro può permettersi il farmaco della Novartis e non importa nemmeno che l’India venda sottocosto questi farmaci ai paesi più poveri, che così possono curare i loro malati.
Tante domande a questo punto affollano la nostra testa: ma le epidemie di influenza “normale” non si diffondono in tutto il globo lo stesso, come quelle pericolose? E non fanno centinaia di migliaia di morti? E allora in cosa sarebbero diverse ? Questa epidemia di influenza suina è davvero preoccupante o no? E come è nata? E se in tutti gli allevamenti di maiali – perfino in quelli messicani –  non si sono  trovati maiali ammalati, come caspita si può dire che sia partita dai maiali? Non sarà che la paura della pandemia servirà a mettere in ombra quella molto più concreta per l’economia? Insomma: cosa c’è dietro questo allarme? E non vi sembra che sia molto pericoloso gridare troppo spesso “al virus, al virus”? Perché se poi dovesse accadere davvero un pericolo del genere, il grido di allarme potrebbe non essere più creduto, con tutti i rischi che ne verrebbero. Insomma, c’è da essere preoccupati comunque.

A questo punto non vi viene in mente “1984” di George Orwell?
“L’atmosfera sociale è quella di una città assediata… E allo stesso tempo la consapevolezza di essere in guerra, e perciò in pericolo, fa sì che il trasferimento di tutto il potere a una piccola casta sembri la naturale, inevitabile condizione di sopravvivenza.
Non importa che la guerra stia davvero avvenendo, e, poiché nessuna vittoria decisiva è possibile, non importa che la guerra stia andando male. Tutto quel che serve è che uno stato di guerra esista”.
Sì è così: non importa che la pandemia ci sia davvero, che sia pericolosa o meno, l’importante è che la gente ci creda. Questo renderà tutto più facile per chi detiene il potere.

Barbara Fois

Approfondimenti:

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/

http://www.informazione.it/c/921241ff-4d68-4975-be7f-93280fbab0c7/Un-vaccino-tutto-nuovo-per-l-influenza-in-arrivo

http://www.unita.it/news/84238/che_sintomi_ha_quali_le_precauzioni_domande_e_risposte_dal_ministero_della_salute

http://pino-cabras.blogspot.com/2009/04 ... zione.html

http://selvasorg.blogspot.com/2009/04/epidemia-rumsfeld-ha-i-vaccini.html

https://www.who.int/csr/don/2009_04_24/es/index.html

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/Genbank/

https://www.who.int/csr/don/2009_04_24/es/index.html

http://www.agenziafarmaco.it/section8983.html

http://www.ministerosalute.it/

http://www.telesurtv.net/noticias/entrev-reportajes/index.php?ckl=248

http://www.tantasalute.it/articolo/in-fluenza-malattia-da-quasi-novemila-morti-all-anno-in-italia/3206/

http://www.misericordiapontedimezzo.org/index.php?option=com_content&task=view&id=68&Itemid=157

 

Questo articolo parla di:

archiviato sotto: