Ri-Monti ?

di Francesco Baicchi - 04/10/2012
Non credo siano stati in molti, giorni fa, a stupirsi della disponibilità del professor Monti a guidare, dopo le elezioni, un nuovo governo 'tecnico'.

Anche perché, visto lo stato del quadro politico italiano, la sua dichiarazione, poi tempestivamente 'annacquata', è sicuramente servita almeno a tranquillizzare gli onnipotenti 'mercati' che tanto condizionano il nostro futuro immediato.

Nemmeno il risalto mediatico e le reazioni delle segreterie dei partiti erano imprevedibili, ma meritano almeno una fuggevole riflessione a freddo e 'fuori dal coro'.

L'accanimento con cui si affronta il tema delle candidature alla futura Presidenza del Consiglio sembra aver fatto perdere totalmente di vista il dettato costituzionale e il principio della separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.

In effetti, secondo i principi della democrazia parlamentare, il Governo ha il compito di realizzare le politiche decise dal Parlamento, anche su proposta dello stesso Esecutivo.

Il nostro strano Paese invece sembra aver tacitamente accettato che il Parlamento serva solo a convalidare, magari con qualche piccolo emendamento, le decisioni assunte autonomamente dal Governo. Magari con la giustificazione (non sempre realistica) che 'ce lo chiede l'Europa'.

Così abbiamo un Governo (migliore comunque del precedente, non dimentichiamolo mai) sostenuto da una coalizione di forze politiche che ogni giorno ci fanno sapere di non condividerne totalmente le decisioni, ma poi votano compatte provvedimenti che dichiarano iniqui: o perché penalizzano troppo le famiglie, o perché fanno pagare troppe tasse.

Di conseguenza il ruolo del Parlamento, e quindi dei parlamentari, rischia di divenire incomprensibile e di perdere ulteriormente quella credibilità e quel prestigio che sono indispensabili al buon funzionamento di una democrazia.

Il vero rischio della 'antipolitica' è proprio non riuscire a giustificare il ruolo (e il costo) delle varie Istituzioni, che sono invece state pensate (e hanno funzionato) come un sistema di equilibri, controlli e garanzie contro il ritorno a un regime dittatoriale o oligarchico.

E questa involuzione viene alimentata non solo dal comportamento indegno di molti che ricoprono cariche pubbliche, ma anche da non indispensabili conflitti fra i 'poteri' dello Stato (quello fra Presidenza della Repubblica e Procura di Palermo, per esempio), che rischiano di coinvolgere anche la stessa Corte Costituzionale, chiamata a una impossibile mediazione.

Diviene così sempre più difficile impedire che di fronte alle macerie di questo disastro l'opinione pubblica cada nella trappola del mito della concentrazione di tutto il potere in poche mani.

Se cade la fiducia nelle funzioni di garanzia costituzionale super partes del Presidente della Repubblica e della suprema Corte, se si accetta un Parlamento supino e incapace di iniziativa politica, inquinato dal parassitismo e dalla corruzione, il miraggio della 'democrazia diretta' può sconfinare da strumento di intervento correttivo eccezionale (come è stato pensato il referendum abrogativo ex-articolo 75 Cost.) a procedura decisionale ordinaria, e assumere le forme della elezione diretta di un 'capo supremo' alla Berlusconi, che magari ottiene una continua legittimazione popolare con l'inganno della consultazione permanente via web che tenta Grillo.

Siamo da tempo su questa strada, ad esempio con l'accettazione della indicazione del nome del candidato premier sulla scheda elettorale (in contrasto con l'art. 92 Cost.), del cosiddetto 'premio di maggioranza' (in contrasto con l'art. 48 e altri), chissà se riusciremo in tempo a capire verso quale precipizio ci sta portando?

Segnali positivi in questo senso sarebbero dare meno importanza alla scelta dei 'leader', pretendere una legge elettorale che ci restituisca il potere di scegliere liberamente da chi farci rappresentare, e soprattutto collaborare alla nascita di nuovi soggetti politici nei quali scegliere responsabilmente persone oneste e competenti e non chi ci promette 'favori.

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