SCIOPERO GENERALE DI 8 ORE IL 6 SETTEMBRE CONTRO LA MAXI STANGATA

di Franco Pinerolo - 26/08/2011
La più crudele stangata degli ultimi 50 anni provocata dall'incapacità politica ed economica del governo Berlusconi
SCIOPERO GENERALE DI 8 ORE PER OGNI TURNO IL 6 SETTEMBRE

CON MANIFESTAZIONI TERRITORIALI CONTRO LA MAXI STANGATA.

VIA IL GOVERNO BERLUSCONI, AFFAMATORE E ANTIPOPOLARE

 Berlusconi da quando è presidente del Consiglio ha portato il nostro Paese al disastro facendo aumentare di 500 miliardi di euro il debito pubblico,  sbagliando i conti e le politiche economiche, non contrastando la speculazione finanziaria, continuando a produrre misure inique, recessive e inefficaci.  

Questa è la tredicesima manovra economica che viene fatta ingoiare ai cittadini italiani negli ultimi tempi, ma è facile prevedere che non sarà l'ultima fintanto che l'Unione Europea e i Governi che la compongono  non contrasteranno adeguatamente la speculazione e detteranno norme stringenti a mercati finanziari, sistema bancario e agenzie di Rating.

LA STANGATA

Berlusconi, il sultano di Hardcore, fino a ieri negava l'esistenza della crisi economica e anzi affermava che sarebbe stata necessaria solo una piccola manovra fiscale, in quanto l'Italia era sana dal punto di vista economico, addirittura il Paese messo meglio in Europa. Ora ci infligge la più crudele batosta sociale degli ultimi 50 anni, un colpo di mano costituzionale con misure devastanti (art. 41 e 81) e senza precedenti nei confronti dei ceti medio-bassi, colpendo famiglie, pensionati, lavoratrici e lavoratori e persone disabili.  

 a)     con l'aumento delle tasse locali, i tagli alla spesa pubblica, agli Enti locali, alle tredicesime, alle agevolazioni fiscali per casa famiglie lavoro e disabili, si comprime oltre ogni misura la già ridotta capacità di spesa delle classi medie e popolari, con ovvie conseguenze depressive sulla domanda interna ed effetti recessivi che rallenteranno l'economia e l'occupazione deprimendo le possibilità di ripresa, come in Grecia.

b)    La maxi-manovra attacca i diritti dei lavoratori (Statuto dei lavoratori), a partire dalle mille deroghe ai contratti nazionali e dalla libertà di licenziamento, in ossequio alla patologia paranoica antisindacale del ministro della disoccupazione Sacconi.

c)      non si toccano, se non superficialmente, i privilegi della Casta di ministri e parlamentari, non si tassano i grandi patrimoni nè vengono presi provvedimenti robusti contro la grande evasione fiscale.

d)    con le privatizzazioni dei servizi pubblici locali e strategici si forniranno servizi più scadenti e costosi ai cittadini e verrà calpestata la volontà recentemente espressa dagli italiani tramite referendum di mantenere pubblici i servizi essenziali.

e)     Il governo vuole far cassa attraverso l'innalzamento dell'età pensionabile e i disincentivi per le pensioni di anzianità, incrementando una già elevatissima disoccupazione soprattutto giovanile

f)      Spostando le festività del 25 aprile (Liberazione) e 1 maggio si vogliono cancellare definitivamente le conquiste della Resistenza e della classe lavoratrice

 

UNA MANOVRA ECONOMICA DIVERSA È POSSIBILE!

 

1) SERIO CONTRASTO ALLA GRANDE EVASIONE FISCALE (che ruba ogni anno 120 miliardi di euro "Il Sole 24 Ore")

A)   far pagare un contributo di solidarietà aggiuntivo almeno del 7% a quegli evasori fiscali che avevano nascosto i soldi all'estero e che con appena il 4% li hanno riportati in Italia.

B)    ripristino delle norme anti-evasione ed anti-elusione del governo Prodi, potenziando il sistema sanzionatorio e rafforzando le norme sulla tracciabilità oltre i 500 Euro rendendo obbligatorio da subito l'utilizzo di bancomat, assegni e carte di credito

C)    miglioramento degli strumenti come studi di settore, redditometro, indici di congruità, trasmissione telematica all'Agenzia delle entrate dei corrispettivi giornalieri da parte delle imprese esercenti il commercio

D)   incrocio fra tutte le banche dati esistenti

E)    possibilità di controllare i movimenti dei conti correnti bancari

F)     lotta al sommerso e nuove norme sugli appalti

G)   rendere il caporalato reato penale

Totale incassi: 18 miliardi di euro nel 2012 e 23 nel 2013

 

2) BASTA CON LA CASTA (i costi della politica, diretti e indiretti, ammontano a circa 18,3 miliardi di euro):

    a.. diminuizione del numero dei parlamentari

    b.. dimezzamento delle indennitá dei parlamentari

    c.. revisione dei rimborsi elettorali ai partiti

    d.. Una seria e severa legge anticorruzione

    e.. abolizione delle province

    f.. eliminazione dei vitalizi dei politici a tutti i livelli

 

 3)  UNA PATRIMONIALE SULLE GRANDI RICCHEZZE E I GRANDI IMMOBILI (il 10% delle famiglie più ricche in Italia possiede il 45% di tutta la ricchezza italiana):

A)    Far pagare un'imposta dell'1% a carico delle famiglie che abbiano una ricchezza superiore agli 800mila euro colpirebbe solo il 5% della popolazione secondo la CGIL e potrebbe generare un gettito di circa 15 miliardi di euro ogni anno.

B)     un'imposta straordinaria con aliquota fissa dell'1% sui Grandi Immobili il cui valore patrimoniale netto superi la soglia dei 500.000 euro, porterebbe un introito di 18 miliardi di euro

 

4) TAGLIARE LE  GRANDI OPERE AMBIENTALMENTE DEVASTANTI 

Solo tagliando la Tav Torino-Lione,  il Ponte sullo Stretto, il terzo valico della Milano-Genova si recuperano 30 miliardi di euro

 

5) TAGLIO ALLE ASSURDE SPESE MILITARI (che costano23 miliardi all'anno!):

A)    riduzione dell'organico dell'esercito portandolo a non più di 120mila unità

B)     ritiro delle truppe dall'Afghanistan che costano mezzo miliardo l'anno

C)    non acquistare i cacciabombardieri F35 (costo 16 miliardi di euro!)

D)    riduzione del 20% della spesa militare, con un risparmio di 4 miliardi

 

6) CONTRASTARE LE DELOCALIZZAZIONI DELLE IMPRESE obbligandole a restituire i contributi pubblici ricevuti.

 

7) UNA TASSAZIONE PROGRESSIVA:

 on aliquota del 45% per i redditi al di sopra dei 70.000 euro e aliquota  al 49% oltre i 200 mila euro si recuperano 1 miliardo e 200 milioni.

 

MISURE CONTRO LA SPECULAZIONE FINANZIARIA

 Un ristretto gruppo di parassiti della grande finanza internazionale tiene in pugno gli Stati e le istituzioni monetarie. I loro obiettivi immediati sono:

2)      conseguire enormi profitti finanziari dal debito pubblico di questi Stati, attraverso la speculazione diretta sui loro fondi sovrani.

 3)      far varare con la complicità dei governi ondate di liberalizzazioni e privatizzazioni, per favorire la penetrazione delle grandi multinazionali e mettere sul mercato a poco prezzo i beni pubblici.

 

IL MECCANISMO DELLA SPECULAZIONE È IL SEGUENTE:

 

2)      Le agenzie di rating, Moody's, Standard & Poor's e Fitch, (i cui direttori ed alti dirigenti, in evidente conflitto di interessi, provengono dalle maggiori Banche d'affari e dalle principali Corporation americane), declassano un paese, ritenendolo inaffidabile rispetto al rimborso del debito.

3)      I grandi speculatori contemporaneamente vendono titoli di stato, anche se non ne sono in possesso ("vendita allo scoperto"). Questo fa crollare il valore dei titoli, ma gli Stati indebitati hanno  assolutamente bisogno che i titoli vengano acquistati, per coprire parte del proprio debito, e dunque la vendita è possibile solo a tassi di interesse sempre più alti. Questo ovviamente aumenta ancor di più il debito pubblico mentre contemporaneamente crescono i guadagni dei grandi speculatori privati.

 

QUALI MISURE SERVONO CONTRO LA SPECULAZIONE:

 

1)      Se la Banca Centrale Europea acquistasse i titoli del debito pubblico direttamente dagli stati europei a tasso ufficiale del 1,5%, verrebbe meno la speculazione sui titoli degli Stati. La Bce ha comprato recentemente titoli di stato italiani, ma non direttamente sul mercato primario come invece fanno la Federal Reserve negli Usa, la Banca centrale d'Inghilterra, la Banca centrale giapponese ecc, bensì sul mercato secondario (cioè al prezzo già definito dalle pratiche speculative) e a condizione che l'Italia facesse un macelleria sociale del proprio welfare. E tagliando il welfare e i diritti il Pil scenderà e con esso le entrate fiscali, e in questo modo il deficit crescerà e peggiorerà il rapporto deficit/Pil.

 2)      Come ha indicato il Parlamento europeo, con una tassa dello 0,05 sulle transazioni finanziarie (Tobin tax) si stroncherebbe la speculazione di chi compra e subito rivende appena può trarre profitto.

3)      Si potrebbe impedire alle banche di tenere in bilancio i derivati

4)      Si potrebbe fare come l'Islanda che ha allungato i tempi di restituzione del debito e le cifre alle grandi finanziarie speculatrici.

5)      Si dovrebbero esercitare in sede civile, anche attraverso l'Avvocatura dello Stato, azioni risarcitorie contro le agenzie di rating, che, in pieno conflitto d'interessi, hanno alimentato la speculazione con giudizi spesso non oggettivi né indipendenti o trasparenti, con conseguenze nefaste per noi tutti. Le agenzie di rating, nate come agenzie di stampa specializzata per fornire informazioni agli investitori hanno finito per avere come clienti proprio i soggetti emittenti.

6)      Gli  Stati possono proibire  le  "vendite  allo  scoperto". Come ha fatto la Germania. Anche il governo Berlusconi ha preso questo provvedimento, ma solo adesso, e appena per 15 giorni: giusto il tempo per farci ingoiare questa maxi manovra. 

7)      L'emissione di Eurobond avrebbe il vantaggio di evitare manovre speculative sui titoli di Stato dei paesi economicamente più deboli, perchè a quel punto sarebbe l'Europa il garante del debito. I bond europei sono necessari, perché bisogna dare ai paesi che hanno problemi di debito pubblico la possibilità di ottenere prestiti a interessi abbastanza bassi, se vogliamo uscire dalla crisi. La Germania vende larga parte del suo export proprio in Europa, in particolare nella zona Euro, quindi è anche suo interesse che negli altri paesi la gente abbia i soldi per acquistare i prodotti tedeschi.

 

IN CONCLUSIONE

 

Questa manovra è inaccettabile, sbagliata e iniqua, espressione della decadenza di un potere arrogante, concentrato sulla protezione dei ricchi, della Casta e dei grandi evasori. È dunque necessaria la mobilitazione a partire dal movimento sindacale, da tutte quelle forze che hanno reso possibili i risultati elettorali di primavera nelle città e la vittoria dei referendum. Bisogna sfiduciare questo governo e ridare la parola ai cittadini con le elezioni: le dimissioni di Berlusconi sarebbero una sana risposta della politica, un segnale all'Europa e soprattutto un beneficio per l'Italia. Così si potrà rilanciare l'economia investendo in ricerca, sviluppo tecnologico, opere di pubblica utilità grazie a entrate fiscali rimpolpate da una vera lotta all'evasione fiscale e da maggiori imposte sui ceti privilegiati.

 

RESPINGIAMO CON LO SCIOPERO GENRALE DEL 6 SETTEMBRE QUESTA MANOVRA INIQUA E SBAGLIATA

BERLUSCONI È IL VERO PROBLEMA DEL NOSTRO PAESE

È ORA DI CAMBIARE!

 

 

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