È vero che le cose vanno fatte a legislatura in corso e che le campagne
elettorali servono a racimolare voti e a strillare annunci, promesse
irrealizzabili, quisquilie varie. Tutto vero. Eppure c'è qualcosa di non
detto riguardo lo scontro di ieri sera tra Michele Santoro e Silvio
Berlusconi, nemici-amici di sempre.
Mettiamola così. Se persino Jean-Claude Juncker, uno che di certo non può essere definito “comunista”, cita Marx e propone il salario minimo nell'eurozona,
vuol dire che davvero – al di là della retorica d'ordinanza – servono
le idee e non gli ideologismi. Idee buone o cattive, sarà il tempo a
stabilirlo. Il punto è che Berlusconi per anni ha venduto un prodotto
fasullo e altrettanto ha proposto nella puntata di Servizio Pubblico,
confezionata su misura per lui. Anche chi non lo ama affatto non ha
potuto non constatare quanto il Cav sia rimasto il solito animale da
palcoscenico, alla faccia di quanti – come me – lo avevano dato per
bollito.
Se lo metti alle strette, lui sa difendersi bene. La curiosità per la trasmissione di Santoro e Travaglio era paragonabile alle battaglie conclusive nelle grandi saghe epiche. Quelle in cui i rivali si sono sfidati a distanza per troppo tempo e finalmente, dopo secoli, hanno l'occasione di assestare un unico colpo decisivo. Santoro e Travaglio non hanno colto l'attimo, l'arcinemico sì. E mentre lo osservavo in tv, mi capacitavo una volta di più del perché Berlusconi non sia mai stato adatto a governare il Paese. Sa vendere idee condivisibili, talvolta sotto forma di ideologie, ma è incapace di mettere in pratica. E oggi abbiamo bisogno di chi le idee, buone o cattive sarà il tempo a stabilirlo, riesca a trasformarle in realtà.
Se lo metti alle strette, lui sa difendersi bene. La curiosità per la trasmissione di Santoro e Travaglio era paragonabile alle battaglie conclusive nelle grandi saghe epiche. Quelle in cui i rivali si sono sfidati a distanza per troppo tempo e finalmente, dopo secoli, hanno l'occasione di assestare un unico colpo decisivo. Santoro e Travaglio non hanno colto l'attimo, l'arcinemico sì. E mentre lo osservavo in tv, mi capacitavo una volta di più del perché Berlusconi non sia mai stato adatto a governare il Paese. Sa vendere idee condivisibili, talvolta sotto forma di ideologie, ma è incapace di mettere in pratica. E oggi abbiamo bisogno di chi le idee, buone o cattive sarà il tempo a stabilirlo, riesca a trasformarle in realtà.