Ogni installazione nucleare è unica, perché non puoi farne una simulazione al computer

di TIME (pag 37) - Traduzione e commento di Marcello Acquarone - Liberacittadinanza - 05/09/2009
Time contiene un lungo articolo sulla situazione della società AREVA da cui il governo Berlusconi ha comprato tre reattori nucleari. Quello che segue è un brano (pag.38-39) che mi sembra illuminante su alcuni aspetti fondamentali della scelta nucleare.

Areva ha tratto vantaggi del ritorno del nucleare tanto quanto qualunque altra compagnia. Ma i suoi profitti 2008 – 824 milioni su un fatturato di 18.4 miliardi di dollari – erano calati del 17% dal 2007, soprattutto a causa di una grossa perdita di 2.4 miliardi legata a problemi costruttivi del suo reattore finlandese. Il progetto finlandese avrebbe dovuto essere la vetrina del progetto di terza generatore a prova di terremoto e di missile, noto come Reattore Europeo Pressurizzato (EPR).

 

Areva aveva sconfitto Westinghouse e General Electric- Hitachi nel 2003, ottenendo il contratto con la principale impresa finlandese TVO per costruire l’ impianto. GE-Hitachi, Mitsubishi che Westinghouse vendono anch’essi i loro reattori di terza generazione, che sono più efficienti e sicuri dei loro predecessori. Ma l’ EPR di Areva vanta innovazioni che hanno portato la americana Union of Concerned Scientists a definire il suo progetto l’ unico “con il potenziale di essere significativamente più sicuro dei reattori di oggi nei confronti di un attacco.”

 

Il portavoce di Areva Jacques- Emmanuel Saulnier ha detto che questa vittoria è stata cruciale per qualificare l’ impresa come leader nella tecnologia nucleare avanzata. Saulnier dice: “Una installazione nucleare è unica, perché non puoi farne una simulazione al computer, o montare e far funzionare un prototipo in un capannone . Vedi come funziona solo dopo che l’ hai costruito ed hai verificato che è ciò che avevi detto che sarebbe stato. Questo è il motivo per cui costruire il contratto finlandese e connettere in rete il primo reattore di terza generazione al mondo è così importante.”

 

Tuttavia, dopo sei anni, il progetto è già indietro di tre anni sulla tabella di marcia, è di due miliardi di dollari fuori dal bilancio iniziale di di 2.4 miliardi, ed è al centro di arbitrati internazionale ed altri bracci di ferro legali perché TVO, Areva ed altre imprese coinvolte richiedono compensazioni per i costi crescenti. Gli analisti dicono che molti dei problemi nascono dalla irrealisticamente bassa offerta di Areva :” Anche se arrivare a completare il primo reattore al mondo di terza generazione darebbe ad Areva un grosso vantaggio sui rivali, il progetto finlandese le è costato molto in termini di credibilità, e molta gente dice, considerandolo:”Purché tu riesca mai a finirlo…” Westinghouse completerà il suo reattore di terza generazione in Cina più tardi, ma sarà in grado di affermare che lo avrà fatto secondo i tempi programmati ed entro il preventivo di spesa”.

 

Vorrei fare alcuni commenti: l’ affermazione più interessante, perché viene da una fonte non sospetta di prevenzione contro il nucleare, è quella in neretto. Si commenta da sola, confermando in pieno le preoccupazioni a proposito della affidabilità delle previsioni ottimistiche sia sulla sicurezza di funzionamento che sulle convenienza economica del nucleare.

La seconda affermazione che mi ha colpito è che si dà per scontato che un reattore crea un bersaglio interessante per i terroristi, dato che deve essere progettato tenendone conto.

La terza è la inaffidabilità delle stime finanziarie: alla faccia di chi dice che siamo noi quelli che non tengono conto dei costi delle scelte energetiche. Qui si parla di una sforamento del 40% rispetto al preventivo Bisogna anche notare che se costruire prende più tempo del previsto, i costi per gli interessi sul capitale impegnato crescono, e quindi, dato che la vita utile di un reattore è indipendentemente dai tempi di costruzione, ciò implica che l’energia prodotta sarà venduta ad un costo maggiore, perché l’ impresa costruttrice deve ricuperare una spesa maggiore in un tempo fisso ( circa 25-30 anni) .

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