Lettera alle scuole sull’ora alternativa, “Avvenire” attacca l’Uaar

di Roberto Grendene dal sito UAAR - 31/01/2012
Con l’articolo di ieri sull’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC), il quotidiano dei vescovi Avvenire attacca direttamente l’UAAR in merito alla lettera spedita nei giorni scorsi alle scuole, con l’accusa di creare “confusione”.

Con l’articolo di ieri sull’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC), il quotidiano dei vescovi Avvenire attacca direttamente l’UAAR in merito alla lettera spedita nei giorni scorsi alle scuole, con l’accusa di creare “confusione”.
Attraverso il suo esperto Nicola Incampo, la CEI ammonisce le scuole a non seguire il suggerimento UAAR di consegnare in fase di iscrizione all’anno scolastico 2012/2013 il modello F, modello che informa e dà garanzie a genitori e studenti sulle alternative all’IRC, sostenendo che devono limitarsi a consegnare il modello E, relativo alla sola scelta  di frequentare o meno l’insegnamento religioso conforme alla dottrina della Chiesa cattolica. Non solo, la CEI arriva a sostenere che l’attività didattica alternativa all’IRC (cd. ora alternativa) non può nemmeno essere inserita nel Piano dell’Offerta Formativa (POF) delle scuole, come già i più attenti istituti scolastici fanno e come l’UAAR invitava a fare nella lettera presa di mira da Avvenire.
Curiosamente l’esperto CEI richiama il passo della legge 121/1985 che,  relativamente alla scelta di frequentare o meno l’IRC, stabilisce che non «possa dar luogo ad alcuna forma di discriminazione».
Premesso che forse è sfuggita all’esperto CEI la legge 281/1986, che stabilisce che entrambi i moduli “devono essere allegati alla domanda di iscrizione”, l’UAAR sostiene una posizione di chiara tutela del diritto all’istruzione e a alla libertà religiosa di alunni e famiglie: se non deve esserci discriminazione sulle conseguenze della scelta se frequentare o meno l’IRC, non è pensabile silenziare l’informazione e la garanzia delle alternative all’IRC e non è pensabile bandire le attività didattiche alternative alla religione cattolica dai POF.
Per la CEI queste informazioni e garanzie, se fornite dai dirigenti scolastici, genererebbero “confusione”. Un modo bizzarro di definire la possibilità di non essere costretti a frequentare l’IRC, frequenza basata proprio sul condizionamento e sulla mancanza di tutela e informazione da parte delle istituzioni.
L’UAAR ribadisce l’invito rivolto ai dirigenti scolastici italiani: informate e date garanzia a genitori e studenti sulle alternative alla religione cattolica, fornite il modello F in fase di iscrizione all’anno scolastico 2012/2013 e distribuitelo anche a chi già frequenta il vostro istituto perché possa liberamente scegliere per l’ora alternativa, inserite dettagliate informazioni sull’ora alternativa nei POF e fate in modo che fin dal primo giorno dell’anno scolastico 2012/2013 gli studenti dell’ora alternativa e dello studio assistito abbiamo un docente dedicato.

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