Con
l’articolo
di ieri
sull’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC), il quotidiano dei vescovi Avvenire attacca direttamente l’UAAR in
merito alla lettera spedita nei giorni scorsi alle
scuole, con
l’accusa di creare “confusione”.
Attraverso il suo esperto Nicola Incampo, la CEI ammonisce le scuole a
non seguire il suggerimento UAAR di consegnare in
fase di iscrizione all’anno scolastico
2012/2013 il
modello F, modello che informa e dà
garanzie a genitori e studenti sulle alternative
all’IRC, sostenendo
che devono limitarsi a consegnare il
modello E, relativo alla sola scelta di
frequentare o meno l’insegnamento religioso conforme
alla dottrina della Chiesa cattolica. Non
solo, la CEI arriva a
sostenere che l’attività didattica alternativa
all’IRC (cd. ora alternativa) non può nemmeno essere inserita
nel Piano dell’Offerta Formativa (POF) delle scuole, come già i più attenti istituti
scolastici fanno e come l’UAAR invitava a fare nella
lettera presa di mira da Avvenire.
Curiosamente l’esperto CEI richiama il passo
della legge 121/1985 che, relativamente alla scelta
di frequentare o meno l’IRC, stabilisce che non «possa
dar luogo ad alcuna forma di discriminazione».
Premesso che forse è
sfuggita all’esperto CEI la legge 281/1986, che
stabilisce che entrambi i moduli “devono essere
allegati alla domanda di iscrizione”, l’UAAR sostiene una posizione
di chiara tutela del diritto all’istruzione e a alla
libertà religiosa di alunni e famiglie: se
non deve esserci discriminazione sulle conseguenze
della scelta se frequentare o meno l’IRC, non è pensabile silenziare
l’informazione e la garanzia delle alternative
all’IRC e non è pensabile bandire le attività
didattiche alternative alla religione cattolica dai
POF.
Per la CEI queste
informazioni e garanzie, se fornite dai dirigenti
scolastici, genererebbero “confusione”. Un modo bizzarro di definire la
possibilità di non essere costretti a frequentare
l’IRC, frequenza basata proprio sul condizionamento
e sulla mancanza di tutela e informazione da parte
delle istituzioni.
L’UAAR ribadisce
l’invito rivolto ai dirigenti scolastici italiani:
informate e date garanzia a genitori e studenti
sulle alternative alla religione cattolica, fornite il modello F in fase
di iscrizione all’anno scolastico 2012/2013 e
distribuitelo anche a chi già frequenta il vostro
istituto perché possa liberamente scegliere per
l’ora alternativa, inserite dettagliate informazioni sull’ora
alternativa nei POF e fate in modo che fin dal primo giorno
dell’anno scolastico 2012/2013 gli studenti dell’ora
alternativa e dello studio assistito abbiamo un
docente dedicato.
Con l’articolo di ieri sull’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC), il quotidiano dei vescovi Avvenire attacca direttamente l’UAAR in merito alla lettera spedita nei giorni scorsi alle scuole, con l’accusa di creare “confusione”.